Universitari neofascisti con bastoni e "molotov" assaltano i picchetti davanti al Palazzo Nuovo

Universitari neofascisti con bastoni e "molotov" assaltano i picchetti davanti al Palazzo Nuovo Giornata di tensione per le elezioni air Ateneo: incidenti e scontri, con feriti e arresti Universitari neofascisti con bastoni e "molotov" assaltano i picchetti davanti al Palazzo Nuovo Dalle 10 a mezzogiorno uno stillicidio di episodi: paura delle provocazioni, equivoci, giovani malmenati - Alle 17 un "commando" lancia bottiglie incendiarie e biglie d'acciaio contro le vetrate - Gli aggressori inseguiti e picchiati - Uno di loro, candidato della destra, è ferito al capo e arrestato con un altro estremista -1 seggi chiusi regolarmente - Stamane sciopero di protesta nelle medie Ore di tensione e violenza ieri al palazzo delle Facoltà umanistiche di via Sant'Ottavio, durante le votazioni per eleggere i rappresentanti studenteschi nei Consigli di amministrazione dell'Opera c di Facoltà. Il bilancio della giornata: episodi di guerriglia ed aggressioni, alcuni feriti, due arrestati per detenzione di armi improprie. I loro nomi: Alberto Maggiora, 20 anni, via Cuneo 5 a Rivoli, candidato per la lista Destra universitaria, e Robertino Feriotto, anche egli ventenne, via Gubbio 73 bis. Il primo durante l'assalto d'un commando neofascista a Palazzo Nuovo è stato ferito al capo da bastonate. Ora è in ospedale piantonato dalla polizia. Fin dal mattino, mentre nei seggi decentrati si vota senza troppi problemi, alle facoltà umanistiche nervosismo e tensione cominciano a turbare gli animi. Alle 8 picchetti di giovani bloccano la scalinata dì accesso, ben intenzionati a non lasciar passare gli estremisti di destra. Vigila su tutti la commissione di controllo che deve collaborare con il rettore per il sereno andamento delle operazioni. Ma ben presto cominciano i disordini. Un'ora di falsi allarmi: « Arrivano i picchiatori », « Ci sono le squadracce di Catanzaro », « Circolano con pistola e coltello ». La tensione gioca brutti scherzi. A nulla valgono le raccomandazioni al buon senso dei rappresentanti di lista e dei partiti che invitano a non accettare le provocazioni. Ore 10. Il picchetto, formato ormai da 200 giovani, si scaglia contro un ragazzo in giacca e cravatta all'urlo: « Buttiamolo fuori, è fascista ». Volano un paio di pugni, poi si chiarisce l'equivoco: è uno studente di Lotta Continua, tante scuse, la via al seggio è aperta. Poco dopo vengono presi a pedate due giovani della lista laica, scambiati anch'essi per fascisti. Voteranno scortati dalla commissione di controllo. Alle 11 i picchettanti individuano in uno studente che vuole entrare un noto fascista. Lo respingono con violenza, tanto da farlo Unire, nello slancio, dentro la vetrata del bar antistante. Per fortuna questa regge all'urto, ma è l'occasione per entrare, rastrellare un gruppo di neofascisti che da ore sostano al tavolini, scaraventarne fuori un paio. Passa un quarto d'ora, un altro allarme: « Hanno la pistola in tasca, anzi un coltello ». Interviene la polizia, un giovane viene perquisito, non ha armi, è rilasciato. Intanto fra i picchettatorl si formano opinioni diverse. Chi vorrebbe evitare pestaggi, chi intende picchiare qualsiasi fascista si presenti a votare. Esponenti dei partiti democratici si prodigano affinché prevalga il buon senso, per evitare che si accettino le provocazioni delle destre i cui simpatizzanti a gruppetti circolano nelle vie adiacenti il palazzo. Ma il messaggio non viene ascoltato. Uno studente che è passato inosservato ed ora esce dopo il voto, è raggiunto a metà scalinata: « Uccidiamo il fascista ». Inseguito, finisce a terra mentre cerca scampo in via S. Ottavio. I poliziotti arrivano a liberarlo prima che la valanga degli inseguitori lo travolga. Per un paio d'ore c'è una calma che non promette nulla di buono. Continua l'azione dei responsabili dei partiti per calmare gli animi, ma ha poca fortuna. Intanto a Palazzo Nuovo il rettore Cavallo s'incontra con il comitato di sicurezza, va a trovarlo il presidente del Consiglio regionale Sanlorenzo (che si è fatto mediatore affinché i giovani potessero votare nella sede delle facoltà umanistiche e non in via Po come voleva il rettore), accompagnato dal consigliere Alasia. Intorno alle 13,30 rettore ed autorità regionali si allontanano. Anche 1 picchétti si assottigliano. E' proprio a quell'ora che gruppetti di fascisti e simpatizzanti di destra arrivano alla chetichella. Qualcuno cerca di entrare, ma viene mandato via. A piccoli gruppi si ìicompongono nelle strade vicine. I rappresentanti delle liste e dei partiti democratici, riescono a creare un cordone sanitario, gli studenti possono andare a votare senza problemi. Alle 17, l'episodio più grave: cinque minuti di guerriglia forsennata sugli ampi gradini di palazzo Nuovo. Scoppi di bottiglie incendiarie, lancio di biglie d'acciaio, mulinare di spranghe e bastoni, urla, il panico. Ancora non del tutto chiara la dinamica dell'aggressione, avvenuta mentre la maggior parte degli studenti aveva abbandonato il « picchettaggio » all'esterno della facoltà e sostava nell'atrio. Questa la ricostruzione In base alla testimonianza di alcuni giovani che, a quell'ora, erano ancora sulla scalinata: « / fascisti sono arrivati a gruppetti e si sono poi riuniti nello spiazzo accanto al palazzo normalmente usato come parcheggio: una ventina, parecchi con il volto coperto da passamontagna e fazzoletti ». Prima ancora che la polizia lo possa notare il « commando » lancia, dal lato di via Verdi, una bomba molotov contro una vetrata del palazzo. Poi raggiunge la scalinata tirando, con fionde, biglie d'acciaio e pietre: vetri in frantumi, studenti che, dall'atrio, corrono all'ingresso per impedire agli estremisti di entrare. «A questo punto, ancora due molotov: una è scoppiata quasi in mezzo ad un gruppo di persone, l'altra non s'è incendiata ». Reazione: parecchi giovani si lanciano contro gli aggressori con sbarre e bastoni, li Insegucno. Per strada cade Alberto Maggiora, 20 anni, via Cuneo 5 a Riveli, candidato nella lista Destra universitaria. E' colpito da alcune randellate alla testa e alle mani. Lo portano al S. Giovanni. Viene ferito anche Luigi Boccato, 42 anni, via Rossini 56. Interviene la polizia del primo distretto di via Verdi che ferma e arresta un estremista di distra, Robertino Feriotto, 20 anni, via Gubbio 73 bis. Gli trovano in tasca ima fionda e parecchi cuscinetti a sfera. Pochi minuti dopo, In Lungopo Cadorna, quasi all'altezza di piaz¬ za Vittorio, gli uomini dell'ufficio politico rintracciano ima Volkswagen color aragosta intestata ad una familiare d3l Maggiora: dentro, sotto due cappotti stesi, una trentina di bastoni, una catena d'acciaio, parecchie bottiglie piene d'un liquido forse incendiario. Intanto a Palazzo Nuovo sembra tornata la calma, ma poco dopo, ecco la prima « spedizione punitiva »: due giovani in eskimo verde lanciano due bombe molotov nella « hall » dell'albergo Suisse e Terminus di via Sacchi rompendo vetrate e dando fuoco ad un divano. Motivo del gesto? Risponde il titolare dello hotel, Renato Perego, 69 anni: « Uno d-ii miei figli è di destra e lo scorso anno s'era presentato alle elezioni. Forse qualcuno ha creduto che fosse presente anche lui all'episodio di oggi. In realtà è in montagna e non fa più politica attiva ». Il rettore prof. Cavallo, che dopo una breve pausa per il pranzo è ritornato nell'Ateneo, è senza parole, dopo gli incidenti. Attorniato dal suo vice, dai bidelli, dagli studenti, si chiede che cesa deve fare: « Stavo pzr telefonare al ministero che tutto procede bene. Ero ormai sicuro di non dover invalidare le elezioni. Ora eh; cosa faccio? ». Il prof. Cavallo è sconsolato. Arrivano a sostenerlo il presidente della giunta regionale Viglione e del consiglio Sanlorenzo. Davanti a loro dà una serena versione dei fatti al ministero, L? autorità regionali approvano. Ma ecco un'altra polemica: « Mi fa paura — sostiene Cavallo — il vedere come in un attimo dalle aule siano usciti spranghe e bastoni ». I giovani presenti sono pronti a replicare: « Sono state disfatte le bacheche per difenderci ». Nei corso della giornata si sono fatti medicare al S. Giovanni vecchio altri due giovani: Maurizio Rickler, 19 anni, iscritto a légge, guaribile in 5 giorni; Giuseppe Judica, 17 anni, guaribile in 6 riorni. Alle 20 i seggi si sono chiusi. Gli scrutatori seno stati scortati dalla polizia per trasportare le urne in rettorato per lo spoglio. In serata le prime reazioni. Un comunicato a firma di « tutte le liste democratiche e i gruppi politici Avanguardia Operaia, CoI muntone e Liberazione, de, Lotta Continua, pei, pdup, pri, psi », afferma che le elezioni a Palazzo Nuovo « nonostante alcuni momenti di tensione, si sono svolte in un clima di assoluta regolarità, grazie al senso di responsabilità degli studenti e delle forze politiche, che hanno dimostrato di saper garantire l'agibilità politica del palazzo ». Prosegue con la condanna dell'» azione di squadrismo condotta da squallidi elementi neofascisti che hanno assalito la sede dei seggi, tentando così una estrema provocazione per turbare l'andamento delle votazioni ». Il documento rileva inoltre il ruolo provocatorio della Usta Destra Universitaria, sottolinea « l'atteggiamento della polizia assente proprio nel momento dell'aggressione », l'incompatibilità di eventuali eletti della Destra con la democrazia all'Interno dell'Ateneo. Il movimento giovanile de « denuncia l'inconsistenza dell'impegno assunto dal presidente del Consiglio regionale a nome della maggioranza di sinistra di garantire l'incolumità dei votanti ed il pacifico svolgimento delle elezioni ». Considera « grave e totale responsabilità delle frange estremiste il clima di tensione e di violenza creatosi in mattinata con la caccia al fascista e nel tirdo pomeriggio con la vile spedizione punitiva di una squadra fascista». La federazione giovanile socialista condanna l'aggressione: « Il gesto perpetrato con il tipico stile della squadracela mirava ad uccidere come dimostrano le bombe molotov lanciate contro gli studenti, per creare nella città quel clima di violenza e di scontro che è il solo mezzo di inserirsi politicamente per i fascisti ». Per stamane è indetto dai gruppi studenteschi delle sinistre uno sciopero nelle scuole medie per protesta contro l'aggressione. Sono previsti tre cortei che dovrebbero sfociare intorno alle 10,30 in comizi davanti al Settimo Scientifico di corso Tazzoli, Sesto Commerciale di corso Stati Uniti, Palazzo Nuovo. In serata si sono conosciuti 1 primi risultati relativi ai voj tanti: 14-15 per cento in tutto l'Ateneo; 9,5 per cento a FarI macia, 29 per cento a Veterinaria ed il 15 per cento ad Economia. Servizio di: Maria Valabrega, Renato Rizzo, Ezio Mascarino Gli arrestati Alberto Maggiora, proprietario della Volkswagen carica di bastoni, e Robertino Feriotto, 20 anni. Una delle vetrate infrante dalle molotov

Luoghi citati: Catanzaro, Rivoli, Sesto