Accoltellati in cella di Alfredo Venturi
Accoltellati in cella Accoltellati in cella (Segue dalla 1" pagina) no. Sono entrati, questi sì, i coltelli, che non erano le solite armi di fortuna che i carcerati riescono spesso a fabbricare con le posate, ma autentici arnesi da taglio. Possono sopravvivere altre ipotesi, accanto a questa della spedizione punitiva mafiosa? Nell'assenza di versioni ufficiali, la personalità dei detenuti presi di mira si presta a qualche riflessione. Pietro Morlacchi, lo abbiamo visto, è considerato una figura di primo piano nell'organizzazione delle Brigate rosse. Fu arrestato in Svizzera assieme alla moglie Heidi Peusch, poi approdò a San Vittore seguendo l'iter dell'estradizione, mentre la moglie, anche lei consegnata dalle autorità svizzere alla giustizia italiana, è stata scarcerata nel dicembre scorso. E' indisiato per due rapine, una a Pergine nel Trentino l'altra a Cesano Boscone nel Milanese, che sarebbero state fatte nel quadro di un programma di finanziamento delle «brigate». Giambattista Maigostovic è invece un personaggio in certa misura ancora misterioso. Il suo nome saltò fuori soltanto dopo la cattura, che avvenne in seguito ad una banale contravvenzione. Qualcuno lo considera implicato in alcune imprese delle «brigate» a Milano e Genova. Del tutto secondaria, come rilievo politico e terroristico, è invece la figura del terzo de¬ tenuto ferito, lo studente Pasqualino Siriani. Appartiene a «Lotta comunista», un ambiguo gruppuscolo che nei mesi scorsi seppe impadronirsi della casa dello studente di viale Romagna. Fu proprio negli incidenti che seguirono alla cacciata di «Lotta comunista» dalla Casa dello studente, da parte di altri gruppi dell'estrema sinistra, che maturò l'episodio per il quale Siriani sta ora a San Vittore. Uno studente avversario rimane gravemente ferito al capo: e di questo ferimento è appunto indiziato Siriani. Lasciando stare quest'ultimo, da qualche parte si pensa d'interpretare l'aggressione di oggi contro Miagostovic e Morlacchi (e magari contro Spazzali, che probabilmente era fra le vittime predestinate) come l'espressione della volontà, da parte di qualcuno che sia coinvolto, o tema di esserlo, nella vicenda delle Brigate rosse, di mettere a tacere i portatori d'importanti segreti. Sono illazioni, drammatici interrogativi nutriti dall'assenza di versioni ufficiali. La sola cosa certa è questa: che ancora una volta il sistema carcerario italiano dimostra la sua scandalosa incapacità di proteggere l'incolumità di suoi ospiti. Vengono in mente I nomi di Gaspare Pisciotta, di Angelo La Barbera. E anche qui, davanti a questo carcere milanese che sta a due passi da Sant'Ambrogio, si parla di altri episodi di sanguinose risse, di pestaggi. Alfredo Venturi
Persone citate: Gaspare Pisciotta, Giambattista Maigostovic, Heidi Peusch, La Barbera, Milanese, Morlacchi, Pasqualino Siriani, Pietro Morlacchi, Spazzali
Luoghi citati: Cesano Boscone, Genova, Milano, Svizzera, Trentino
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