Tre coltellate al rivale ma fu legittima difesa

Tre coltellate al rivale ma fu legittima difesa Triangolo passionale in corte d'assise Tre coltellate al rivale ma fu legittima difesa L'invalido che ferì l'amante della moglie prosciolto dall'accusa di tentato omicidio - Condannato a 4 mesi per aver ecceduto usando un'arma In assise (pres. Barbaro, p.m. Pepino, cane. Ferlito) sedevano ieri sul banco degli imputati l'operalo Giuseppe Sannicandro, 48 anni, sua moglie Alberta Agostini, 31 anni, infermiera e Mauro Bagna, 29 anni, camionista. Sono 1 personaggi di una vicenda accaduta il 5 giugno '70. Allora il fatto fece scalpore, ma oggi le cose si sono incanalate su un binarlo più tranquillo. Sannicandro, con la moglie che aveva quasi vent'anni meno di lui, abitava in corso Giulio Cesare 136. Dal matrimonio erano nate due bambine. C'erano stati contrasti, ma i coniugi erano rimasti uniti, soprattutto per le figlie. Nella stessa casa, però, risiedeva anche Mauro Bagna, un giovane e aitante camionista. Alberta e Mauro cominciarono a scambiarsi qualche sorriso, qualche confidenza. In breve diventarono amanti. Una storia ghiotta per 1 pettegolezzi del oasegglato popolare. La donna, da parte sua, confidandosi con una vicina, manifestò chiaramente 1 suol pensieri: non si trattava di un'infattuazione passeggera, ma di un sentimento profondo e duraturo. Non a caso Alberta e Mauro, oggi, sono ancora Insieme e attendono il divorzio per regolarizzare definitivamente la loro unione. Ma allora, quando Sannicandro venne a sapere la verità, il dramma era inevitabile. L'uomo, in uno scontro con il giovane rivale, pochi giorni prima del fatto, aveva avuto la peggio. Sannicandro è invalido civile, con una menomazione del 35 per cento. Quel 5 giugno, mentre stava litigando con la moglie, Sannicandro fu costretto ad affrontare Bagna. I due cominciarono ad azzuffarsi sul planerot tolo, ma lo scontro fini nella cuci na del Sannicandro. Il quale, in calzato, afferrò un coltello e colpi tre volte, gravemente, l'amante della moglie. Anche la donna ebbe una lieve ferita ad un braccio. Sannicandro, da parte sua, riportò lesioni: tra l'altro un morso alla mano, da parte della donna Per queste lesioni subite Sannicandro, difeso dagli avv. Gabri e Bersano, ha ritirato la querela «Voglio soltanto vivere tranquillo», ha detto. L'avv. Gabri, nel sostenere la legittima difesa, ha sottolineato che Sannicandro, invalido, non poteva fare altro per non continuare ad essare « pestato e calpestato». La corte ha riconosciuto a Sannicandro l'eccesso colposo In legittima difesa e lo ha condannato a 4 mesi e 10 giorni, già scontati. Bagna ha avuto 8 mesi, amnistiati, per violazione di domicilio. Non si è proceduto per lesioni contro Alberta Agostini perché, come abbiamo detto, c'era stata la remissione di querela. Alberta Agostini la donna contesa tra Mauro Bagna e Giuseppe Sannicandro