Rivali senza continuità

Rivali senza continuità Rivali senza continuità Campionato spezzato, ma senza respiro. Se al momento la battaglia al vertice è ristretta a due squadre, almeno c'è da parte del resto del gruppo il desiderio — sempre più forte, a misura che s'allunga la serie positiva bianconera e granata — di fare lo sgambetto a chi sta davanti. La Juventus è sfuggita alle tagliole di Verona pagando l'assenza di Causio ed i! forzato rimaneggiamento dei ranghi soltanto in fatto di gioco, ma salvando il risultato pieno. Adesso tocca al Torino viaggiare, forse senza Zaccarelli e con una trasferta sulla carta più difficile. Il Perugia gira a mille, non ha i nervi tesi come il Verona (giocatori e tifosi). Ieri mattina gli sportivi facevano già la coda agli sportelli della società umbra, come ci ha detto al telefono il trainer Castagner, che sta affilando le armi. Ma sette giorni dopo la situazione si capovolgerà ancora con la Juventus sul durissimo campo di Firenze: ormai la battaglia fra le torinesi va valutata con il bilancino, misurando le forze loro e degli avversari di turno. Il che non esclude sorprese anche clamorose, ma consente almeno l'eccitante gioco delle previsioni. Gli osservatori « stranieri » hanno castigato la Juve di Verona oltre i demeriti, ed esaltato il Torino oltre I meriti (del tutto normali per chi conosce le pos- sibilila dei granata). La capolista fa invidia e rabbia, ma Parola ed I suoi hanno le spalle larghe. La squadra al Bentegodi ha faticato a trovare un rendimento valido, e sotto questo aspetto si è mostrata come dire... umana, facendo capire che il parco giocatori è vasto, ma che essi non sono roteiIine di un ingranaggio, via una e dentro l'altra senza che la macchina ne soffra. Mancava Causio, l'assenza si è sentita e non poteva essere diversamente vista la parte importante sostenuta dal barone per tutto il girone di andata. Se era stato relativamente facile sostituire Gori variando un poco lo schema d'attacco, con il rientro di Anastasi, non altrettanto agevole è stato per Causio, che in campo fa sentire più marcato il peso della sua fantasia e della sua classe. Con difficoltà di « rodaggio », la Juve ha superato bene una trasferta più difficile per ragioni di tradizione avversa che altro. Sia i bianconeri che il Torino hanno incassato gol balordissimi su punizione, e questo dimostra che nessuno può distrarsi. Gli juventini hanno « dormito » sulla palla difficile non trattenuta da Zoff. I granata sono rimasti fermi sulla combinazione RampantiClerici. Ma un altro legame c'è fra le prestazioni delle due squadre, stavolta positivo. La forza di spinta per entrambe è arrivata dai giovani, a dimostrazione che Parola e Radice hanno forze ancora freschissime su cui contare. Tardelli è stato il migliore a Verona, non solo per il fatto di avere realizzato il gol del pareggio. A Torino se Pulici è stato II mattatore compiendo un gran balzo nella classifica dei cannonieri, il migliore assoluto sul piano del gioco è stato Eraldo Pecci, con Patrizio Sala degna spalla. Bearzot può guardare a Torino con fiducia, a patto di non snaturare in Nazionale compiti e posizioni dei biaconerogranata. La vivacità di alcuni elementi, non nasconde che anche Juventus e Torino abbiano dei problemi. I bianconeri, obbiettivamente, non sono in un gran momento in fatto di gioco. Mascherano con I risultati, che sono poi quelli che contano, ma hanno soprattutto bisogno di ritrovare lo schema migliore. Non sono robots, ecco, ma giocatori che sanno adattarsi magari con sacrificio anche alle situazioni di emergenza. Il Torino ha le solite sbavature difensive, compensate dalla tenuta alla distanza che è parsa migliore contro il Bologna (forse perché la squadra non aveva dovuto dannarsi l'anima per andare in rete nel primo tempo). Castellini con la grande parata su Grop dovrebbe aver scaricato ogni tensione emotiva, e così Pulici dovrebbe essersi tolto le soddisfazioni che pretendeva. Resta il fatto che la ,' tattica per stimolarlo si è rivelata | magica. Dieci muniti in meno a 1 Cesena, due giorni di muso, e poi tre gol. Radice sa di aver la miccia per far esplodere II suo | cannoniere. 1 Dietro alle duo torinesi adesso c'è II Napoli, passato su inglorioso autogol sul terreno del Como. Una vittoria di questo tipo non testimonia sulla ritrovata vena degli atleti di Vinicio, anche se due punti in trasferta possono rappresentare una valida medicina per un ambiente scosso come quello partenopeo. Il più in forma si è mostrato capitan Juliano, è primo passo ma è tutta la squadra che deve ritrovare la vena di un tempo. Delusioni anche dal Milan, appena indicato come la più pericolosa rivale — sia pure a distanza — delle torinesi. I rossoneri hanno ricevuto una lezione dagli uomini di Castagner, tanto che lo zero a zero sta meglio a Rocco e Trapattoni che al trainer umbro. Clamoroso il crollo del Cesena, che pensiamo (malgrado le attenzioni di Marchioro e del dottor Magni) sia andato in campo non deconcentrato ma quasi. Onori all'Inter, comunque, ed allo spirito dei suoi giovani. Abbastanza patetico Fraizzoli che ha dichiarato: • Anche senza stranieri risaliremo ». Come dire che basta un risultato per far felice un presidente. In coda, la Roma ha inguaiato il Cagliari. Si potrebbe dire - definitivamente ■• se la matematica non concedesse ancora ampie possibilità ai sardi. Ma con quale morale, con quale squadra, con quale convinzione Tiddia ed i suol andranno in campo le prossime domeniche? Per lo sfortunatissimo Como, per il Cagliari stesso e per il Verona il finale di campionato rischia di diventare sempre più amaro. Non che le squadre che li precedono siano mostri, ma hanno maggior sostanza, maggior convinzione. Deve però stare attenta la Lazio, che procede fra polemiche interne e ripicchi. Difficile rendere la domenica, con alle spalle vigilie tormentate. Bruno Perucca