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Processo al "professore" che uccise una sedicenne Processo al "professore" che uccise una sedicenne L'imputato, 44 anni, dice: "Lei si spogliava a pagamento - Voleva soldi e mi derideva" (Nostro servizio particolare) Milano. 11 febbraio. Manlio Irmici, 44 anni, accusato di avere ucciso a colpi di sbarra di ferro una sedicenne che lo respingeva, è tornato in corte d'assise: il processo a suo carico, due anni fa, era stato sospeso per una perizia psichiatrica. Il delitto era avvenuto nella canonica di Giussano, a pochi chilometri da Milano, il 31 agosto 1971. Irmici, detto il « professore », dava lezioni private nel paese e l'omicidio fu la tragica conclusione di una storia oscura e morbosa. LTrmici, fuggito dopo il crimine, si costituì a Trento, confessando: « Lei veniva nella mia camera e si spogliava — disse agli inquirenti — non facevamo niente. La guardavo soltanto. Ma per questo lei voleva soldi, molti soldi, in continuazione. Per lei mi sono rovinato, ho speso tutti i miei risparmi, il milione e mezzo che avevo 1 in banca. Io l'amavo, volevo sposarla, ma lei mi derideva. Quella mattina, quando venne nella mia stanza, ero felice. Credevo che fosse venuta a farmi compagnia. Ma lei invece voleva altri soldi. Io rifiutai, lei allora mi dette un calcio al ventre. Non ci vidi piii e la colpii con quella spranga che avevo comprato per fare del sollevamento pesi ». La vittima, Daniela Salvatore, di 16 anni, era sorella di un amico dell'Irmici e, ogni giorno, andava a fare le pulizie nell'alloggio, un paio di stanze al piano superiore della canonica di Giussano. I due divennero amici e fecero anche lunghe gite in Svizzera. Poi. nel loro rapporto, cambiò qualcosa. Secondo le dichiarazioni dell'Irmici, egli cominciò a darle piccole somme perché lei gli si mostrasse nuda, somme che (a suo dire) la ragazza non rifiutava ma che chiedeva, anzi, con sempre maggiore frequenza, m. f.