Liquidare subito i danni all'auto

Liquidare subito i danni all'auto L'ASSICURAZIONE Liquidare subito i danni all'auto L'Anla (Associazione fra compa-1 gnie) sarebbe favorevole ad una delle proposte della ■ commissione Filippi ». Si tratta di quella che prevede un meccanismo per la liquidazione del danni materiali alle autovetture in tempi brevi, con la possibilità di versare al danneggiato la somma offerta, lasciando impregiudicata la facoltà di richiedere poi i maggiori danni. Questa parte della proposta appare decisamente saggia ed utile. Oggi le compagnie fanno, tutt'al più, un'« offerta » scritta che non viene tenuta di gran conto In caso di giudizio e d'altronde mette nell'alternativa soltanto di « prendere o lasciare >. SI finisce così In causa, si appesantisce il lavoro della giustizia, si fanno costosissime consulenze tecniche il cui costo ricade in genere sulle compagnie (anche perché non hanno fatto ■ offerta formale » mettendo realmente a disposizione i soldi offerti). Il fatto di pagare la parte non contestata non dovrebbe più lasciar dubbi, nell'eventuale causa successiva, sulle spese di lite regolate dal principio « chi perde paga ». Chi ha già incassato 300 mila lire, fa la causa per averne altre 100.000 e. se si vede respingere la richiesta, dovrà pagare le spese. In caso contrario le pagherà la compagnia che quindi deve stare attenta nel fare un'offerta equa e valida. Quelle che destano perplessità sono invece altre proposte cioè quella di istituire una specie di arbitrato obbligatorio. In altre parole se il danneggiato non :cetta il parere del perito deli;, compagnia dovrà nominarne uno proprio e, se neppure i due esperti si metteranno d'accordo, ne verrà nominato un terzo. E' chiaro che un simile meccanismo funzionerebbe in modo equo se esistessero diffuse » polizze di spese legali » (In Italia molto rare) o altri modi per tutelare gli automobilisti: non è pensabile Infatti che le poche iniziative di servizio peritale, come quella dell'Acl di Torino (che peraltro non è del tutto gratuita) possano funzionare se il sistema si generalizzasse. Il danneggiato sarebbe quindi messo nell'alternativa, di accettare oppure di nominare il proprio perito, con notevole spesa (un professionista preparato non chiederà meno di trenta-quarantamila lire per l'assisten;:a e la trattativa) mentre la compagnia avrà soltanto gli oneri normali poiché si avvale di propri dipendenti. Un arbitrato obbligatorio, con ripartizione delle spese, costituirebbe un'equità e contraddirebbe il principio, considerato del tutto pacifico dalla magistratura, per cui la vittima di un • fatto Illecito al¬ trui » ha tutto il diritto di pretendere il rimborso delle spese incontrate per pareri e assistenza di legali, tecnici, esperti di cui ha dovuto valersi per accettare i suoi danni o far valere le sue ragioni. Tuttavia, anche senza l'arbitrato obbligatorio, un grosso passo avanti si potrebbe fare se, con l'aiuto economico delle società, si creassero dei centri perizia gestiti da un ente imparziale, come l'Aci, i cui tecnici fossero scelti con rigore sentiti i pareri, ad esempio, delle associazioni artigiane dei carrozzieri, delle case automobilistiche e delle concessionarie. Il parere di questi tecnici dovrebbe esser vincolante per le due parti, se esse lo hanno accettato preventivamente: in caso contrario la compagnia dovrebbe mettere a disposizione, come si è detto al principio, la somma non contestata. Pur senza obbligo una volta che il sistema si generalizzasse colui che rifiutasse di presentarsi ad un centro del genere si metterebbe automaticamente in cattiva luce in un eventuale giu- IZ'°' Giuseppe. Alberti

Persone citate: Filippi

Luoghi citati: Italia, Torino