Campionati europei s'inizia la selezione

Campionati europei s'inizia la selezione Le barche a vela Campionati europei s'inizia la selezione Genova, 30 gennaio. Domani scade il termine per le iscrizioni alle regate della "Settimana internazionale di Genova", valide per la selezione della squadra che rappresenterà l'Italia ai campionati europei della classe "Soling" e considerato il banco di prova degli equipaggi che andranno alle Olimpiadi. Non essendo più agibile il portlcciolo Duca degli Abruzzi, la « Settimana di Genova » si svolgerà ad Alassio, dal 22 al 28 febbraio. La partecipazione assicurata è eccezionale. Ben 26 atleti verranno dalla Germania dell'Est per regatare nelle classi - Soling », ■ Tempest ■• e «Flying Dutchman». Anche l'Unione Sovietica manderà una sua squadra, fortissima. Si apre così la stagione velica 1976. La settimana di Alassio, o Genova, è paragonabile ad una prova di Coppa mondiale dello sci: una ■ libera • o uno « slalom gigante ■ a Garmisch. Ma gli spettatori diretti saranno poche centinaia: appassionati, accompagnatori, tecnici. I giornali e la tv ne parleranno nei limiti consueti delle competizioni veliche, cioè modesti. L'interesse delle masse « sportive » per la vela è molto ridotto, diciamolo francamente (uso le virgolette pensando agli sportivi che si ritengono tali in quanto seguono davanti al televisore le imprese di Gros, standosene in poltrona). Albarelli, Milone, Pellaschier, Dotti, Croce sono timonieri di calibro mondiale; quanti ne conoscono almeno il nome? Forse manca alla vela il campionissimo che vince in nome di tutti e suscita entusiasmi intrisi di sciovinismo? Oppure la vela non è seguita perché ritenuta uno sport alla portata di pochi, non spettacolare, troppo difficile? Propongo che all'incontro internazionale di Alassio, cui sarà abbinata una riunione dell'organismo internazionale della vela, si faccia una tavola rotonda con giornalisti sportivi, responsabili della Fiv, campioni di diversi Paesi, per tentare una risposta a questa domanda: perché la vela non è popolare benché sempre più diffusa? Le cifre parlano chiaro. GII iscritti alla Fiv sono 29 mila 539 (con un incremento del 15 per cento dal 74 al 1975) e rappresentano soltanto la minoranza che fa vera e propria attività agonistica. Chi se ne va a spasso su una barchetta a vela non ha bisogno di tessera, né di licenza, e sfugge alle statistiche. C'è un confine netto fra chi pratica la vela e il pubblico. Può essere in parte dovuto alla difficoltà di seguire la regata come spettacolo. Ma la televisione potrebbe egregiamente farci vedere la scena emozionante di sessanta • Soling » (tanti saranno ammessi alle regate di Alassio) alla partenza, la loro sfilata con lo spinnaker, le lotte fra timonieri di boline, scafo a scafo. E gli organizzatori potrebbero qualche volta far disputare regate più vicino a terra, superando il perfezionismo tecnico delle prove al largo. E' inoltre vero che la vela agonistica è cara. Ma non più dello sci se si ha l'ambizione di arrivare alle Olimpiadi, a una coppa del mondo. Mario Fazio

Persone citate: Albarelli, Dotti, Flying, Gros, Mario Fazio, Milone, Pellaschier, Tempest