Nuova esecuzione mafiosa a Reggio Calabria: 1 morto

Nuova esecuzione mafiosa a Reggio Calabria: 1 morto Ucciso in auto davanti al bar Nuova esecuzione mafiosa a Reggio Calabria: 1 morto (Dal nostro corrispondente) Reggio Cai., 6 febbraio. (e.l.) Polizia e carabinieri setacciano da oltre ventiquattr'ore la provincia di Reggio Calabria, dopo la nuova esecuzione mafiosa compiuta, poco dopo le 19 di ieri sera, a Campo Calabro, a una ventina di chilometri dal capoluogo, e conclusasi con un morto e un ferito. La vittima è Carmelo Barillà, 33 anni, di Sambatello, operaio della Fiat di Villa San Giovanni. E' stato orribilmente sfigurato da due raffiche di lupara mentre conversava, su una «128», con un amico, Giuseppe Laganà, 33 anni, diffidato dalla p.s. Quest'ultimo, che stava seduto al posto di guida, è rimasto ferito in maniera non grave. L'esecuzione è avvenuta nella piazza principale del paese, di fronte ad un bar pieno di gente. La «128» sulla quale stavano i due era ferma a qualche metro dal marciapiede. E' stata improvvisamente affiancata da un'altra vettura dello stesso tipo (a bordo, oltre al conducente e al killer, secondo alcuni testimoni c'era una terza persona). Il sicario, dopo avere aperto il vetro laterale, ha appoggiato la canna del fucile automatico carico a lupara contro il vetro della portiera destra dell'auto del Laganà e ha premuto due volte il grilletto in successione rapida Raggiunto dai panettoni alla testa e alle spalle, il Barillari è crollato senza un gemito Laganà, ferito di striscio al collo, ha trovato la forza di aprire la portiera e saltare fuori dalla vettura per cercare aiuto. Una cinquantina di persone hanno assistito a questa nuo va, brutale esecuzione. Purtroppo, la paura e l'omertà tappano la bocca a tutti. Secondo gli inquirenti, comunque, l'ipotesi più attendibile è che questa esecuzione sia da mettere in relazione con l'altra, non meno brutale e feroce, avvenuta lunedì mattina al rione Catona, dove un «commando» da una «Bianchina», ha ucciso con tre raffiche di lupara i due pregiudicati Francesco Gaetano Conti, 41 anni, e Giuseppe Penna, di 43. Nella stessa circostanza, rimase ferito il pregiudicato Antonio Morgante, 34 anni, contro il quale si ritiene che fosse diretta la spedizione.

Persone citate: Antonio Morgante, Barillari, Bianchina, Carmelo Barillà, Francesco Gaetano Conti, Giuseppe Laganà, Giuseppe Penna, Laganà

Luoghi citati: Campo Calabro, Reggio Cai, Reggio Calabria, Villa San Giovanni