Ora ii divorzio costa più caro

Ora ii divorzio costa più caro Una tassa "aberrante 9? Ora ii divorzio costa più caro Secondo una vecchia circolare ministeriale "interpretativa" che solo ora è applicata E' aumentato, tra gli altri, anche il prezzo per le separazioni consensuali e i divorzi. Da una settimana a Torino c'è una novità tutt'altro che piacevole per chi si reca all'ultimo piano della pretura a pagare la tassa del registro per ottenere copia dell'atto di separazione o sentenza di divorzio. Fino a pochi giorni fa, il coniuga versava una tassa fissa di 10 mila lire. Adesso questa tassa viene computata come su una rendita vitalizia: cioè si moltiplica per 20 l'importo annuale della rendita e si applica la tassa dell'I,50 per cento. Facciamo un esempio: il giudice stabilisca che il marito paghi alla moglie separata una somma — a titolo di mantenimento o di alimenti — di 40 mila lire al mese. Fino a una settimana fa, la moglie, pur avere diritto all'assegno mensile, pagava all'ufficio del rsgistro — come si è detto — 10 mila lire. D'ora in poi dovrà pagare un a balzello » di 144 mila lire, più Iva. E se l'assegno è di 200 mila lire, 720 mila più Iva. Da 'pagare subito, naturalmente, altrimenti il coniuge non può ritirare copia della sentenza in cui si dichiara l'avvenuta separazione o divorzio. « E' iniquo e aberrante — osserva l'avv. Bruno Segre — cfte una moglie debba pagare una tasta per ottenere l'assegno di mantenimento che le spetta per legge ». Non solo, ma al danno può seguire la beffa: e cioè che il marito, dopo qualche mese, non v;rsi più la somma pattuita, oppure che tra i coniugi avvenga la riconciliazione. E il « balzello », chi lo restituirà alla povera moglie? Da notare che tutto ciò non è conseguenza di una nuova legge, ma di una circolare Inter¬ pretativa del Ministero della Finanza cui nessuno, finora, aveva dato peso. Ha cominciato, mesi fa, l'Ufficio del registro di Roma. Adesso vi si è adeguato quello di Torino. Che fare? Mentre un gruppo di avvocati ha deciso di rivolgersi a un parlamentare per sollecitare un'interpellanza, gli « esperti » studiano un rimedio a questa tassa « iniqua ». Ma non è facile trovarlo. C'è chi suggerisce di non pagarla. Quando l'Intendenza di Finanza farà un d:creto Ingiuntivo, il coniuge farà opposizione e sarà l'autorità giudiziaria a decidere in merito. Ma nel frattempo l'interessato non potrà ritirare copia della sentenza di divorzio. Con tutte le conseguenze immaginabili.

Persone citate: Bruno Segre

Luoghi citati: Roma, Torino