Il Genoa campione d'inverno in un arduo "test" col Foggia

Il Genoa campione d'inverno in un arduo "test" col Foggia Il torneo di serie B inizia domenica il girone di ritorno Il Genoa campione d'inverno in un arduo "test" col Foggia Varese e Catanzaro pronti al sorpasso - Il Novara deve battere il Taranto per restare in alto La serie B è giunta al giro di boa, con il Genoa campione d'inverno, grazie alla prima vittoria esterna ottenuta a Modena, su un campo cioè estremamente restio, fino a domenica scorsa, a concedere punti alle squadre ospiti. Una classifica, insomma, che rispetta grosso modo i pronostici, dai quali ì rossoblu liguri erano indicati, alla vigilia del torneo, come la squadra da battere. Non si può parlare tuttavia di un chiaro dominio della compagine di Simoni, ma piuttosto di una situazione di assoluto equilibrio, di un livellamento di valori su posizioni non certamente eccelse, con continui rovesciamenti di fronte che hanno impedito al campionato di trovare una stabile squadra-guida. Il Genoa ha « g/rafo * a 24 punti, con « meno 5 » In media inglese: meglio di quanto hanno fatto gli altri, ma non tanto da acquistare la sicurezza di aver già virtualmente ipotecato l'obiettivo finale della promozione: ci sono nove squadre nello spazio di soli quattro punti e quindi il discorso della serie A non riguarda solo le compagini che si trovano ora al vertice — Genoa, seguito ad un punto da Varese e Catanzaro, a due punti da Foggia, Novara e Pescara — ma si allarga anche a Modena, Atalanta e Brescia, che possono apparire teoricamente fuori dal gioco. Il discorso dell'incertezza appare valido, calendario alla mano. Basta un confronto diretto per mettere In discussioni le posizioni acquisite. Il Genoa, ad esempio, collauda domenica il suo primato d'inverno facendo visita a quel Foggia che ha fermato, due settimane fa, la corsa del Catan¬ zaro. Per i rossoblu è una trasferta terrìbile, una partita che può valere il campionato: incominciare il girone di ritorno restando imbattuti in Puglia potrebbe voler dire, per la squadra di Simoni, la possibilità di continuare non in scioltezza, ma almeno con minore affanno. I rossoneri pugliesi, spinti da un pubblico entusiasta che giustifica veramente il vantaggio del fattore campo, ardono dal desiderio di vendicarsi su un Genoa che li batté seccamente (3-0) nel primo turno di campionato e di fare di questa vittoria il trampolino per l'assalto al primato. Un collaudo comunque tremendo, anche se il Genoa potesse affrontarlo al cento per cento delle sue possibilità, il che non è affatto certo. Per quanto la forza più rilevante del Genoa sia costituita non solo dall'eccellenza dei » gemelli del gol » Pruzzo e Bonci ma anche dall'ampiezza del parco rincalzi, Gigi Simoni si trova a dover risolvere, per domenica, il problema dello « stopper », reso ancor più scottante dalla presenza nelle file foggiane, dell'» ex » Antonio Bordon, animato ovviamente dalle più bellicose intenzioni. Del due • stopper » rossoblu uno, Ciampoli, è fuori circolazione per un po', a causa di un'infezione virale, l'altro, l'anziano Rosato, si è acciaccato domenica scorsa a Modena ed è rimasto fermo per tutta la settimana. Soltanto oggi, concludendo la preparazione prima di partire in serata per Foggia in vagoneletto, Simoni potrà sapere se potrà almeno includere Rosato nella comitiva con la speranza di recuperarlo in extremis o se gli converrà accettare senz'altro il • forfait » dì Roberto e varare una soluzione d'emergenza, con Rossetti stopper e Croci e Mosti terzini d'ala. Sarebbe un grosso guaio, perché le sole pecche rilevanti di un Genoa a trazione anteriore stanno appunto nella dubbia solidità di un settore difensivo portato a disunirsi quando è sottoposto ad una massiccia offensiva, come avverrà certamente a Foggia. Non potendo contare su Ciampoli, che sarebbe l'uomo - ad hoc » per Bordon, l'esperienza e la grinta di Rosato avrebbero in campo un peso determinante La forza principale del Genoa, già lo si è detto, sta in una prima linea che ha segnato finora 32 reti: ma a Foggia sarà difficile segnare e, senza Rosato e Ciampoli, sarà anche difficile non prenderle. Alla trasferta del Genoa in Puglia guardano con attenzione quelle squadre che considerano il primato dei liguri più come uno scherzo della sorte che non un riconoscimento rispondente ai meriti della squadra di Simoni. Punta al sorpasso soprattutto il Varese che domenica scorsa, a Palermo, si è visto raggiungere su rigore a tempo scaduto, in un clima turbolento che avrebbe forse legittimato non solo la squalifica del campo palermitano — come in effetti è avvenuto — ma anche la sconfitta a tavolino dei siciliani. I biancorossi di Maroso ospitano domenica il modesto Catania e sono quindi nella posizione ideale per approfittare di un eventuale passo falso del Genoa, cosi come II Catanzaro che fruisce di un altro turno casalingo contro l'Atalanta, sperando di aver smaltito la breve crisi che gli è costata cinque punti in tre partite. Nel discorso della promozione incomincia a credere anche il Novara, pur se II presidente Tarantola e l'allenatore Giorgis continuano ad affermare che la squadra, essendosi portata con largo anticipo fuori dalla mischia della retrocessione, ha già fatto quanto doveva: « Non lasceremo comunque nulla di intentato — dicono i responsabili novaresi — per giocare le nostre carte, senza tuttavia fare un dramma se dovessimo fallire un obiettivo che non era nei nostri programmi ». Per restare in corsa, il Novara non deve accontentarsi di guardare il suo brillantissimo bilancio: la difesa più ermetica (undici reti), Il minimo di sconfitte (due), il massimo dì punti in trasferta (nove, alla pari con Varese e Catanzaro), una sequenza di dodici partite utili. C'è di che essere soddisfatti, ma per puntare più in alto bisogna anche vincere in casa almeno contro le avversarie apparentemente fuori del gioco della promozione. Domenica è ospite, nel nuovo stadio di viale Kennedy, il Taranto degli ex novaresi Carrera e Jacomuzzi: una squadra non certo comoda, che in trasferta ha già pareggiato quattro volte ottenendo anche una vittoria. Lamberto Giorgis, variando la formazione per la sola necessità di sostituire lo squalificato Menichini con Lugnan, giocherà ancora la carta del rischio, confermando l'attacco a tre punte, con Fiaschi, Plccinetti e Galli e con Salvioni regista avanzato. Gli azzurri sono un po' in credito con la buona sorte, soprattutto se si ricorda l'episodio più recente, cioè il rocambolesco 00 con il Foggia. Se il vento girasse, Salvionì e compagni potrebbero entrare stabilmente, con diritti pari agli altri, nel gran gioco della promozione. . . , Gianni Pignata