Gigi parla già da presidente... di Mario Bianchini

Gigi parla già da presidente... Gigi parla già da presidente... A "rapporto» da Riva Il cannoniere ha incitato i compagni a lottare in campionato fino in fondo - Programmi per il futuro: "Sono pronto ad accettare qualsiasi incarico per il bene del Cagliari" Roma, 13 febbraio. Anche dal letto dell'ospedale, immobilizzato dal gesso, Gigi Riva contìnua a tuonare. Non con I gol che si ripromette di regalare al tifosi sardi nel prossimo campionato, ma con parole sferzanti verso I compagni, apparsi troppo rassegnati ad accettare la retrocessione. L'incontro con I colleghi del Cagliari, che hanno Interrotto II viaggio verso Ascoli per far visita allo sfortunato cannoniere, non ha avuto Infatti il tono commovente che ci si attendeva. SI è avuta l'Impressione di un contatto prevalentemente formale che pur nella sua brevità, è stato caratterizzato da pause imbarazzanti. Riva ha già avuto modo, attraverso Il telefono, di esprimere il suo disappunto per la pesante sconfitta subita nella partita con la Roma. Oggi, con atteggiamenti sfumati, imposti forse dalla presenza del giornalisti, ha ribadito il suo pensiero. Le solite battute scherzose di Nené hanno contribuito solo in parte a rendere meno pesante l'atmosfera. La squadra si è trattenuta nella stanza di Riva una decina di minuti. L'Invito a riprendere il viaggio è partito da Tlddia che ha salutato Gigi con una certa freddezza. «Peggio di così non può andare — ha commentato Riva — sarebbe inutile rimpiangere il passato. Ad Ascoli cercate di farvi onore. In bocca al lupo». Usciti i compagni, Riva ha chiamato accanto al letto II suo amico fidato Tomaslnl. I due si sono parlati a bassa voce. Si è udita solo una frase che ha lasciato ca pire il tono del dialogo: «Manca la disciplina, bisogna stringere i fre ni». Tomaslnl appariva alquanto turbato. Con I giornalisti ha liquidato la faccenda brevemente: «Gigi si è appellato a noi anziani per infondere una scossa alla squadra. Ci ha ripetuto che se proprio dobbiamo andare in B, abbiamo il dovere di lottare dignitosamente fino in fondo». Terminato l'incontro, che ha avuto II sapore di un vero e proprio -rapporto', Riva ha riacquistato il sorriso tranquillo dei giorni scorsi. Si è parlato del futuro del Cagliari, del ruolo che egli potrebbe svolgere nella ricostruzione del club non solo in veste di giocatore. «Non è affatto vero— dice Gigi — che abbia già un piano per rimettere in piedi la società. Occorre attendere gli sviluppi della situazione. Delogu e Greatti si stanno muovendo in varie direzio- ni. Se ci sarà bisogno della mia opera nelle sfere dirigenziali, sono pronto ad accettare qualsiasi incarico per II bene del Cagliari. Forse la mia presenza potrebbe risultare utile per scuotere l'ambiente sul piano psicologico». Saresti disposto anche a diventare presidente del Cagliari? «Le cariche non hanno importanza quando c'è da svolgere il serio lavoro di cui ha bisogno la società». Riva ha lasciato dunque la por- ta aperta anche a questa soluzione. Ma dal tono con cui successivamente ha tracciato a grandi linee Il suo programma, Il canno: nlere sardo sembra già sentirsi addosso I panni del dirigente: «Per il prossimo anno occorrerà ingaggiare un allenatore che abbia una lunga esperienza del campionato di serie B, che sia riuscito a conquistare un paio di promozioni. Inoltre bisogna curare il settore giovanile che mi sta particolarmente a cuore. Slamo sempre stati costretti ad acquistare. Ora basta. I giocatori dobbiamo scovarli in casa nostra. Il campionato inizia a settembre, ma dovremo preoccuparci in tempo per la campagna di rafforzamento. Infine tengo a precisare una cosa: se dovessi accorgermi che gli eventuali finanziatori tirano fuori beghe personali per contendersi un posto di preminenza, non esiterei a mettermi da parte. Esigo chiarezza, come è sempre stato mio costume. Lo scopo principale è quello di impegnarci tutti per far risalire subito il Cagliari in A». £' un discorso da presidente, ma Riva, almeno per II momento, non vuol sentirne parlare. Fra le tante visite, particolarmente gradito è stato il conforto che ha portato al giocatore sardo Franco Arese, anche lui operato ad un tendine dal professor Perugia. Il mezzofondista azzurro ha fornito a Riva consigli sulla fase di rieducazione Incoraggiandolo ad affrontarla con spirito dì sacrifìcio. £' questo infatti il perìodo più difficile che potrà chiarire molte cose sul futuro di Riva come calciatore. Nell'Incontro con I giornalisti, si è inserita una nota dì colore che sembra ormai una consuetudine nel reparto ortopedico dell'università in cui è ricoverato Riva. Decine di persone, in prevalenza giovani ragazze, si sono avvicendate al capezzale del giocatore per chiedere un autografo, consegnare mazzi di fiori, esprimere con voce commossa gli auguri di pronta guarigione. Una avvenente signora, che aveva in braccio il figlioletto assonnato, ha atteso per ore il suo turno. Il massiccio traffico nel corridoio veniva regolato da una imponente Infermiera e dalla sorella di Riva che lo assiste giorno e notte. E' una commovente manifestazione di solidarietà che indica come Il cannoniere cagliaritano sia nel cuore degli sportivi per restarvi come giocatore oppure nelle probabili vesti di presidente. Mario Bianchini l^i Jil Hi Roma. Riva dà la carica al suo sostituto Virdis

Luoghi citati: Perugia, Roma