Cameade e gli altri sono contemporanei
Cameade e gli altri sono contemporanei Cameade e gli altri sono contemporanei Mario Dal Pra: « Lo scetticismo greco », 2 volumi, Ed. Laterza, pag. 580, lire 5600. « Cameade! questo nome mi par bene d'averlo letto o sentito; doveva essere un uomo di studio, un letteratone del tempo antico: è un nome di quelli; ma chi diavolo era costui? ». Così ruminava tra sé il povero Don Abbondio la sera in cui stava per ricevere l'inaspettata visita dei due promessi sposi. Non sono tuttavia poche, anche oggi, le persone che pur disponendo di una cultura più ampia di quella del celebre curato, ma senza preparazione specifica in filosofia antica, non saprebbero ruminare qualcosa di meglio imbattendosi oltre che nel nome di Cameade in quelli di Pirrone, Timone, Arcesi-, lao, Enesidemo, Agrippa, Se- sto Empirico: cioè, nei nomi dei pensatori più importanti che contrappuntano la vicenda dello scetticismo greco dal quarto secolo avanti Cristo sino agli inizi del terzo secolo della nostra èra. C'è quindi da rallegrarsi che Mario Dal Pra, a venticinque anni dalla prima (comparsa a Milano, presso l'editore Bocca), ci dia ora, neH'«Universale Laterza», una nuova edizione riveduta ed aggiornata del suo studio di insieme sullo scetticismo antico. Lo scopo dell'autore, tuttavia, non è certo soltanto quello di soddisfare i dubbi serotini di Don Abbondio e compagni; bensì di offrire un quadro di questo complesso movimento che sia utile anche per lo specialista, sia per l'informazione filologica e storiografica sia per il taglio interpretativo. Quando si parla di scetticismo greco si inclina spesso a considerarlo come un blocco unitario, trascurando, in nome della continuità di alcuni temi (come quello dell'impossibilità di stabilire in modo assoluto la verità o falsità di un'asserzione qualsiasi), la diversità delle situazioni problematiche e delle soluzioni, inevitabile in un movimento che, con interruzioni e riprese, si estende per oltre cinque secoli. Al costituirsi di questa visione unitaria n >n sono del resto risultate e. -anee alcune interpretazior storiografiche iii cui, li,., che l'esigenza di una ricostruzione del passato filologicamente cauta, prevaleva il bisogno teorico di collocare lo scetticismo nell'ambito di una visione globale della storia e del suo presunto senso. Così è stato per l'interpretazione che ha voluto cogliere nello scetticismo greco il precorrimento del pensiero scientifico moderno e, ancor più, per la interpretazione hegeliana che ha visto nello « scetticismo », come negazione della conoscenza intellettiva e finita, un momento necessario per la realizzazione dialettica della più completa ed assoluta razionalità. Gli studi recenti hanno invece messo sempre più in luce le sfumature differenzianti la prima fase « pirroniana» dello scetticismo dalla fase accademica di un Arcesilao e di un Cameade e dalla fase ultima, che s'inizia con —. di tanti secoli. Enesidemo e, attraverso i contatti con la ricerca medica, giunge sino a Sesto Empirico. Come osserva Dal Pra, siamo passati « da una visione monolitica e "sistematica" dello scetticismo, ad una considerazione di esso che ne fa una famiglia di dottrine, un reticolato di problemi, un contesto di concetti ». Ciò non vuol dire che la nuova prospettiva storiografica non risenta anch'essa di certe convinzioni teoriche; ma si sforza di non assolutizzarle e renderle esclusive. Da questa ricostruzione dello scetticismo come elaborazione concettuale di uomini concreti di fronte a problemi concreti, anziché come « figura metafisica », può venire, credo, anche una più genuina lezione che il suo significato conserva ancora per noi, nonostante la distanza E' vero che nel pensiero successivo dell'Occidente non è mai più ritornata la negazione radicale propria dello scetticismo greco: ma è ritornato spesso l'atteggiamento mentale che da quella negazione traspariva. Cioè, la moderazione di fronte agli eccessi dogmatici, la cautela critica, in breve, il senso dei nostri limiti. Oggi più che mai, forse, tale atteggiamento dovrebbe rivivere. Francesco Barone
Persone citate: Agrippa, Arcesi, Bocca, Dal Pra, Francesco Barone, Mario Dal Pra, Pirrone
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