Timori nei Paesi africani per l'impegno cubano

Timori nei Paesi africani per l'impegno cubano Oltre mille partecipanti a Bruxelles Una conferenza mondiale sulla condizione degli ebrei Bruxelles, 16 febbraio. Con uno scrosciante applauso, e con il canto di «Hatikioan («La speranza», inno nazionale di Israele e del movimento sionista) oltre mille delegati alla conferenza mondiale sugli ebrei nei Paesi non democratici hanno accolto una notizia rimbalzata da Mosca ancor prima dell'inizio ufficiale dei lavori. Per la prima volta da vari anni, un gruppo di israeliti, cui era stato negato il visto d'emigrazione malgrado le pressanti richieste, è stato ricevuto oggi da alte personalità del comitato centrale del pc sovietico. Sei ebrei militanti, fra cui l'ingegnere Vladimir Slepak, il fisico Mark Azbel, il sinologo Vitali Rubin, hanno potuto intrattenersi con Alber Ivanov, capo del settore della sezione amministrativa del comitato centrale del pc sovietico, e con il tenente colonnello Obidin, capo dell'ufficio emigrazione. L'incontro, si è appreso da Mosca, è durato due ore, e si è svolto nei locali del C.C., mentre una quarantina di ebrei attendeva invano, all'esterno, di ottenere il visto. Le autorità hanno ascoltato le lagnanze degli attivisti, e li hanno incoraggiati a presentare domanda affinché i loro casi siano ripresi in considerazione. Ivanov e Obidin hanno detto che il costo del visto di uscita dall'Urss è sceso passando da 400 a 300 rubli e, fatto ancora più rilevante, hanno detto che non è più necessario il certificato di buona condotta rilasciato dal datore di lavoro (Karateristika). E' stato fatto notare che alcuni ebrei, i quali avevano recentemente chiesto il visto, pur avendo dovuto pagare meno del solito, si sono ugualmente sentiti richiedere la Karateristika. Ivanov e Obidin hanno spiegato questo fatto con la «lentezza burocratica». Mentre da Mosca e dai Paesi arabi si sono moltiplicate le proteste e le pressioni sui governi europei, affinché venisse revocato il permesso di tenere la conferenza mondiale a Bruxelles, al Cairo i ministri arabi dell'Informazione hanno proseguito oggi i lavori cominciati ieri e destinati a protrarsi fino a mercoledì, per esaminare i piani per la propaganda antiisraeliana durante i prossimi cinque anni. Persone vicine alla.. Lega Araba hanno detto che fra i principali strumenti della propaganda sarà la massima diffusione alla recente risoluzione delle Nazioni Unite, in cui il sionismo è condannato come forma di razzismo. A Parigi, a Bruxelles e a Bagdad quest'anno si terranno conferenze per attirare l'attenzione dell'Occidente sui «complotti espansionisti dei sionisti». Durante una conferenza stampa tenuta oggi pomeriggio a Bruxelles, Avraham Harman, già ambasciatore d'Israele a Washington, ha detto: «Il solo fatto che la conferenza si tenga ha suscitato le reazioni da parte dell'Urss. E' una cosa buona e debbono fare qualche cosa, pur di rispondere in qualche modo a questa pressione». Mentre a Bruxelles l'afflus. so di delegati e di simpatizzanti di ogni religione proseguiva, presenti osservatori di organismi internazionali quali la Lega per i diritti dell'uomo, a Mosca questa sera la televisione ha mandato in on¬ da un programma di mezz'ora, in cui si afferma che il sionismo è «nemico della distensione Est-Ovest, dell'Unione Sovietica e di tutto ciò che è progressista». Quasi tutta la trasmissione era dedicata alla videoregistrazione della conferenza-stampa fatta dieci giorni or sono da un gruppo di ebrei (sette in tutto) che hanno detto di essere riusciti a emigrare in Israele, ma di essere tornati nell'Urss perché nello Stato ebraico è impossibile vivere bene. L'agenzia Tass ha definito oggi «fiera della calunnia» la conferenza di Bruxelles, dicendo che essa è destinata a fallire. Da fonti vicine alla polizia belga si è appreso che le minacce anonime, telefoniche e scritte, si sono moltiplicate. Le misure di sicurezza sono eccezionali. Il Presidente degli Stati Uniti ha inviato un messaggio in segno di solidarietà. Ford si è impegnato a «sostenere ì diritti umani fondamentali, incluso il diritto d'immigrazione». Fra i partecipanti alla conferenza figura anche Golda Meir, già primo ministro d'Israele. (Ansa)

Persone citate: Alber Ivanov, Avraham Harman, Golda Meir, Ivanov, Vladimir Slepak