Processo per il naufragio della "Fiorelli,, (8 morti)

Processo per il naufragio della "Fiorelli,, (8 morti) Al largo di Gela, nell'agosto del '68 Processo per il naufragio della "Fiorelli,, (8 morti) Imputato è l'ufficiale di coperta - Responsabile anche il comandante, ma è morto quattro giorni dopo il disastro per le gravi ustioni (Dal nostro corrispondente) Genova, 9 febbraio, (p. c.) Sarà rievocato domani mattina in tribunale a Caltanissetta, il naufragio della piccola petroliera « Ugo Fiorelli », di 1597 tonnellate, esplosa, il 10 agosto del 1968, a cinque miglia al largo di Gela. Nel naufragio perdettero la vita otto componenti dell'equipaggio (a bordo c'erano 17 uomini e una donna, la moglie d'un ufficiale di macchina), tra i quali il comandante. Il processo, oltre a ricostruire le fasi del disastro, dovrà accertare se è realmente responsabile di « omicidio colposo plurimo », l'ufficiale di coperta Enrico Pigoni, 45 anni, di Zoagli (Genova): secondo la sentenza di rinvio a giudizio, il Pigoni non avrebbe controllato a dovere la pulitura delle cisterne della petroliera e inoltre, nel corso delle operazioni di spegnimento dell'incendio, avrebbe commesso gravi errori di manovra. Insieme al Pigoni sono emerse, in fase di istruttoria, eguali responsabilità per il comandante della nave. Fino Donato, un triestino di 37 anni morto per ustioni quattro giorni dopo il disastro. La « Ugo Fiorelli » della società palermitana « Sveva » di proprietà degli armatori genovesi Cameli, era uscita nel pomeriggio del 10 agosto del 1968, dal porto di Gela. Era giunta dal Medio Oriente cinque giorni prima ed aveva scaricato del greggio. Verso sera, una delle tanke della fiancata, esplose e l'incendio si propagò in tutta la nave. L'inchiesta sul sinistro ha avuto una lunghissima gestazione: secondo i primi accertamenti della capitaneria sembrò che l'esplosione fosse stata generata da cause accidentali invece, dopo che i familiari delle vittime si erano costituti parte civile, la magistratura osservò che la pulitura delle tanke non era stata perfetta, nelle cisterne c'era rimasto gas ed era bastata una scintilla per provocare l'esplosione. Non solo: il comandante e l'ufficiale di coperta Pigoni avrebbero impartito all'equipaggio ordini contraddittori ma avrebbero impostato la rotta della « Ugo Fiorelli » in modo che il vento aumentasse le dimensioni dell'incendio. La difesa del Pigoni affermerà, in sede di dibattimento, che lo scoppio fu causato dalla fatalità e che a bordo, dopo l'esplosione, essendo quasi tutto l'equipaggio rimasto ferito o semiasfissiato, nessuno era in grado di governare l'unità in fiamme. identità degli altri tre partecipanti all'assalto. I militi, dopo un'attenta sorveglianza durata alcuni giorni, l'hanno sorpreso stanotte mentre faceva ritorno nell'appartamento di un amico, presso il quale aveva trovato rifugio da qualche tempo. Il Barrali non ha fatto resistenza, ed è stato portato prima in caserma, e poi a S. Vittore, in attesa di interrogatorio. L'assalto era avvenuto poco prima delle 14 dell'I agosto. Quattro rapinatori mascherati ed armati si erano presentati alla portineria dello stabilimento, che sorge in una zona isolata, ed avevano preso in ostaggio uno dei titolari, Ambrogio Elli, zio della vittima. Mentre uno dei banditi era in giro per gli uffici assieme ad un'impiegata alla ricerca del denaro che doveva servire a pagare gli stipendi, gli altri si erano fermati all'ingresso. Ad un certo punto, attirato dagli insoliti rumori, si era affacciato da un corridoio Alessandro Elli. Vedendo lo zio sotto la minaccia delle armi, il giovane si era slanciato istintivamente in avanti. Uno dei banditi gli aveva puntato contro un fucile a canne mozze ed aveva esploso due colpi, uccidendolo all'istante. Spaventati dall'accaduto, i banditi erano quindi scappati, vanamente inseguiti per qualche centinaio di metri dal padre della vittima, attirato dal rumore degli spari. g.'m.

Persone citate: Alessandro Elli, Ambrogio Elli, Cameli, Enrico Pigoni, Fiorelli, Ugo Fiorelli

Luoghi citati: Barrali, Caltanissetta, Genova, Medio Oriente, Zoagli