Sandro Munari notte di paura

Sandro Munari notte di paura Sandro Munari notte di paura Sul Turini gli si è bloccato il cambio Un intervento "miracoloso" dei meccanici - Waldegaard, un vero professionista (Dal nostro inviato speciale) Montecarlo, 23 gennaio. E' l'alba sul porto di Monaco. C'è gente infreddolita dalla notte trascorsa sulle montagne per vedere il Rallye passare sul terribile Turini, barbe lunghe e volti grigi per il sonno perso. Ma c'è anche animazione. E' l'ultimo brivido che fornisce il «Monte», la corsa più famosa del mondo: sono arrivate notizie frammentarie dai posti di controllo, pare che Munari fosse in difficoltà. La voce è subito smentita dal • Drago», che vince anche l'ultima prova speciale con un tempo troppo buono per indicare che la Stratos abbia ancora qualche guaio. Ma il dubbio rimane sino alla fine e soltanto quando sullo sfondo della strada compare la sagoma aggressiva della macchina tricolore, come per incanto la folla si scioglie e comincia ad urlare tanti «Bravo/». E' la bagarre. Telecronisti e radiocronisti vanno all'assalto trascinandosi dietro i loro tecnici legati ad un filo elettrico come ad un cordone ombelicale e si scontrano frontalmente con intere falangi di fotografi. Dappertutto spuntano come per incanto le giacche a vento verdi e bianche della Lancia-Alitalia. Lo champagne — scena ormai consueta e scontata ■— spruzza tutti in una doccia di gioia e liberazione. Parliamo con Munari nel bus, riservato ai giornalisti, della Fiat. Dice: -E' stata una vittoria sofferta. L'anno scorso non avevo mai avuto problemi in questa gara. Stavolta ho avuto paura in due occasioni. Nella prima, a St-Jean en Royans, quando mi sono trovato a fare da apripista In una bufera dì neve con le gomme da raclng. Ho perso circa cinque minuti, temendo di non riuscire ad arrivare in cima, e ho subito lo stress di una rimonta che non mi attendevo di dover affrontare. La seconda, poi, è arrivata proprio all'ultimo minuto-. — Che cosa è successo esattamente? -Avevo iniziato la salita del Turini, penultima prova speciale, benissimo. Quasi subito mi sono trovato con il cambio bloccato sulla quarta marcia. Mi è quasi venuto un colpo. Sono andato su a strattoni sino alla fine, perdendo tempo prezioso e con la paura di non poter più ripartire una volta fermo. Ho raggiunto dopo una cinquantina di chilometri l'assistenza e qui i meccanici hanno operato il "miracolo". Hanno riparato il cambio a tempo record e mi sono presentato alla partenza dell'ultima prova con un minuto d'anticipo-. Per Munari la fortuna si è presentata con il volto di una squadra di meccanici abilissimi. Podda, Spriano (uno degli uomini del preparatore Maglioli), Coretto e Casarsa hanno aperto la scatola del cambio, rischiando di ustionarsi con l'olio a 120 gradi, hanno riparato il piccolo guasto e rimesso tutto a posto In 14 minuti. In quel momento Munari ha capito che aveva vinto II «Montecarlo» per la terza volta, alle 6,24 del mattino. -Devo proprio ringraziarli — continua Sandro — perché mi hanno messo in condizione di arrivare al traguardo-. Ma il pilota aveva avuto un altro momento di crisi. Ce lo rivela il medico della squadra, il dottor Benigno Bartoletti. -Quando Munari nella quinta prova speciale, sul Turini, ha preso un distacco di 45" da Waldegaard, era prostrato fisicamente, molto affaticato. E' stato sufficiente riequlibrare l'organismo con l'immissione di sali minerali perché potesse riprendersi e finire la gara in crescendo-. Nel frattempo arriva anche Bjoern Waldegaard. Lo svedese sembra abbastanza soddisfatto del secondo posto, anche se — è chiaro — gli sarebbe piaciuto vincere. Gli facciamo una domanda un po' cattiva: «Se Sandro non fosse stato un tuo compagno di squadra, avresti potuto batterlo sul Turini?-. Risponde: -Certamente». Poi precisa: -Munari is a fantastic driver. E' un pilota eccezionale. Bisogna essere In grandissima forma ed avere fortuna per andare più forte di lui-. Cristiano Chiave:.;ato

Luoghi citati: Monaco, Montecarlo