Piemonte militare

Piemonte militare Piemonte militare Tradizione senza retorica, nel disco della "Grangia" « Canti popolari del vecchio Piemonte. - 3. Piemonte militare ». Camerata corale La Grangia. Bea TRLf-1180. La trilogia di canzoni popolari del vecchio Piemonte, iniziata dal coro La Grangia coi dischi dedicati al Piemonte drammatico e al Piemonte burlesco, si conclude, almeno per ora, con questo terzo long-playing stereofonico, dedicato al Piemonte militare. Anche questo disco è corredato d'un nutrito opuscolo illustrativo, che d'ognuna delle dieci canzoni riporta non solo il testo poetico, ma anche quello musicale, nelle armonizzazioni di Angelo Agazzani, direttore del coro e promotore della sua attuale escalation verso ambiziose mete di qualificazione etnografica. Del carattere di queste armonizzazioni rende conto una breve nota tecnica di Luigi Donorà, mentre anonime sono le estese informazioni sui fatti storici celebrati nei singoli canti e sulle innumeri varianti che di essi si riscontrano in altre aree dialettali. Per sei dei dieci canti la consulenza storico-letteraria è dovuta a Graziella Riviera, che in calce al fascicolo fornisce un dotto inquadramento del canto popolare piemontese entro gli schemi della moderna linguistica strutturale. Né è tutto, che il fascicolo si apre con un'illuminante presentazione di Carlo Casalegno, il quale rileva i caratteri tipici della canzone militare piemontese, quali 'il senso dello scherzo e del gioco » e il - rifiuto istintivo della solennità, della retorica, delle pose eroiche, ielle fanfare trionfali ». Mi pare un'intuizione decisiva questa: che tra le componenti segrete di questi canti traspaia ' persino un sentimento di vendetta », insieme con la fierezza, il senso del sacrificio e del dovere. E' proprio così: il popolo piemontese è il più pacifico e inoffensivo del mondo, e mai porrebbe il piede sul terreno altrui per desiderio di conquista o smania di gloria. Ma non tollera i soprusi e non ama i prepotenti: se qualcuno gli pesta i piedi, allora se la lega al dito, e con testarda pazienza tanto fa che alla 'unga si vendica. Guerrieri non per vocazione, ma per vendetta. Così come s'è allontanato dalla mera raccolta edonistica di canzoni montanare, ugualmente il coro La Grangia veleggia verso uno stile d'esecuzione diverso da quel'o in uso, e mentre pratica una certa rudezza di accento, assai piemontese, cerca una formula nuova nella frequente contrapposizione di voci soliste (ne dispone d'alcune assai spiccate) alla pienezza della sonorità corale. m. m.

Persone citate: Angelo Agazzani, Carlo Casalegno, Graziella Riviera, Luigi Donorà

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