Cotelli capro espiatorio dello sci? di Giorgio Viglino

Cotelli capro espiatorio dello sci? Mentre le Olimpiadi assegnano nuove medaglie, continua l'incredibile valzer di accuse e bugie che coinvolgono stavolta Coni e Fisi, al centro di una penosa conferenza stampa al Villaggio Cotelli capro espiatorio dello sci? Onesti puntualizza la sua posizione, Vaghi protagonista di dichiarazioni assurde - Oggi confronto con il d.t. (Dal nostro Inviato speciale] Innsbruck, 6 febbraio. L'episodio del giorno nella grave crisi che travaglia la nostra Federazione sport Invernali è stato recitato all'interno del villaggio olimpico. Non poteva esserci luogo più adatto di un Lager, qual è il villaggio stesso, per ridurci prigionieri di parole e parole, senza ordine e senso. Fuori poliziotti con il dito sul fucile mitragliatore, dentro mitra puntato su Cotelli, che si tenta di eleggere a capro espiatorio. Cominciamo. Questa infelice conferenza-stampa è stata convocata per discutere, con quarantott'ore di ritardo, le posizioni di Fisi e Coni nella penosa vicenda del cambiamento di sci. Al tavolo sono Onesti e Vaghi, insieme con Pinferl, pacioso presidente di una federazione con meno problemi, quella del ghiaccio, e l'onnipresente gerarca olìmpico De Stefani. Aspettiamo una relazione sul fattaccio ma Onesti, con uno stupendo giro di valzer, comincia a parlare del Comitato internazionale di solidarietà olimpica. Il caldo, le soporifere frasi cullano tutti nella dolce Irrealtà di fatti lontani, d'iniziative lodevoli quanto assolutamente prive di Intaresse, di problemi che magari esistono, ma che non hanno alcun legame con i giorni un po' frenetici che viviamo. Andiamo avanti cosi all'Infinito, o perlomeno sembra che il tempo non passi mai nel caldo torrido della stanzetta, coi brusii messi a tacere come intollerabile indisciplina, lo sguardo all'orologio dei più impazienti. Finalmente, la parola passa al di là del banco e subito Onesti si rende conto di non aver davanti la platea consueta, qui ci sono giornalisti non adusi ai contatti-Coni, ma assai concreti nell'indagine. Attacca Bianco, del « Giorno », chiedendo: » Perché avete annunciato una decisione, poi ve la slete rimangiata e il tutto senza dare la minima spiegazione? ». Onesti cambia registro, adesso parla con tono meno conciliante, pur se sempre cortese, e dice o non dice a seconda dei casi, soltanto con mezza parola in più 0 in meno. « Compito del Coni è organizzare, compito della Federazione impostare bene la parte tecnica, lo ho fatto un'enunciazione in linea di principio, sancendo il diritto degli atleti ad usare I materiali tecnici migliori, e il diritto dei tecnici a decidere per questo materiale. Dopo non ho più saputo nulla, non potrei dire che mi abbiano escluso, ma sicuramente che non mi hanno interpellato ». Vaghi prende la palla in mano, ma non riesce a tenerla. Dice frasi confuse, mal costruite non so fino a che punto volutamente inconcludenti. Lui respinge tutto: « Le accuse alla Federazione con 1 latti, le accuse di comportamento perché non è vero, l'accusa di avere sbagliato perché non abbiamo sbagliato... ». Dopo questa frase chiara, segue uno starnazzamento incredibile, nel quale « /' tecnici godono della nostra piena fiducia, anche se hanno fatto di troppo, ma noi siamo d'accordo, anche se hanno agito loro », e i giornalisti in altri paesi « ...cercano di capire i guai delle federazioni, che allora possono risolvere i problemi in pace... ». Con la risposta non ci siamo, è Irritante vedere tutti sfuggire alle responsabilità, tollerabile chi lo fa con grazia, insopportabile l'altro. Arpino si alza sbuffando dalla sedia e ad essa si rivolge con aria di scusa, dicendo: « T'ho scaldata abbastanza » ed esce dalla comune. Attacco lo, questa volta senza troppo riguardo: « Avvocato Onesti, lei enuncia un principio, poi II principio non viene rispettato: o era sbagliato il principio, oppure hanno voluto smentirla? ». Chiunque altro si sarebbe sentito incastrato, lui no. ■ lo sono stato convocato e ho espresso un parere del Coni, non potrei mai ingerirmi in questioni che non mi riguardano e quindi se non mi riconvocano lascio che i fatti seguano II loro corso ». A Vaghi dico schietto: « Presidente, non puoi tirarti indietro e dare la responsabilità a Cotelli. Insieme avete deciso di cambiare gli sci, insieme di non farlo perché eravate incastrati dal ricatto a Thoeni ». Vaghi farfuglia un attimo, poi fa questa stupefacente dichiarazione: « Noi non avevamo deciso di cambiare gli sci, quindi non abbiamo mai fatto una marcia Indietro. I tecnici ci hanno detto che i materiali Spalding erano di loro pieno gradimento e per questo abbiamo usato quelli ». La comica potrebbe finire qui, ma si protrae nel tentativo lodevole di altri colleghi che cercano di far recedere Vaghi da questo atteggiamento assurdo. O sono tre giorni che tutti i giornalisti italiani e stranieri sono colti da follia collettiva oppure è qualcun altro da ricoverare in clinica per malati di mente. Astori ("Corriere della sera") a questo punto contesta: "Musumeci, della Spalding, ha detto...'. Vaghi non lo lascia finire e replica: •Non è vero». Primo bugiardo. -Cotelli ha detto che quando avete deciso di cambiare gli se/...» •Won è vero». Secondo bugiardo. Guai se le contestazioni continuassero, perché avremmo bugiardi a legioni. Contesto il diritto a fare un processo a Cotelli — e per interposta persona a tutti i tecnici e agli atleti della squadra di discesa — senza l'Imputato o gli imputati presenti, e Ormezzano ("Tuttosport"), con voce suadente, chiede il confronto diretto. Vaghi tentenna, e Onesti, che 10 scherzetto dei giorni scorsi non ha gradito affatto, lo incastra rispondendo per lui: "Penso che 11 presidente non abbia nulla in contrario, si tratta di fissare il momento, domani». La stoccata è a segno, il fatto si ridimensiona sulla sola Fisi e un bello scontro non potrà che giovare al Coni nel momento in cui dovrà mettere ordine e imporre (senza troppo figurare sia chiaro) una gestione più corretta della Fisi. La commedia piace all'avvocato gran regista, ora che la può nuovamente dirigere da dietro le quinte e per essere certo di non perdere II seguito dà anche un ammonimento a Cotelli: « Potreste anche provare a parlare con lui, ne rilascia tante dì Interviste». Chiaro ammonimento a tacere. Tutto qui e appuntamento a domani sicuramente per un altro atto, non l'ultimo. Mario Cotelli, messo al corrente dei risultati della riunione di stamattina al villaggio olimpico, ha avuto una risposta sarcastica: «Sono molto contento di essere considerato così potente da condizionare tutta la Federazione». Quanto alla convocazione della conferenza stampa di domani ha poi aggiunto senza mezzi termini: «Avevo chiesto di partecipare a quella di stamattina, Onesti mi ha detto seccamente che era per I dirigenti, non per I funzionari. II discorso se era valido oggi lo è altrettanto domani. Sono stufo di questa storia. Ogni decisione che noi abbiamo presa coinvolgeva Il consiglio di presidenza: Vaghi, Coen, Demetz e Cocconi. Lo dico e sottoscrivo e se vogliono i testimoni abbiamo Plank, Rolando Thoeni e Panatti. Vi basta?». Umberto Musumeci, direttore marketing della Spalding, ha invece proclamato una tregua unilaterale sulla faccenda dei materiali. -Domani mattina me ne vado e tutti gli uomini della Spalding hanno la disposizione di non aprire bocca. Adesso dobbiamo cercare di vincere altre due medaglie e non c'è tempo da perdere in discussioni. Voglio precisare che noi non abbiamo mai fatto polemiche di nostra Iniziativa, soltanto abbiamo reagito quando siamo stati presi per il collo. Ebbene, anche se ci prendono per il collo, ora ci lasciamo soffocare. A Olimpiadi finite vedremo qual è II bilancio e ne trarremo le conseguenze dovute. Se ci saranno danni, porteremo in tribunale il responsabile». Giorgio Viglino

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