I lettori discutono

I lettori discutono I lettori discutono Ultimo tango in Cineteca Ho lutto con meraviglia su «La Stampa» di staniti tic, in una noia che segue la notizia del mio provvedimento per la conservazione nella Cineteca Nazionale di tre copie del film « Ultimo tango a Parigi che abbiamo adottalo un provvedimento ambiguo perché non abbiamo avuto il coraggio eli riparare totalmente i danni di « una sentenza che non la onore al progresso civile e culturale del Paese». La meraviglia consiste nel constatare che l'autore della nota attribuisca al Presidente della Repubblica o al ministro della Giustizia il potere di annullare un giudicato, oppure creda che la conlisca del Mini fesse revocabile attraverso un provvedimento presidenziale di grazia. ministro Oronzo Reale Umanisti mancati Scusandomi per l'involontario ritardo con cui riprendo in mano la materia, vorrei mi l'osse consentilo di richiamare l'attenzione del prof. Erasmo Recami, a proposito della sua polemica con Leonardo Sciascia (vedi «La Stampa» del 25-1-76) sui seguenti dati che ricavo dal numero dello scorso dicembre di « Mani tese »: « Le spese mondiali per la ricerea e Io sviluppo nel campo militare ammontano ogni anno a circa 25 miliardi di dollari: quattro volte circa l'ammontare delle ricerche mediche e scientifiche destinate a salvaguardare la salute dell'umanità. Ed esse aumentano regolarmente (...). Più di 400.000 ricercatori e ingegneri, pari pressappoco alla meta del personale scientifico e tecnico del mondo, lavorano attualmente per migliorare gli armamenti esistenti e per sviluppare l'edificazione di altri ». Ritiene il prof. Recami che questi ben 400.000 ricercatori non siano corresponsabili dei politici, clic li pagano? Leonardo Sciascia non ce l'ha con la scienza, certamente, ma con questo tipo di «umanisti» mancali, i quali, per il profitto, si fanno servi del potere, e aiutano il progresso scientifico a promuovere non il bene, ma la rovina del mondo. Gli scienziati non sono i soli responsabili — questo è certo — ma sono tra i maggiori e i più diretti. E l'ipotesi sulla sparizione di Majorana e, se non altro un invito alla riflessione. Distinti saluti. Lia Giudice, Ronia La folla d'Ivrea Leggo su «La Stampa» del 1° febbraio il giudizio del sindaco di Ivrea sulla manifestazione di violenza (?) della folla al momento dell'arresto dei tre delinquenti responsabili dell'assassinio dell'orefice di Ivrea. Il sindaco di Ivrea e di sinistra ed il lutto si spiega, meno che la sua battuta — a parere mio infelice — secondo la quale, per essersi la folla cosi scatenata alla vista dei banditi, probabilmente dovette infilarsi tra j di essa « qualche estremista ». No. signor sindaco, noti ce n'era bisogno! Forse che la gente equilibrata ma sazia di questo stato di cose, forse che i lavoratori (e ce n'erano a centinaia) non possono, non debbono, in certe situazioni, lasciarsi andare, lasciarsi prendere datiti voglia di «sistemare» ceni maledetti con una lezione esemplare? Cerio, lo so bene, che a parlare in questi termini c'è da prendersi del reazionario, da quelli che han sempre l'atto di tutto perche le leggi non fossero «oppressive» ma « permissive ». Paolo Peroni. Ivrea La biblioteca di Alessandria Nel numero del I" febbraio, pag. I, leggo un articolo del Gorrcsio che epnlicne un errore storico: la biblioteca di Alessandria, come è nolo, non fu bruciata dal califfo (questa è una leggenda!) bensi dai Cristiani di Alessandria in uno dei 1 irò periodici tumulti. Quanto al testo avestico, non so che compenso siano quelle tavolette; il fallo è che ne abbiamo perduto per sempre circa tre quarti. F, lionlaiìlc, Roma Accademia dei Lincei Quanto ia 128 per 128 Gli articoli pubblicati da «La Stampa» e riguardanti le scuole di liardonecchia e Sestri Levante stanno suscitando crescente interesse. Anche i nostri figli, frequentanti la 2* e 5J elementare in Carmagnola-Salsasio, sfidandoci a moltiplicare, mentalmente, 128 per 128, imparano con metodi simili. Senza concederei tempo per riflettere, hanno sciorinalo osservazioni e ragionamenti, cosi convincenti da rendere inutile qualsiasi controllo scrino del loro calcolo. Essi imparano il programma delle elementari in vista degli snidi successivi ma, forse, con la facilitazione dei sussidi didattici. Oltre ai sussidi collcttivi, gli scolari, manipolando i moltissimi sussidi individuali, non solo ascoltano e vedono, ma reinventano compiendo concrete csperienze personali. 1 sussidi, quasi tutti pensati e costruiti dal maestro che li utilizza, riguardano tutte le materie, musica compresa. I primi sussidi per le esperienze scientifiche risalgono al 1946: i primi brevetti per i sussidi della geografia, della grammatica e dell'aritmetica al 1950 ed al 1954. Du 50 urini il maestro, che e ormai vicino alla pensione, continua a costruire sussidi per applicare un metodo personale avente qualche affinila anche con il metodo Papy. Oliami altri insegnanti cederanno la cattedra a giovani destinati ad iniziare una carriera bellissima, ma costellata da tentativi, ricerche, esperienze sovente difficili c solitarie? Nicla Tosadori, Aldo Favole Carmagnola (To)

Persone citate: Aldo Favole Carmagnola, Erasmo Recami, Leonardo Sciascia, Lia Giudice, Majorana, Oronzo Reale, Paolo Peroni, Recami, Tosadori

Luoghi citati: Alessandria, Ivrea, Parigi, Roma, Sestri Levante