Fonzi o l'età ingrata di Lorenzo Mondo

Fonzi o l'età ingrata In un volume trentanni di racconti Fonzi o l'età ingrata Bruno Fonzi: « Equivoci e malintesi », Ed. Einaudi, pag. 402, L. 5000. Studioso di letteratura anglosassone e traduttore fra i primi. Bruno Ponzi è anche scrittore in proprio, di munita e concreta intelligenza, di passo lento e sicuro. Il suo romanzo II maligno è del '64, Tennis del '73, ma i suoi racconti, riuniti sotto il titolo Equivoci e malintesi, coprono un arco di trent'anni e costituiscono un volume variatissimo, di contenuti e di toni. Dovessi scegliere, partirei da « La camicia nera » (1944), proprio per far la bocca al « sapore agrodolce dell'età ingrata », a famigliarizzare con gli impeti e tremori dell'adolescenza che tanta parte occupano nelle pagine di Fonzi; a incontrare, anche, un gusto sempre vivo della realtà, ma colta di sbieco, rivelata magari in una battuta che il titolo riprende ed evidenzia, al termine di un processo conoscitivo che si fa scrivendo. Con « Un peccatore » (1952), il primo pezzo davvero bello di Fonzi (e non a caso si è dilatato a diciotto pagine, alla congeniale misura del racconto lungo), assistiamo alla mortificazione di tutto ciò che nell'adolescenza appare ancora indistinto, e quindi potenzialmente aperto e libero: è il ritorno nella casa di campagna del ragazzo seminarista per un giorno di vacanza, l'ultima chance offerta dalla sensualità della gente e dei luoghi alla sua vita già esiliata. Ecco, il sesso è spesso presente in questi racconti, è un medium entro il quale si stagliano e si giudicano i comportamenti dell'uomo. Prendiamo « Un duello sotto il fascismo », il testo che continua ad essere per me il più ricco di risonanze: l'erotismo ha il colore dell'abulia, della disperazione, della disfatta di Dario e della sua protratta adolescenza. Giunto in licenza per malattia, incredulo sulla vittoria, spregiatore del padre gerarca che tesaurizza le fedi d'oro offerte alla patria, disilluso della madre che sfrutta l'avvenenza di lui per le sue relazioni sociali, ha uno scatto di ribellione dal quale paventa, e spera, un duello. Ma non gli saranno offerte che le risorse di una sensualità avvilente, di una gara sordida in cui il giovane riesce a leggere la stupida morte che lo aspetta in terra d'Africa. Nel racconto, per più versi esemplare, ci troviamo ormai lontani dalle sonnolente campagne care al marchigiano Fonzi, siamo alle « scene di vita cittadina », alla delineazione di un inferno borghese che qui costituisce il vero supporto del regime fascista. Piccoloborghese è il famelico impiegato de « I pianti della Liberazione », degradato eroe gogoliano che s'aggira nella Roma babelica dell'occupazione alleata cercando un compratore per il suo vecchio abito nero. Anziché l'avidità che può farsi rapace e violenta, qui è il culto dell'ordine e del sicuro tran tran quotidiano, il tartufesco ribrezzo per il peccato. Sono i pianti per aver ceduto a una inattesa e gratificante avventura dei sensi, che per la donna, una popolana a suo modo diritta e materna, rappresenta una necessità. Questo mondo diverso, alternativo, se visto di scorcio, senza intenerimenti neorealistici, ha una sua netta, pulita verità: la stessa che insegue, nelle sue asprezze, nei suoi mutismi, il figlio dell'impiegato che troviamo a piangere, in apertura di racconto, sulla morte della vecchia, umiliata domestica. In questa direzione, e sia pure attizzando estro e linguaggio ai mutamenti della mentalità, del costume, degli ambienti (s'è già inteso che Ponzi è sensibilissimo ai suggerimenti dell'autobiografia e della cronaca) coglierei i racconti più persuasivi: al di là di certi, sempre eleganti, pretesti di spavalda vena « libertina ». La verità di quella festa di ragazzi in « Primi caldi », così diversi e uguali a quelli di sempre con tutti i loro registratori e chitarre. La carognaggine di quella donna smaniosa e vana in « Argento vivo ». Il distacco, la moralità dello scrittore Fonzi si misurano in questa asciutta ironia, in quella presaga malinconia. Lorenzo Mondo

Persone citate: Bruno Fonzi, Bruno Ponzi, Einaudi, Fonzi, Ponzi

Luoghi citati: Africa