Scivolando per 30 chilometri

Scivolando per 30 chilometri Oggi la gara di fondo, con tanti nordici favoriti Scivolando per 30 chilometri Finlandesi e norvegesi dividono il pronostico con i tedeschi Est - 11 mistero dei sovietici e le speranze dei quattro italiani (Dal nostro Invinto speciale] Innsbruck, 4 febbraio. Oggi i quattro azzurri del fondo che correranno la 30 chilometri non sono scesl ad Innsbruck per la cerimonia d'apertura. Almeno loro sono stati fortunati, perché hanno evitato un freddo ed una noia terribili. Chiocchetti. Primus, Capitanio e Kostner sono rimasti a Seefeld, ad ultimare la preparazione ed a caricarsi psicologicamente per la gara. Stanno tutti bene ad eccezione di Kostner che lamenta un leggero indolenzimento alla spalla destra: . Ma correndo [ posserà tutto • dice con « erre » pizzicata e sorriso timido. Qui a Seefeld, dove domani alle nove In punto sessantanove concorrenti scenderanno in gara sull'anello di Leutasch, sembra di essere migliala di chilometri lontani da Innsbruck. Il villaggio è | piccolo, grazioso, bianco di neve e ricco di silenzio: c'è tanta gente, anziani turisti In pelliccia scarrozzati su slittonl a cavallo, giovani capelloni dall'aria troppo «bene», ragazzini già abituati ad avere tutto e subito. Il turismo è ricco, asettico ed aristocraticamente scostante, costruito sulla frase sussurrata, sul gesto misurato ma anche sul conto d'albergo troppo gonfiato. Se Innsbruck, con un senso degli affari che supera di gran lunga la sua perfezione organizzativa, vende anche il pezzo più pie- colo della sua scarsa neve, per Seefeld le Olimpiadi bianche significano lottizzazione del silenzio. La cittadina, quattro case in legno adagiate in una splendida conca, ha l'aspetto quasi nordico di una qualsiasi località turistica svedese o finlandese: gli inglesi qui sono di casa e il tè alle cinque o la passeggiata fra i boschi al mattino presto fanno ormai parte delle pigre aoitudini di vita dei frequentatori. In questi giorni Seefeld e però più nordica cne mai. Alle piste da pattinaggio al curling, si aggiungono anche gli sci da fondo: turisti ed atleti si confondono sulle piste in una grande festa popolare e di colori che dà a questa disciplina la sua dimensione più reale. Ci sono tensioni, antagonismi fra le squadre, ma anche gioia, divertimento, passione. Gli azzurri, a contatto con il mondo del loro futuro, hanno trovato quella distensione e consapevolezza che li compensano di ogni sacrificio. E pensano anche alla gara ma senza le tensioni laceranti del risultato a tutti i costi: per loro, il vedere migliaia di persone sci da fondo ai piedi è già la più intima delle vittorie. Inoltre, dato da non trascurare, gli avversari sono forti, troppo forti perche il nostro " giovane » fondo possa aspirare a aualcosa di più di un piazzamento onorevole. Che ci siano almeno sette vincitori potenziali lo dimostra il fatto che nessuno degli azzurri, in coscienza, so la sente di fare pronostici. Non solo, ma le « rose » di nomi sono spesso diverse. Volendo tentare previsioni ci limitiamo dunque ai soliti. Ci sono i norvegesi. Formo e Braa soprattutto perche Myrmo sta attraversando un periodo di scarsa vena e poi il finlandese Koivlsto, I tedeschi dell'Est Grimmer e Klause. All'appello manca Magnusson, tornato in patria per la morte del padre, e i sovietici che per tutto l'arco della stagione non si sono praticamente fatti vedere in Euroropa: di loro nessuno conosce condizione e grado di forma, ma tutti sono disposti a giurare che saranno senz'altro fra I grandi protagonisti. Otto anni fa. alle Olimpiadi di Grenoble. Franco Nones vinceva questa gara lasciando a bocca aperta II mpndo intero: per la prima volta un « mediterraneo » batteva i nordici sul loro stesso terreno, aprendo speranze presto sfumate, sogni subito ridimensionati. L'impresa di Nones, e II ricordo di essa, per lunghi anni hanno pesato come un'ombra sul fondo italiano: sono stati indirettamente elementi di crisi, di tensioni e malumori che solo da poco tempo a questa parte sono stati eliminati. Domani dunque gli azzurri gareggeranno nel contempo contro l fortissimi avversari e contro il ricordo di Nones. Un'impresa comunque difficile. Umberto Macor, allenatore degli azzurri, osserva Roberto Primus mentre Roberto Primus osserva il cielo. Per Macor II giovane friulano di Paluzza è l'arma più affilata: • Ha un pizzico di classe in più rispetto agli altri, può essere Ira i primi dieci * commenta l'allenatore. E dicendo fra I primi dieci gli si illuminano gli occhi. Le speranze italiane stanno tutte in un piazzamento di tale portata, sognare di più sarebbe pura follia. Carlo Coscia [ | Roberto Primus In azione: oggi sarà in gara con il numero 27 assieme a Chiocchetti (12), Capitanio (45) e Kostner (57)

Luoghi citati: Innsbruck, Paluzza