LA CRONACA DELLA TELEVISIONE

LA CRONACA DELLA TELEVISIONE LA CRONACA DELLA TELEVISIONE Inchiesta o film comico? Come reagisce il pubblico agli austeri documentari proposti per il programma serale - In "Città e campagna" la crescita di Torino Ieri sera il pezzo d'apertura del « nazionale » era la seconda puntata dell'inchiesta L'energia nucleare in Ita- 1 ha. Quanti l'avranno vista? Quanti invece si saranno trasferiti sull'altro canale per Eddie Cantor o saranno emigrati in Svizzera o a Montecarlo? Non vorremmo essere fraintesi. L'inchiesta di cui sopra è realizzata, da quel che possiamo giudicare, con serietà e tocca problemi giganteschi per il futuro dell'Italia: problemi che investono enti pubblici, industria, ricerca scientifica e che riguardano il fabbisogno di energia indispensabile per il progresso del paese. Sull'importanza dell'argomento, nessun dubbio, ovviamente. I dubbi sono molti sulla consistenza effettiva della platea che segue un programma così specialistico. Abbiamo chiesto a parecchia gente se avesse visto la prima puntata, la settimana scorsa: le risposte sono state incerte (« Sì, un pezzetto... ») o decisamente negative (« No, ho visto il film»). Abbiamo richiamato l'attenzione degli interlocutori sulla vastità e a - ? r e a i . a a e ) , o i e a a i e , o . , a a n e e laao s iro e a men' o ra aoo sulla gravità del tema (l'Italia è in pratica agli ultimi posti in Europa nel campo nucleare), ma la replica, con alcune sfumature, è stata più o meno di questo tono: a parte il fatto che alla sera siamo stanchi e non ce la sentiamo di affrontare programmi troppo difficili, di carattere tecnico-scientificoeconomico, vorremmo che i problemi trattati fossero quelli del giorno, dalla svalutazione della lira al ricambio della classe politica dirigente, dalle bustarelle (con miliardi) della Lockheed all'aumento dei prezzi per i generi di prima necessità, dall'aborto al rogo dei film, dagli ospedali alle scuole, ecc. ecc. Si è talmente presi e incalzati da tali questioni immediate — ci hanno spiegato in sostanza, gli intervistati — che francamente alla sera, quando ci sediamo davanti alla televisione, abbiamo scarsa voglia di interessarci a documentari anche coscienziosi, anche ben fatti, ma che espongono ed analizzano questioni generali non di stretta attualità. E' un po' la stessa accoglienza che ci sembra sia stata riservata all'esordio di un'altra rispettabile inchiesta. Città e campagna, andata in onda l'altra sera sul secondo canale. Pure qui l'argomento era importante e nelle sue grandi linee drammatico: lo sviluppo anomalo dei centri urbani e, di conseguenza, la situazioni della zona agricola attorno ai centri, con tutti i problemi che il rapporto stesso inserisce in una realtà in trasformazione. S'è cominciato proprio da Torino, come esempio di megalopoli industriale sviluppatasi a seguito di una immigrazione quale non s'era mai verificata dall'unità d'Italia in poi. Fra l'altro il documentario ricordava una frase significativa rivolta nel 1946 dall'allora presidente della Confindustria Angelo Costa alla commissione economica della Costituente: « Io credo che sia più economico spostare le persone che le cose ». Dì un quadro estremamente complesso il reportage ha messo in luce, qua e là, alcuni punti: sono stati intervistati il sindacalista Pugno, l'architetto Astengo, il medico psichiatra Benedetto, e diversi operai della Fiat sul posto di lavoro, nonché immigrati al mercato di Porta Palazzo, e infine, per la campagna, il sindaco di Dogliani. « Un servìzio realizzato con impegno — ci è stato osservato da qualche telespettatore — ma i problemi quotidiani e assillanti di Torino e regione sono, come tutti sanno, la casa, l'occupazione, i licenziamenti. E' questo che uno s'aspetta di sentire. Il resto sembra tutto un po' teorico e accademico... ». Pure qui molti intervistati hanno dichiarato dì aver preferito l'altro canale che offriva Dov'è Anna? precisando che « dopo cena hanno troppo sonno, e non sono in grado di seguire documentari concettosi ». La faccenda della limitata possibilità del pubblico a concentrarsi nelle ore serali è venuta fuori anche per Le grandi battaglie del passato, rubrica collocata al martedì verso le 22: quest'ultima pun¬ tata sulla disfatta navale zarista a Tsushima era piuttosto bella, ma ci siamo sentiti dire che a quell'ora è arduo ascoltare una lezione di storia. Ieri è stato riproposto il film II re dei chiromanti (1931) che apre la serie del comico Eddie Cantor: la tv non l'ha dato in anteprima, perciò ne parleremo domani. u. bz.

Persone citate: Angelo Costa, Eddie Cantor, Pugno, Tsushima

Luoghi citati: Dogliani, Europa, Italia, Montecarlo, Svizzera, Torino