L'uomo-cane di Bulgakov nella rivoluzione sovietica

L'uomo-cane di Bulgakov nella rivoluzione sovietica PRIME VISIONI SULLO SCHERMO L'uomo-cane di Bulgakov nella rivoluzione sovietica "Cuore di cane" con Cochi, un ritorno alla narrativa russa del regista Lattuada Cuore di cane di Alberto Lattuada, con Max voti Sydow, Cochi Ponzoni, Mario Adori, Eleonora Giorgi, Gina Rovere, Rena Niekaus, Italiano, colore. Cinema Daria. Il lettore sa già molto di questo notevole film di Lattuada che compare sui nostri schermi con qualche ritardo rispetto alle maggiori città. Per la quarta volta, e con successo, il nostro letterato e infaticabile regista si è ispirato alla narrativa russa, che è il regno degli « umiliati ». Cuore di cane traspone infatti sul telone il breve romanzo satirico di Michail Bulgakov (l'autore di II maestro e Margherita) che svolge due motivi particolarmente sentiti dal regista milanese: solitudine e antiviolenza. Nella Mosca 1924, al tempo della coabitazione e delle più severe restrizioni economiche, il professor Preobras Zienskij, grande specialista di trapianti ghiandolari, gode d'una condizione privilegiata, abitando un appartamento di sette camere solo per lui e disponendo di cuoca e cameriera oltreché d'una cucina raffinatissima. La sua conoscenza circa i segreti del ringiovanimento sessuale e l'avere tra i suoi pazienti affaristi della Nep (Nuova politica economica) e alti burocrati, spiegano tale trattamento di favore. Una sera lo scienziato raccoglie un cane randagio che battezza Bob e che gli fa venire un'idea straordinaria: ingrassarlo al punto da renderlo oggetto d'una straordinaria operazione di chirurgia sperimentale: la trasformazione da cane a uomo mediante la sostituzione dell'ipofisi canina con un'ipofisi umana estratta dal cadavere di un alcolizzato. Detto fatto, il miracolo avviene. Ma l'uomo-cane, che conserva tutte le abitudini della sua specie, si rivela un ospite assai imbarazzante per il raffinatissimo professore, gli devasta caninamente la vita, la casa, la mensa; non solo, ma dopo aver ascoltato le lagnanze del compagno capo-caseggiato Schwonder, un comunista di stretta ma non miope osservanza, si mette a « contestargli » i privilegi di cui gode. Non c'è rimedio: il professore e il suo assistente si affrettano a disfare quello che avevano fatto: con un'operazione inversa, ritornano l'uomo allo stato di bestia. Quando in piena notte la polizia col suo seguito si presenta in casa, dello scienziato per contestargli il reato d'omicidio: «quale omicidio?, risponde candidamente l'incriminato. Il mio cane stava poco bene, l'ho operato e ora sta tornando quello di prima ». Nell'apologo di Bulgakov, Lattuada, che è un sottile lettore di testi, ha ottimamente rilevato il significato «attuale »: la manipolazione dell'individuo da parte della scienza asservita al potere e del potere stesso che suol considerare l'uomo un mezzo anziché un fine. Così simpatizzandoci, Lattuada ha tolto da un'operetta si può dire dimenticata, uno dei film più vivi e più suoi (adattato e pro¬ dotto in collaborazione con Mario Gallo), dove l'assunto ideologico del totalitarismo che abbassa paradossalmente la scienza a strumento di metamorfosi bestiale, come è simbolicamente avvicinato al nostro tempo, così del nostro tempo riveste l'inquietudine e l'umore. Piace soprattutto che sotto l'etichetta del «grottesco», generalmente fraintesa da molti registi, non s'insinui quasi mai nulla di troppo facile, e nulla mai di sciatto o volgare. L'equilibrio tra il ridicolo e il tragico, tra la parodia del film dell'orrore e l'apologo politico, tra la favola e la fantascienza, è mantenuto con pochi e appena avvertibili salti di tono; e specialmente realizzato, sotto il rispetto emblematico, è il personaggio dell'uomo- cane che allunga il nome in Bobikov, si rivolta al suo demiurgo, è nuovamente ricacciato al bestiale («Ma la cosa non finisce qui» lo sentiamo mormorare) ed esprime implicitamente, contro i soprusi del potere, l'ultima morale: Cani di tutto il mondo, unitevi! Anche nella scelta degli interpreti si sente la oculatezza del miglior Lattuada: Max von Sydow è un gustoso « scienziato » degnamente affiancato dal suo «assistente » Adorf ; Eleonora Giorgi, pudicamente coperta, fa il paio ^on la promettente tedeschina Rena Niehaus; il cane, finché è cane, si chiama Whisky e può andare sulle pedate dei Lassie, Rin Tin Tin ecc.; e finalmente il cabarettista Cochi Ponzoni, se saprà stare sul modesto, merita lede per la colorita agile e mimetica duttilità con cui ha dato ironia e passione al personaggio-chiave di Bobikov. Leo Pestelli Censura cinematografica — Domani alle 21, nella sede del partito radicale, in via Garibaldi 13, I dibattito sul tema « Censura ciì nematografica: il rogo di "Ultimo ; tango" ». Partecipano Federico Peii retti dell'Alace e gli avvocati Giai naria e Mittone. Unione Musicale — Oggi alle 17 al Conservatorio, per la stagione dell'Unione musicale, concerto della violinista Pina Carmirelll e i Musici. In programma musiche di Vivaldi. Folk al Nuovo — Questa sera alle 21,15 al Teatro Nuovo il « Gruppo Corale Folk Ciar Dia Valara » di Trino esegue canti delle risaie dell'osteria. Il complesso vuole riproporre nella forma più autentica col solo accompagnamento della chitarra le canzoni popolari del Vercellese. Lunedì musicali — Domani alle 21 al Piccolo Regio per la serie dei lunedì musicali, concerto della « Camerata strumentale Alfredo Casella » diretta dal maestro Michele Marvulli con la partecipazione del soprano Ellen Kappel. Stefano Tempia — Il concerto sinfonico previsto per domani al Conservatorio è stato rinviato a data da stabilirsi. I ì;ii Eleonora Giorgi dal cinema sexy a Bulgakov. E' la dolce Zina nel film di Lattuada « Cuore di cane » (Tel.)

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