La Pitagora accusa il cinema dei maschi

La Pitagora accusa il cinema dei maschi Un incontro con l'attrice La Pitagora accusa il cinema dei maschi "Alle donne chiedono soltanto di mostrare i seni" - E lei sceglie il teatro e la musica « Oggi in Italia è impossibile fare l'attrice »/ Paola Pitagora, 34 anni, non ha dubbi. La sua accusa è decisa, senza reticenze, sperimentata sulla propria « pel le ». Investe l'intero mondo dello spettacolo nel nostro ! Paese. « In teatro riesci a diventare una prima donna se hai la costanza di invecchiare tra le quinte — dice —. Il cinema cerca soltanto di spo-1 gliarti. I ruoli importanti, | creativi, sono affidati agli uo-1 mini. Alle donne è riservato , il compito di.far quattrini ri- i chiamando il pubblico ma-1 schile con spogliarelli e tette al vento ». Lo s/ogo dell'attrice, che ha interpretato all'Alfieri la \ commedia di Ayckbourn Norman ai tuoi ginocchi, è pacato, intelligente. L'amarez- ! I za di fondo si stempera in fatalismo pessimista: « E' j sempre andata così. Non cambierà mai niente. L'inte-: vo settore è in mano ai ma- , schi, e a qualche omosessua- le. Pensano, producono, diri- i gono, interpretano in funzione di un pubblico in prevalenza maschile. Le donne, quando non sono semplice merce, vengono utilizzate come mezzi. Nel nostro Paese abbiamo due sole registe note, la Cavani e la Werimùller. La prima, a parte Portiere di notte, incassa poco, la seconda per diventare famosa deve fare film commerciali | come Mimi metallurgico. Per jle attrici va anche peggio. La | Vitti, ad esempio, da Eclisse : e Deserto rosso e arrivata al- : 1 Anitra ali arancia e a Mimi ' Bluette; Valentina Cortese quando passa al cinema deve accontentarsi di Appassionata ». Paola Pitagora fece il suo grande debutto cinematografico con Pugni in tasca di Bellocchio, seguirono altri ■ film d'impegno come Equi- ! nozio e Pohceman In tea- tro recitò testi « difficili » di- retta da Squarzina come | Danza di morte di Strmd-1berg. Si tratta di buone referenze: non entusiasmano però il grosso pubblico e dispiacciono decisamente ai produttori. « L'impegno politico e culturale — spiega — si finisce alla lunga per scontarlo. Pugni in tasca non ha guadagnato molto, con il film di Comencini Senza sapere niente di lei ho vinto anche il Nastro d'argento. Commercialmente però anche la seconda pellicola è andata maluccio; ed ecco come un'attrice entra \ in quarantena ». Per il teatro si ripete lo stesso problema. « A parte il lavoro di cooperativa che j faccio con Bruno Cirino, le j possibilità variano da Jaco- pone da Todi, il musical con j Morandi, a Norman ai tuoi | ginocchi, allegra commedia i d'evasione. L'alternativa sa- ! rebbe rimanere in poltrona a leggere un libro. Fortuna che esiste la tv dove si ha l'oc- casione di fare qualcosa di j dignitoso come il recente | sceneggiato La de ». Secondo la Pitagora i personaggi femminili, specie nel cinema, sono senza « spessore ». non « hanno problematica ». Un'attrice italiana stenta a trovare ruoli importanti che le consentano la piena affermazione professionale. « I grandi registi per ragioni di diffusione internazionale imposte dai produttori cercano dive straniere. traccia ver-1 . Mentre i pochi personaggi di |donna che rimangono sul mercato interno non offro-

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