La chiave di Ventura apre le celle di Monza

La chiave di Ventura apre le celle di Monza Esperimento positivo della magistratura La chiave di Ventura apre le celle di Monza Era in dotazione agli agenti - La sorella dell'editore veneto dice di averla avuta dall'ex collaboratore del Sid Giannettini (Dal nostro corrispondente) Monza, 29 gennaio. (g.a.) L'esperimento giudiziario attuato questa mattina dai magistrati di Catanzaro al carcere di Monza è stato positivo: la chiave che Mariangela Ventura, sorella dell'editore veneto accusato della strage di piazza Fontana e di altri attentati, ha fatto pervenire tramite un notaio alla squadra di polizia giudiziaria presso il tribunale di Treviso e che avrebbe dovuto servire per fare evadere il fratello, apre effettivamente le porte delle celle. La prova è stata effettuata dal giudice istruttore di Catanzaro dottor Migliaccio e dal pubblico ministero Lombardi. I due magistrati erano accompagnati dal comandante dei nucleo di polizia giudiziaria di Catanzaro tenente colonnello Cavallaro, dal procuratore capo della Repubblica di Monza dottor Luigi Recupero, dal comandante del gruppo dei carabinieri Milano II di stanza a Monza tenente colonnello Cesare Vitale e dal comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Monza maggiore Guglielmo Flores. La chiave apre le porte delle celle ed era in dotazione agli agenti di custodia ormai da 13 anni da quando cioè vennero cambiate tutte le serrature alle porte delle celle. Difficile però dire come Ven- tura rimasto al carcere di Monza dal 12 maggio del 1972 al 3 ottobre del 1973 avrebbe comunque potuto evadere. In nazitutto, come è stato fatto osservare, la porta della cella si può aprire solo stando all'esterno. Inoltre Ventura prima di guadagnare la libertà avrebbe dovuto superare altri tre cancelli e due porte chiuse con serrature diverse e apribili solo dall'esterno. Rimane il fatto comunque che quanto l'editore veneto ha affermato nel suo memoriale, risponde almeno parzialmente a verità. Egli, infatti, aveva dichiarato che il giornalista Guido Giannettini, ex agente del Sid, gli aveva offerto tramite la sorella Mariangela e la moglie Pierangela di potere evadere dal carcere di Monza consegnando quindi alle due donne una chiave e due bombolette di gas soporifero per stordire le guardie. L'evasione avrebbe affermato Giannettini (che però nega) sarebbe stata organizzata dal Sid che avrebbe tentato di aiutare Ventura ad espatriare fornendogli anche i documenti falsi. Ventura sostiene di avere rifiutato la proposta «perché ciò non avrebbe risolto né politicamente né processualmente la mia posizione: al contrario avrebbe condensato ulteriori incertezze e distorsioni sulla mia figura morale». Chiave e bombolette erano comunque rimaste nelle mani di Mariangela Ventura. La ragazza ha affermato che Giannettini gliele consegnò il 10 gennaio 1973 in un bar di Roma. Per confermare la veridicità delle sue affermazioni la giovane aveva fatto avere al magistrato di Catanzaro una copia della chiave. L'originale era stata consegnata il 23 gennaio scorso da un notaio al maresciallo dei carabinieri Alvise Munari della squadra di polizia giudiziaria presso la procura della Repubblica di Treviso. Come ha fatto Giannettini (se veramente è stato lui a consegnarla alla sorella di Ventura) a venirne in possesso? «E' evidente che è stato consumato un furto» ha affermato il dottor Recupero annunciando l'apertura di un'inchiesta. Per quanto riguarda i magistrati di Catanzaro si sono dichiarati soddisfatti dell'esperimento giudiziario: «Anche se la ricognizione è stata positiva — ha affermato il giudice istruttore Migliaccio — sarà tuttavia necessario effettuare altri accertamenti ed ulteriori prove». puerpera. Il provvedimento fa seguito ad un esposto presentato dall'impiegato Giovanni Gulino dopo la morte della moglie Giuseppa Chessari, 29 anni, avvenuta nell'ospedale dopo un parto cesareo, alcuni giorni fa. La donna aveva dato alla luce una bambina, ed è morta per emorragia parecchie ore dopo il difficile parto. Secondo la denuncia presentata da Gulino, l'intervento sulla partoriente sarebbe stato compiuto senza preventive analisi cliniche. (Ansa)