Statali: lo sciopero nazionale proclamato per il 30 gennaio

Statali: lo sciopero nazionale proclamato per il 30 gennaio Deciso dal sindacato unitario Cgil, Cisl, Uil Statali: lo sciopero nazionale proclamato per il 30 gennaio "La vertenza non registra alcun progresso, il malcontento è diffuso" - Chiusi ministeri, monopoli, Anas, Tesoro e Finanze - Passi avanti nelle trattative per i parastatali Roma, 23 gennaio. Uno sciopero nazionale degli statali amministrativi, compresi i finanziari e i vigili del fuoco, sarà attuato venerdì 30 gennaio. Per l'intera giornata rimarranno bloccati i ministeri, gli uffici periferici delle varie amministrazioni, i servizi antincendi non di emergenza, i monopoli, l'Anas, l'attività di numerosi uffici del Tesoro e delle Finanze. L'astensione è stata decisa questa sera dalla Federazione unitaria degli statali Cgil, Cisl, Uil (Fils) per sollecitare la soluzione della vertenza riguardante l'attuazione della qualifica funzionale e il riconoscimento, dal primo aprile 1975, di un aumento mensile di lire 20 mila in misura uguale per tutti i dipendenti. La Federazione non ha ritenuto di poter rinunciare all'azione, che in un primo tempo era stata prevista per il 28 gennaio, in considerazione del notevole malcontento diffuso nella categoria. E ciò, nonostante le assicurazioni date in mattinata dal ministro del Bilancio Andreotti nel corso di un incontro con il segretario confederale della Cisl Ciancaglini, i segretari generali della Federazione statali e i rappresentanti dei sindacati di settore. «Nel colloquio — precisa un comunicato ministeriale — sono stati affrontati in particolare alcuni problemi relativi ai provvedimenti settoriali, con speciale riferimento a quello degli incentivi alla Cassa depositi e prestiti all'esame del Parlamento, oltre a questioni concernenti il ministero. Da parte del ministro Andreotti è stato assunto un impegno perché, di concerto con gli altri ministri interessati, possa essere trovata una rapida soluzione dei problemi. Per tutte le questioni interne il ministro si è impegnato a trovare con la collaborazione dei sindacati soluzioni adeguate». Qualche progresso «significativo» si è verificato nella trattativa per il primo contratto di lavoro dei parastatali. La delegazione degli enti ha rinunciato ad alcune pregiudiziali, consentendo di avviare un concreto esame delle i richieste e di giungere ad alcune conclusioni. Si è convenuto che il contratto avrà valore giuridico dal primo ottobre 1973: da quella data scatterebbe tutta la parte normativa del contratto, alla quale sono legati anche benefici economici. La parte retributiva, vera e propria, andrebbe in vigore dal primo gennaio 1976, praticamente per soli nove mesi, cioè fino al 30 settembre 1976, quando il contratto arriverà alla scadenza. Un comitato ristretto proseguirà la discussione sui vari punti, mentre una nuova riunione plenaria si svolgerà giovedì. Giancarlo Fossi creare una protesta indefinita, da affidare poi alle forze politiche per le necessarie mediazioni e per le decisioni da assumere nel concreto: deve intervenire direttamente per la definizione e la gestione delle linee politiche sulle quali intende impegnarsi». E' nel Mezzogiorno, secondo il dirigente della Cisl, che va ricercata una maggiore correlazione tra politica degli investimenti e dell'occupazione. «Se vogliamo realizzare una politica effettivamente meridionalistica, dobbiamo spezzare — osserva Marini — il circolo vizioso della comune assistenza richiesta dal convergere di interessi, sia del padronato, sia degli operai nelle aziende in crisi. «La pressione che nell'attuale situazione siamo costretti a sviluppare in difesa dell'occupazione non consente innovativi interventi strutturali. Alla lunga questa situazione non regge: bisogna fare ogni sforzo con urgenza per ridare spazio ad iniziative industriali vitali. Per questo motivo ci siamo pronunciati contro l'apertura della crisi».

Persone citate: Andreotti, Giancarlo Fossi

Luoghi citati: Roma