La coalizione di Bonn è sconfitta a Hannover di Tito Sansa

La coalizione di Bonn è sconfitta a Hannover I "franchi tiratori,, alla Regione La coalizione di Bonn è sconfitta a Hannover (Dal nostro corrispondente) Bonn, 6 febbraio. A meno di otto mesi dalle prossime elezioni politiche del 3 ottobre in Germania occidentale, la coalizione di governo socialdemocratico - liberale ha subito oggi una dura sconfitta. Per la terza volta — e ora definitivamente, perché non è più necessaria una votazione di conferma da parte del Parlamento — a capo del governo regionale della Bassa Sassonia è sfato eletto a Hannover il candidato dell'opposizione democristiana Ernst Albrecht, benché il suo partito disponga soltanto di 77 dei 155 seggi nella dieta, cioè uno meno della maggioranza. Tre settimane fa, tra la sorpresa generale, Albrecht aveva ottenuto 78 voti, un deputato della coalizione di governo aveva votato per lui, tre si erano astenuti, negando il voto al candidato socialdemocratico Kasimier. Oggi la sconfitta della coalizione è stata ancora più grande: Albrecht ha ottenuto 79 voti, i «traditori» sono stati due, nessuno sa chi siano, i socialdemocratici sospettano gli alleati liberali, e viceversa. La prima ipotesi viene data per più probabile, che all'in¬ terno del partito liberale c'è da tempo stanchezza, vi sono frange che vorrebbero liberarsi da una certa sudditanza nei confronti degli alleati, avvertibile soprattutto a Bonn, dove i metodi del cancelliere Schmidt non piacciono. A nulla è servito l'intervento massiccio di Bonn per salvare il governo di Hannover. Il presidente socialdemocrati- co Willy Brandt è intervenuto di persona, una riforma distrettuale che si presumeva essere causa di malcontento è stata rimessa nei cassetti, il candidato Kasimier è stato sostituito, nell'arena è stato lanciato un uomo politico di Bonn, il ministro dell'Edilizia Karl Ravens. I socialdemocratici si dichiaravano sicuri che Ravens ce l'avrebbe fatta, una prova elettorale fatta iersera gli aveva dato i necessari 78 voti, tutti i deputati della coalizione avevano votato compatti per lui. All'aeroporto dì Hannover era pronto un jet militare per portare rapidamente Ravens a Bonn, affinché presentasse al presidente della Repubblica Walter Scheel le dimissioni da ministro del governo Schmidt e lo riportasse al più presto a Hannover. Ma stamane, alla votazione a scrutinio segreto, trasmessa in diretta dalla televisione, il «fattaccio» di tre settimane fa si è ripetuto, con due franchi tiratori anziché uno solo. Il liberale Gross ha detto che — per quel che riguarda Hannover — «la coalizione con i socialdemocratici è finita». Ciò prelude forse a una partecipazione dei liberali al governo del democristiano Albrecht e a un allentamento dei legami tra socialdemocratici e liberali in tutto il Paese. Le conseguenze della votazione odierna non sono ancora valutabili. Sul piano locale è forse importante che — per la prima volta — la Bassa Sassonia è governata da un democristiano. Ma molto più importante è che al Bundesrat (la Camera dei laender a Bonn) il rapporto di forza tra opposizione e governo che finora era di 21 a 20 passa a 26 contro 15, cioè i democristiani potrebbero bloccare con sicurezza matematica tutta una serie di leggi, in primo luogo mandare a monte la ratifica del trattato tedesco-polacco, che arriverà al Bundesrat il 12 marzo. Il cancelliere Schmidt, che ha seguito la votazione alla televisione, oggi non si è espresso. Tre settimane fa aveva ammesso che l'elezione di Albrecht (allora non definitiva) «può avere importanti conseguenze sulla politica del Paese» e che «per la prima volta l'opposizione ha ora migliori possibilità di vincere le elezioni politiche del prossimo autunno». Tito Sansa Helmut Schmidt

Persone citate: Ernst Albrecht, Gross, Helmut Schmidt, Karl Ravens, Schmidt, Walter Scheel, Willy Brandt