Il bomber diventerà l'uomo nuovo del Cagliari di Giulio Accatino

Il bomber diventerà l'uomo nuovo del Cagliari Il bomber diventerà l'uomo nuovo del Cagliari Riva presto dirigente Il giocatore si è messo in contatto con l'avvocato Delogu, unico responsabile in carica, dichiarando la propria disponibilità (Dal nostro Inviato speciale) Cagliari, 11 febbraio. Potrebbe essere Gigi Riva «l'uomo nuovo» del Cagliari. Lo ha detto l'avv. Mariano Delogu, unico dirigente rimasto in carica dopo le dimissioni del consiglio di amministrazione. Riva stamane ha telefonato da Roma a Caglarl, ha parlato con Delogu, dicendogli: « lo sono disponibile ». A fare che? Naturalmente a fare il dirigente a interessarsi della società e della squadra, a ripercorrere, sia pure senza vertenze giudiziarie, la strada recentemente tracciata da Rivera al Milan. Per fare questo occorrono soldi, molti soldi. Non sappiamo dove Riva li potrà trovare. Ma a Cagliari già oggi corrono i nomi dei suoi probabili finanziatori. Si parla di Dalmasso, un ricco commerciante locale già una volta presidente della società, di Michele Puddu, un facoltoso costruttore edile, di Zucchet, industriale romano ma con tanti interessi in Sardegna. Naturalmente si è appena allo stato delle trattative, ma pare esistano le premesse perché il Cagliari possa presto uscire dalla crisi culminata nel tardo pomeriggio di ieri con la rinuncia all'incarico di tutti i consiglieri d'amministrazione. Eccetto Delogu, rimasto alla guida della società « per consentire l'ordinaria amministrazione, nel rispetto delle norme che regolano le società per azioni ». Il comunicato del Cagliari S.p.A. presenta la gravità del momento, sia pure in termini strettamente giuridici. In esso si parla di « decisione dettata dall'indilazionabile necessità di adottare tutti i provvedimenti che valgono ad assicurare al Cagliari un avvenire più sereno, e meno avaro di soddisfazioni sportive ». Dopo aver accennato che le squadre di calcio devono avere una solida base finanziaria (implicitamente ammettendo che la condizione attuale delle casse del Cagliari è grave), il testo del comunicato scrive che « per agevolare l'avvento di tutti coloro che hanno le possibilità di contribuire al rilancio del Cagliari, i membri del consiglio di amministrazione hanno rassegnato le loro irrevocabili dimissioni ». La crisi così è diventata ufficiale. Qualche tempo fa Suarez pagò gli errori tecnici con l'esonero dall'incarico di allenatore, ora pagano i dirigenti abbandonando le leve di comando. La piazza ha avuto ragione. Sabato scorso si era svolta In città una manifestazione di protesta da parte di un centinaio di tifosi. Chiedevano la testa di Arrica, e Arrica se ne va. Stamane l'ex presidente ha dichiarato: - Lascio II Cagliari dopo vent'anni di attività. Voglio ringraziare i miei collaboratori, I giocatori, il presidente della Federazione dott. Franchi, il presidente della Lega dott. Carraro. Ringrazio specialmente gli atleti della dimostrazione di a/letto tributatami stamane al momento del congedo. Con il Cagliari lascio il calcio. Rimango però uomo di sport perché conservo la carica di presidente regionale del Coni. Ma con il Cagliari ho chiuso. La mia rinuncia è definitiva ». Quali colpe gli vengono attribuite? I tifosi, ora sconcertati dall'apertura ufficiale della crisi, parlano soltanto di « campagna acquisti sbagliata ». Sarebbe stato un errore cioè cedere Gori in cambio di Viola e di Longobucco. L'affare, tanto reclamizzato questa estate, ora viene criticato. Si dice che I termini del contratto siano questi: 300 milioni In contanti, la proprietà completa di Longobucco, la parziale comproprietà di Viola (50 per cento). E' un affarone per II Cagliari! Purtroppo è stato commesso un errore tecnico: Viola non è un regista. E' una mezza punta. Suarez sbagliava facendolo giocare come centrocampista suggeritore, Tlddla sbaglia di più Impiegando Viola come centravanti di punta. Gli errori tecnici sono attribuiti ad Arrlca, che contestato ha abbandonato. Certo la critica situazione della squadra è alla base delle proteste dei tifosi. Il Cagliari fino ad ora ha vinto una sola partita, con II Como, è ultimo in classifica, con poche speranze di rilancio. La serie B ormai è alle porte. Adesso si tratta eli ricostruire un nuovo consiglio direttivo, in tempo utile per rifare la squadra in vista degli Impegni del prossimo anno. L'avv. Delogu si è messo subito in moto per sentire I vecchi azionisti e i nuovi probabili finanziatori. Ha parlato con il sen. Corrias, presidente all'epoca dello scudetto, ha sentito l'ex-gio¬ catore Greatti (ora abile assicuratore a Cagliari e possibile nuovo dirigente), ha sentito anche Riva, l'Ing. Marras, il comm. Dalmasso, Il dott. Rocca; l'assessore allo Sport del comune on. Di Martino, il dott. Bresciani della Sia in rappresentanza del consorzio degli azionisti di maggioranza, l'on. Glagu. Il campo delle consultazioni è stato vasto. « Tutti — ha dichiarato l'avv. Delogu — si sono dimostrati disposti ad alutare il Cagliari ». D'accordo. Ma come? La soluzione è rinviata nel tempo. Non potrebbe essere altrimenti. I vecchi azionisti (quasi tutti Industriali, con Interessi diretti in Sardegna) devono decidere se rimanere o cedere il loro pacchetto di azioni: I pretendenti devono conoscere l'entità del rischio e la quantità di denaro necessario. La buona volontà non basta. L'operazione è complessa, ma Delogu è ottimista, anche se aggiunge: « Non intendo né forzare né tollerare la situazione che potrebbe rivelarsi dannosa per la nostra società. In due mesi spero di concludere. Se incontrassi difficoltà Insormontabili, convocherei l'assemblea dei soci che è sovrana nelle decisioni ». Giulio Accatino