Vedova uccide un corteggiatore entrato in camera dalla finestra

Vedova uccide un corteggiatore entrato in camera dalla finestra Il delitto in una casa colonica presso Como Vedova uccide un corteggiatore entrato in camera dalla finestra La vittima, 59 anni, per raggiungere la stanza aveva appoggiato un'asse al davanzale - La donna, 42 anni, gli ha vibrato una coltellata al cuore (Dal nostro corrispondente) Como, 19 febbraio. Una donna sarda di 42 anni ha ucciso, la notte scorsa, con tre coltellate un amico di famiglia che da tempo voleva convincerla a diventare la sua amante. La vittima è il manovale calabrese Antonio Erri- i n aa a oi- " a lri a eio el ese o ie. go, di 59 anni, sposato e padre di quattro figli, abitante a Lora, un quartiere alla periferia di Como. La donna, una vedova, madre di 4 figli, è Teresa Sotgia, originaria di Sassari, che convive con Francesco Mè, di 50 anni, un sardo attualmente ricoverato all'ospedale. Il tragico fatto è avvenuto a Grandate, verso le 23, in una vecchia casa colonica. Secondo una prima ricostruzione l'uomo, deciso ad entrare nella camera da letto della Sotgia che abita all'ammezzato ha, appoggiato un asse al davanzale della finestra e, in bilico sulla rudimentale passerella, ha picchiato varie volte alla persiana. La donna terrorizzata, ha aperto la finestra e Antonio Errigo ha cercato di entrare. Mentre era a cavalcioni sul davanzale, Ir vedova, armata di un grotso coltello da cucina, gli si b scagliata contro, colpendolo per tre volte al torace. Il primo colpo ha spaccato il cuore dell'uomo che fatti pochi passi si è accasciato sul prato ormai senza vita. Teresa Sotgia non si è però resa conto di averlo ucciso. E' corsa, infatti, a telefonare alla polizia. «Sono stala aggredita da un uomo che voleva entrare a tutti i costi nella mia camera da letto — ha detto —. Per difendermi, l'ho ferito a coltellate. Venite subito ad aiutarmi, perché ho paura che torni». Sul posto si sono recati immediatamente il capo della Mobile di Como, dottor Bergamo, ed il suo rvice», dottor Ceriotti. Alla luce delle pile, | hanno trovato il i orpo senza vita dell'uomo. Quando Teresa Sotgia si è resa conto di avere ucciso, ha avuto una crisi di nervi, tanto che è stato ricoverato all'ospedale «Sant'Anna» di Como. L'accusa per il momento, è di omicidio volontario. Teresa Sotgia conosceva bene il suo aggressore. «Antonio — dice la donna — era amico dell'uomo con cui vivo. Veniva spesso da noi. In questi ultimi tempi mi perseguitava, anche perché Francesco era ricoverato in ospedale per un'ernia. Più volte mi aveva atteso nel cortile per dirmi che gli piacevo e che mi voleva come amante. Oggi pomeriggio è venuto a casa mia e ha tentato di mettermi le mani addosso. L'ho respinto e mi ha detto che questa notte sarebbe tornato». Infatti, Antonio ha mantenuto la promessa. La donna, però, per paura, si era portata in camera da letto, dove dorme anche il più piccolo dei quattro figli, Salvatore, di cinque anni, un lungo coltello da cucina. Appena l'uomo si è presentato davanti alla finestra lo ha colpito. In questura, però, ha dato un'altra versione. «Antonio — ha detto — è entrato nella lra ia, si ie, !mia camera dalla finestra. Io sohe rve ta rto nearero già a letto. Voleva abusare di me. L'ho minacciato con il coltello che avevo portato in camera perché ero terrorizzata. Lui ha cercato di strapparmelo. Poi non so più che cosa sia avvenuto». Nella camera della donna però non sono state trovate tracce di sangue, mentre ci sono, e vistose, sulla passerei la e sull'erba. Antonio Errigo i è stato ucciso nella camera ! da letto o mentre era a cavai cioni della finestra? Una risposta potrà venire dall'autopsia, prevista per domani. L'eesame permetterà di appurare molti particolari importanti. C'è, infatti, il sospetto, non avvalorato per il momento da alcun elemento concreto, che al delitto possa avere partecipato una seconda persona e che la donna si sia incontrata con l'Errigo nel prato vicino a. c. Como. Teresa Sorgia (Foto E. Rossi per «La Stampa»)

Luoghi citati: Bergamo, Como, Grandate, Sassari