La politica italiana secondo Percy Allum
La politica italiana secondo Percy Allum La politica italiana secondo Percy Allum Ci sono speranze per il «caso italiano»? Secondo Percy Allum, studioso inglese dei nostri fatti politici, columnist su un importante settimanale, e di trasparenti convinzioni radicali, stiamo giungendo a un bivio, all'alternativa fra rivoluzione e repressione. E siccome la prima è del tutto impensabile, non la vuole nessuno, dentro e fuori dalla penisola, non resta che temere il prossimo avvento d'una restaurazione che passando per i grovigli d'una situazione politica sempre più incerta arrivi dritta al nodo di fondo: una profonda ristrutturazione industriale. Il quadro italiano è radicalmente mutato — ha ricordato Allum, nel corso della sua conferenza ai Venerdì letterari — sia economicamente che politicamente. Diversa anche la situazione internazionale che restringe i margini di manovra con ravvicinamento delle due superpotenze, la spartizione rigida delle zone d'influenza e l'intransigente guida dell'economia sotto la frusta monetaria. Il miracolo italiano degli Anni Cinquanta (che valse al nostro Paese la definizione tfeZZ'Economist di «paradiso del capitalismo»; è lontano, dimenticato. Era fondato su bassi salari, produzione di beni a bassa tecnologia ed alta incidenza di manodopera. L'aumentata combattività della classe operaia insieme alle crisi mondiali ha ristretto i margini del profitto. Insieme alla trasformazione economica — ha continuato Allum — c'è stata la lenta, graduale svolta politica. La scomparsa del blocco di potere della de, il superamento dell'organizzazione del consenso attraverso la quale il partito cattolico controllava ceti medi, operai, contadini. Ora il «monopartitismo imperfetto» (come chiama Allum il sistema italiano, in polemica con la definizione «bipartitica» di Galli) è in crisi. Parassitismo, scandali, dissesto economico hanno messo in luce una struttura sociale che va ristrutturata. I modelli ai quali si vuole puntare, dice ancora lo studioso, sono evidenti: la crisi inglese del '31 e quella italiana del '47. Ma ancora una volta, ha concluso, «la chiave dell'avvenire è nelle mani delle forze popolari organizzate». g. batt.
Persone citate: Galli, Percy Allum
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