Montefibre: ecco i punti dell'accordo per i singoli stabilimenti del Piemonte

Montefibre: ecco i punti dell'accordo per i singoli stabilimenti del Piemonte Dopo il documento sottoscritto da azienda e sindacati Montefibre: ecco i punti dell'accordo per i singoli stabilimenti del Piemonte I primi commenti delle organizzazioni dei lavoratori: "Né trionfalismi, né vittimismi" - L'intesa era già stata approvata la scorsa settimana dai 7000 dipendenti (90 per cento di sì) (Dal.nostro inviato speciale) Vercelli, 30 gennaio. « E' un accordo che va valutato senza trionfalismi né vittimismi. In questo particolare momento politico-economico, con il movimento dei lavoratori sulla difensiva per salvare i livelli occupazionali, non si poteva ottenere di più ». Questo il succo dei primi commenti sindacali all'indomani dell'accordo sottoscritto davanti al ministro dell'Industria, DonatCattin. dalla Montedison-Montefibre e dalle organizzazioni sindacali nazionali, regionali e provinciali. Il patto interessa in Piemonte i tre stabilimenti chimici più importanti della Montefibre e cioè quello di Pallanza, di Vercelli e di Ivrea. Gli oltre settemila occupati hanno approvato l'accordo già la settimana scorsa con un numero di adesioni che oscilla sul novanta per cento. Quali sono i punti positivi del « pacchetto » predisposto dalla società di Foro Bonaparte nel quadro della riconversione dell'attività? « Innanzitutto la continuità della produzione — dicono Domenico Trinchitella e Angelo Pertusi, del consiglio di fabbrica Montefibre di Vercelli —, il blocco dei licenziamenti, lo stanziamento dei fondi per la prevista ristrutturazio ne. Giudichiamo con favore anche l'altro punto che prevede la preventiva intesa tra le parti su tempi e modi nel reimpiego del personale a mano a mano che alcune attività cessano ». E quelli negativi? « Il blocco delle assunzioni e i prepensionamenti consensuali che nei prossimi due anni ridurranno il numero degli occupati di circa millecinquecento persone nei tre stabilimenti. Bisogna vedere che cosa succederà dopo il 1977. Ci sarà una ripresa degli investimenti, quale futuro avrà la chimica nella nostra regione? ». I lavoratori di Vercelli, Verbania-Pallanza e Ivrea do po anni di tensione, lotte proteste hanno finalmente tirato un grosso respiro di sollievo. E' una relativa serenità che si riflette anche all'esterno delle tre fabbriche: sono scomparsi cartelli, striscioni, bandiere che fino ad una settimana fa incorniciavano le entrate agli stabilimenti. « Con le lettere di licenziamento che fioccano in tutta Italia — ha commentato una | operaia di Pallanza — questo > tipo d'accordo è fra i meno peggiori che potevamo strappare e subire nello stesso tempo ». Questi i termini dell'accordo per i singoli stabilimenti. Pallanza — Il mantenimento della produzione di nylon 6,6 tessile sarà subordinato a modifiche tecnologiche e ambientali con un investimento complessivo di sedici miliardi nell'arco dei prossimi diciotto mesi. Sarà introdotta una nuova organizzazione del lavoro in grado di arricchire la professionalità degli occupati. I 1.650 lavoratori attuali passeranno a 1.325 il 31 luglio 1977. Per le altre attività chimiche viene confermato il mantenimento delle seguenti produzioni: polimerizzazione nylon 6,6, Nylonplast, acetato chimico, laboratori sperimentali tessili e di ricerca (investimenti complessivi, 32 miliardi). Entro luglio '77, l'organico a Pallanza sarà di 2.425 unità. Nell'arco dei prossimi due anni, sarà rea, lizzata nell'attuale area dello |stabilimento. una «unità di ìt^turizzazione» di fili sintetici con un investimento di a e 24 miliardi e l'impiego di 400 persone. Vercelli — Viene confermato il mantenimento e la realizzazione di questa attività: polimerizzazione nylon 6,6, tubificio, unità tessile, confezione per bambini. Investimenti, 48 miliardi, occupazione, 800 unità alla fine '76, 1.100 al luglio '77. E' in programma anche un impianto di file continue nylon 6,6 per tappeti con investimento di 55 miliardi ed un organico di 500 persone. Ivrea — Vengono confermate le produzioni di filo nylon 6 e di pettinatura di fibra acrilica. Tali attività comportano investimenti per 27 miliardi e un organico di 1.200 persone. Gli accordi prevedono inoltre la cassa integrazione a turno (attualmente gli operai ad orario ridotto sono 800 su 2.650 a Vercelli e un migliaio su 3.550 a Pallanza), ma non oltre i due mesi, oltre a corsi professionali di riqualificazione. «Adesso si tratta di mettere in pratica i vari punti — ha dichiarato Galafassi del consiglio di fabbrica di Pallanza — e i prezzi da pagare per i lavoratori saranno pesanti a seconda di come gestiranno l'accordo. Certamente si sbagliano coloro che parlano di resa incondizionata dei lavoratori al ricatto della Montefibre, ma si sbagliano anche coloro che dopo la sigla dell'accordo credono che ormai tutto sia fatto. E' necessario invece continuare la mobilitazione altrimenti il I patto può diventare un boo- j merang » i Guido J. Paglia !

Persone citate: Angelo Pertusi, Bonaparte, Domenico Trinchitella, Galafassi, Guido J. Paglia