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Arriva Béjart, tanti balletti Un avvenimento artistico questa sera al Regio Arriva Béjart, tanti balletti Il coreografo francese pòrta un programma di musiche moderne con il suo "Ballet du XX siede" - Fra i solisti, Luciano Savignano, recente rivelazione della Scala Maurice Béjart è oggi a Torino. Le ballet du XX Siede, con un complesso di circa 75 persone, porterà sul palcoscenico del Regio in tre eccezionali recite (stasera, domani e domenica) le creazioni del celebre coreografo francese. Béjart presenterà ai torinesi « Golestan: le jardin des Rosea » su musica tradizionale iraniana, creato a Persepoli nel '73, « Jeux » di Debussy, « Le marteau sans maitre » di Boulez e « Ce mie l'amour me dit » di Mahler. Per quest'ultimo brano è prevista la partecipazione di Luciana Savignano, la giovane rivelazione della Scala. Per le'tre repliche si prevede un teatro esaurito, a giudicare dalle prenotazioni che continuano a giungere al botteghino del Regio. La fama di Béjart riesce a convincere anche i sospettosi italiani legati agli schemi del balletto classico. Siamo arrivati per ultimi. All'estero, ai balletti di Béjart si va come allo stadio: la celebre trasposizione coreografica della Nona Sinfonia è stata vista in Europa da più di 300.000 spettatori; in una sola recita alle Olimpiadi di Città del Messico il nome di Béjart fece accorrere 25.000 persone. Con Martha Graham, Maurice Béjart rappresenta la danza sfuggita alle rigide convenzioni vecchie di secoli; il suo è il linguaggio fisico vigoroso e intelligente, il virtuosismo che vale solo in funzione dell'idea da comunicare. La danza di Béjart ricerca le sue espressioni in tutte le culture e si sforza di ritrovarne il significato originale. Il suo linguaggio, avvertono i critici, è una sorprendente fusione del classicismo occidentale con i riti sacri dell'Oriente o con i ritmi ossessionanti del delirio africano. E a tutto questo Béjart aggiunge i neologismi della danza moderna d'impronta americana, a. vir.