I laureati senza lavoro oggi in corteo a Palermo

I laureati senza lavoro oggi in corteo a Palermo Sono migliaia i "cervelli,, disoccupati I laureati senza lavoro oggi in corteo a Palermo La manifestazione è organizzata dal pei - Preoccupati i partiti per la massa di giovani : la protesta può esplodere con violenza (Dal nostro inviato speciale) Palermo, 7 febbraio. Migliaia di « colletti bianchi » scendono in piazza domani per la prima manifestazione di giovani laureati e diplomati senza lavoro. Sta cambiando, al Sud, l'antica piaga della disoccupazione. Ma in peggio. Ora s'è «qualificata», non investe solo braccianti e diseredati logorati dall'eterno miraggio d'un posto, invade anche strati sociali un tempo tranquilli, colpisce al cuore il ceto medio di recente urbanizzazione con la dilagante disoccupazione giovanile. Alle lunghe liste di braccia che si offrivano negli uffici di collocamento s'è aggiunto l'esercito dei cervelli, laureati e diplomati, che la scuola sforna in serie e il mondo del lavoro respinge in massa. Impossibile contarli. Sono decine di migliaia, sparsi negli angoli remoti dell'isola, ma concentrati soprattutto nelle tre maggiori città (Palermo, Catania e Messina) che da sole raggruppano il quaranta per cento dei cinque milioni di siciliani. Si calcola che sull'intera massa dei disoccupati (oltre centomila persone) il 35 per cento sia costituito da «colletti bianchi». Preoccupa i partiti questa massa scontenta e fluttuante di giovani che la società ha «ibernato» nel limbo d'una attesa che dura anni. Se il problema presenta ovunque aspetti preoccupanti (secondo uno studio del Censis sarebbero 819 mila in Italia i ragazzi in cerca di prima occupazione; nell'area comunitaria, la metà dei disoccupati sono giovani appena usciti dalla scuola o dall'università), in Sicilia si colora di toni drammatici. Qui mancano industrie in grado d'assorbire quadri dirigenti sfornati dalle scuole. Il pubblico impiego è saturo. Perfino le clientele politiche sono in difficoltà, diventa sempre più arduo piazzare gli «amici» di partito in qualche carrozzone: ufficio, tavolo, telefono in cambio d'un voto sicuro. Nel settore industriale che in tutta l'isola dà lavoro a poche migliaia di operai, i tecnici quasi sempre arrivano dal Nord, dalla direzione centrale dei grandi gruppi che hanno impiantato stabilimenti in Sicilia. Resta qualche spiraglio nei grandi serbatoi di Stato: poste, ferrovie, polizia, insegnamento. Nel timore che questa bomba innescata possa scoppiare da un giorno all'altro (magari alle prossime elezioni regionali di giugno) i partiti tentano qualche movimento. Primo a partire è stato il pei, che ha organizzato per domattina a Palermo una manifestazione di giovani «titolati» senza lavoro, con corteo e comizio. « In Sicilia — dice Maria Grazia Giammarinaro che ha curato la manifestazione comunista — prolifera la sottoccupazione per chi ha titolo di studio e non trova posto. Ci sono laureati che fanno gli assicuratori, rappresentanti, venditori di libri a domicilio, di enciclopedie a rate ». A Palermo alcuni vigili urbani sono laureati; su trecento che hanno fatto domanda per diventare agente di polizia, ottanta erano diplomati; all'ultimo concorso bandito dal Comune per trovare poco più d'un migliaio di impiegati si sono presentate 35 mila persone, con centinaia di « titolati » in attesa da tempo. Nelle scuole di Palermo sono « parcheggiati » oltre centomila studenti, fra elementari e università. Dice il segretario regionale del pri, Ciaravino, che « gli istituti magistrali e tecnici della città sfornano ogni anno un mare di diplomati che nessun sistema industriale potrebbe assorbire. Il 90 per cento dei tecnici non trova posto adeguato al suo titolo, e così il 99 per cento dei maestri. Pochi si adattano a fare gli operai, i più si mettono in lista d'attesa presso qualche partito (de, psi, e ora anche pei, da quando "appoggia" il governo regionale) e vanno a ingrossare le file dei clientes al servizio di qualche notabile di partito ». Secondo Maria Grazia Giammarinaro « l'SO per cento degli assunti nelle banche entra con una raccomandazione politica ». Per migliaia di siciliani che hanno da poco concluso, magari con ottimi voti, gli studi le giornate passano nell'ozio forzato. La passeggiata serale, lunghe ore al caffè con gli amici, un salto in edicola a comprare i giornali che pubblicano i prossimi concorsi (tra i più letti in tutta l'isola). Sono in grande maggioranza nuovi elettori, delusi e frustrati da una scuola che non ha consentito loro di migliorare la posizione sociale e li ha addirittura spinti nei tunnel buio della disoccupazione. Anche di questo dovranno tener conto i politici, nell'azzardare previsioni sul prossimo voto di giugno. Giorgio Battistini

Persone citate: Ciaravino, Giammarinaro, Giorgio Battistini, Maria Grazia, Maria Grazia Giammarinaro