Iniziate a Parigi le sfilate per la primavera-estate 1976

Iniziate a Parigi le sfilate per la primavera-estate 1976 Iniziate a Parigi le sfilate per la primavera-estate 1976 Orientale e segreta la donna Cardin tailleur maschile per la sera di Dior (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 26 gennaio. Cardin, che pur difendendo il valore dell'alta moda, si dichiarava stanco di tutto lo scompiglio delle lotte sorde nel campo minato dell'abbigliamento e aveva l'impressione pericolosa di avere già inventato tutto. Cardin a volte persino blasé nel suo scherzo orgoglioso di riproporci in una sfilata fiume una nutrita antologia delle sue creazioni migliori. In piena crisi economica, allargata un po' dovunque a macchia d'olio, Pierre Cardin sembra essersi risvegliato e la collezione presentata stamani all'Espace, è fra le più belle, eleganti e semplici, ricche di trovate e di soluzioni inedite, disegnate dal sarto italo-francese. L'ambasciata della Cina a Parigi ha donato al teatro museo di Cardin un arazzo che rappresenta la grande muraglia, ferrigna in una lontananza di verde pallido sotto un cielo violaceo, un dono per i suoi meriti nella haute couture. E qualcosa di morbidamente segreto ed orientale, sentito con lo stupore ammi rato di quegli anni primo No vecento, quando le stampe giapponesi avevano già influenzato a Parigi pittura, balletto e moda, anima la collezione Cardin per la primavera-estate 1976. Una linea fluida, mossa, femminile al massimo: mantelli verticali ma sciolti con i davanti in sbieco, che fluttuano in lunghi jabots, tailleur con la gonna affusolata ma la giacca a due pannelli incrociati o simile ad una mantellina ancora jabot, ad un poncho corto con le braccia che sbucano da inesistenti oblò, tuniche-blouson, lievemente increspate e chiuse da un alto bordo oltre i fianchi o appena sopra il ginocchio, in una lievità di colore, pallido o intenso, esaltata dalle sete lucideopache, dalle crèpe de Chine, dalle lane sottili. Molti di questi tessuti sono italiani, come le sete di Taroni, filate in Cina e tessute a Como, con le belle rigature zonate in blu, marron o viola su fondi crudi. Cardin propone per la primavera guaine di maglia ricoperte di poncho lavorati in lana a mano nel punto pizzo o tutti costruiti da scialli stile fioraia dell'angolo, via via più ampi dalle spalle all'orlo, per l'estate la svelta e assoluta eleganza dell'abito in seta. Ed è in questi ultimi modelli, ripetuti in lungo per la sera, che si affollano le idee nuove sul tema del caffettano: le maniche attaccate basse sono tagliate dalla spalla al polso e ne resta un'onda di tessuto che movimenta la verticalità della figura in modi continuamente diversi, ad ala, a campana invertita, a farfalla ripiegata, in uno svariare di viola e di verzino di grigio fuso in fantasie col bianco, di lavanda e di tiglio. Piccoli i cappelli, tocchi con museruole di tulle annodate a fiocco sulla nuca o gradi con la calotta disposta asimmetricamente rispetto all'ala rigida e netta o smerlata a petalo di primula. Anche Christian Dior ha deciso che la prossima estate dovrà rivelarsi come una delle più femminili — cioè, in pieno clima femminista, delle più femminilizzate — da molti anni a questa parte. E' vero che i fianchi sono piatti, perché la cintura è molto abbassata nelle parka e nei blouson, ma l'enfasi riguarda il busto. Dior è un po' il corrispondente francese delle nostre Galitzine e Centinaro, la sua visione ha molto del marinaresco e per lo più il suo è un piglio gentile ma sportivo. La giovane signora di Dior eccola quindi in impermeabili camicia, diritti, in lana secca, in taffetas rigato, gessato ecru e marron, blu e bianco, con il cappuccio abbandonato sulla schiena, l'abito in seta, un consueto chemisier in jersey di cachemere ma molto ammorbidito nel corpino, in mantelli di gabardine di colore unito, blu, bianco, diritti con i risvolti a uomo, la finta e gli spacchi laterali dell'impermeabile, accordati ad abiti in jersey sabbia o beige. I suoi tailleur sono soffici in colori che vanno dalla pietra al kaki, la gonna a portafoglio si apre fino al polpaccio, la giacca è sciolta, mobile su camicette di tono vivo. Alla sahariana colma di tasche in verde tiglio con la coulisse bassa alla vita, alterna le giacche camicia su abiti finemente plissé, aderenti ai fianchi, molli eppure rivelatori delle forme nel busto: l'effetto, più svelto o più dolce, è simile ed in perfetta sintonia con la donna estiva di Dior, infatti gonne o abiti plissé i non dimenticano gli spacchi,! spesso fino all'anca, per vaio- j rizzare le gambe, nelle calze velate anche al calcagno e ' l'allure di chic sportivo, lo splendore dei tessuti a piccoli disegni o a macchie sfumate ne escono modificati in una luce maliziosamente ma insieme castigatamente sexy. I completi a uomo, sia con i pantaloni, sia con la gonna, ! in flanella o in principe di Galles, si oppongono validamente ai due pezzi, alla grazia dei caffettani trasparenti gettati sulle guaine tagliate ai lati, in chion o in crèpe Georgette, sugli abiti a fiorellini minuti con le pieghe cucite a stringere i fianchi e lasciate libere subito dopo. Fra i modelli più riusciti di Dior la giacca a camicia stile polo su gonna plissé, color sabbia o la sua versione corta, con la coulisse in vita su identica gonna ma con un mantellino caffettano della stessa seta bianca: è la linea ricorrente lungo tutta la collezione, in grigio marezzato di ricami, in mauve, in rosa, più spesso sciolta e allungata come una tunica svasata e oscillante sul corpo. Per la sera la gonna sparisce e c'è uno sguardo all'Oriente nel pantalone a sigaret¬ ta con gli spacchi alla caviglia. Ma ritorna il tailleur maschile del mattino trasposto in shantung di seta blu con camicetta di seta uguale o con un ben celato piccolo ma brillante top, dalle esili spalline a rigare le spalle nude: quasi a contrastare gli abiti camicia trasparenti e fluenti, agitati da spacchi ancora più audaci, le gambe in vista, appena celati dalla colorata evanescenza del caffettano immancabile. Alta moda colma di indicazioni per il prèt-à-porter: e la novità sensazionale è questa, alcuni dei modelli presentati oggi, si possono avere, dopo una prima e unica misura, a metà prezzo, proprio come si trattasse di u ncapo del prètà-porter per miss Dior. Lucia Sollazzo Parigi. Da sinistra, quattro originali modelli presentati da Pierre Cardin per la collezione primavera-estate '76, e uno di Balmain (Telefoto Upi e Ap)

Luoghi citati: Cina, Como, Galles, Parigi