Tanti gli ospedalieri ma pessimi i servizi

Tanti gli ospedalieri ma pessimi i servizi Tanti gli ospedalieri ma pessimi i servizi L'ha detto Solicini della Fiaro, in un dibattito stili'« ospedale nella riforma sanitaria » Il «nuovo ruolo dell'ospedale nella riforma sanitaria» è stato analizzato nel corso di una tavola rotonda organizzata l'altra sera a Rivoli dall'assessorato alla Sanità in collaborazione con l'ospedale civile, Al dibattito, moderato dal sindaco dj Collegno, Manzi, hanno partecipato Soncini, vice presidente della Fiaro. Roux presidente dell'Associazione ospedali piemontesi, Bonenti dell'Anaao e Nigro, direttore amministrativo dell'ospedale di Rivoli; assente . Enrietti. assessore alla Sanità della Regione. Bonenti, dopo aver precisato che «l'ospedale non può essere un'azienda autonoma», ha aggiun- to: «La sua funzione deve essere programmata a livello territoriale e garantire il servizio 24 ore su 24». Anche a parere d: Roux è necessario «un attento usarne del territorio» per instaurare un ino dello di riforma in grado «di in laccare t meccanismi mercantili esistenti negli ospedali» Mancano i medici? «No — ha ri- sposto Soncini — in Italia ve ne sono 108 mila di cui 40 mila ospe- dalieri. Nel 'TI sono stati spesi 6000 miliardi e nel '74, altri 7110(1. Eppure il servizio é pessimo: ilpeggiore, a parità dì strutture, ri- spetto a quello di tutti gli altri paesi». Una conferma a questi da- ti è venuta anche dal consigliereregionale Luciano Rossi (p;i), che ha" osservato: «Sino a pochi anni fa si diceva che in Italia la riforma sanitaria non era possibile per carenza di personale medico. Ades \ «Dobbiamo avere una risposta al so si scopre che. in percen- luale, starno secondi solo all'Unto-[ ne Sovietica». Nigro ha invece sollevato un problema locale. Si è chiesto: | i «Quale ruolo avrà il nuovo ospe- ! dale di Rivoli (650- letti; attualmente in costruzione? Sarà zonale , WlZ^PfltJ^..^^^ I pik presto, per predisporre servizi I adifSa'1 ,ev>lanao «pendere ! inutilmente denaro pubblico». . Nel corso del dibattito sono, emersi altri problemi: la scelta; Idei medici tra tempo pieno nell'o-ì i spedale e lavoro nelle cliniche pri- i vaie, scuiu.*. per infermieri prores- i slonali, nuovi servizi sanitari nella! zona. E' stato anche reso noto un \ dato significativo: mentre in Emi-1liu i medici che lavorano esclusi- ', ! vamente in ospedale sono il 9: \ per cento, in Piemonte raggiungo i no appena il 36 per cento. i Soncini della Fiaro, su questo j punto è stato categorico: «Non > (fogliamo colpire o punire il medi I co, ma lo inviliamo a dedicarsi al ; la medicina pubblica di mussa. ' Anche i cattedratici dovranno de cidere. Per tutti insomma — ha | concluso — è tempo di scelte: o il ! tempo pieno negli ospedali, opjìu] re il lavoro nelle case di cura pri vale, che diverranno sempre me \ no importanti.

Luoghi citati: Collegno, Italia, Piemonte, Rivoli