Critica russa a Marchais è destinata anche al pei

Critica russa a Marchais è destinata anche al pei Kirilenko al congresso comunista francese Critica russa a Marchais è destinata anche al pei (Dal nostro corrispondente) Parigi, 7 febbraio, I sovietici hanno finalmen te reagito alle novità del XXII congresso comunista francese, che si chiude do- mani con un atteso documento finale e con un altrettanto atteso rinnovo dei vertici del partito. Andrei Kirilenko, membro del Po- litburo, ha denunciato du ramente « l'antisovietismo », « il chiasso che viene fatto in Occidente sul problema dei diritti dell'uomo nell'Urss », in una scoperta ri¬ sposta al rapporto Marchais che (pagina 80) parla delle divergenze franco-sovietiche sui problemi della libertà e della repressione nei Paesi socialisti. In compenso, Kirilenko ha passato sotto silenzio come, del resto, ha fatto la « Pravda », l'abbandono della nozione di dittatura del proletariato. Solo un breve richiamo alla « fedeltà leninista » si è riferito a questo problema. Kirilenko (che ha parlato ai margini del congresso, durante un ricevimento tenutosi a Nanterre) ha in questo modo quasi graduato gli errori dei comunisti occidentali, collocando in cima a tutti «l'antisovietismo» come «crimine verso gl'interessi della classe operaia». Non bisogna però interpretare come consenso il suo silenzio riservato ai problemi di dogmatica leninista. Sono noti i recenti interventi di Mosca in difesa della dittatura del proletariato. Sono una prova indiretta di disapprovazione le reazioni contro i francesi che vengono dall'Est. Anche gli ungheresi, dopo i romeni e i tedeschi, hanno polemizzato oggi contro Parigi nel giornale del partito, Nepszabadsag. Cecoslovacchi e polacchi tacciono an cora, come i sovietici. E' inutile chiederci se Kirilenko abbia voluto rispondere anche alle posizioni assunte da Rinascita entrata in questi giorni in diretta polemica con la Pravda proprio a proposito dell'«antisovietismo». Il pc italiano, com'è noto, si è dichiarato «in disaccordo espli cito» con Mosca sul considerare «crimine» ogni divergenza o riserva verso l'Urss. La tesi di Roma è che «la lotta contro l'antisovietismo non può essere un criterio dell'internazionalismo» e che «gli appelli nostalgici a serrare i ranghi, e a ricreare la concezione del partito-guida sono contrari alle linee già definite nella preparazione della conferenza dei comunisti europei». Pertanto, la replica di Alberto Cavallari (Continua in 21 pagina in quarta colonna)

Persone citate: Alberto Cavallari, Andrei Kirilenko, Kirilenko, Marchais

Luoghi citati: Mosca, Nanterre, Parigi, Roma, Urss