Nessuno ricorda un gennaio simile

Nessuno ricorda un gennaio simile Nessuno ricorda un gennaio simile Courmayeur senza neve (Dal nostro inviato speciale) Courmayeur, 22 gennaio. Tutti gli oracoli sono già stati consultati e nessuno ricorda un gennaio così povero di neve e così flagellato dal vento: anche Courmayeur, malgrado la vicinanza del Monte Bianco che con la sua massa può provocare notevoli variazioni meteorologiche, è quasi all'asciutto. « Gli impianti sono quasi tutti aperti — dice Silvio Canestrini, direttore delle Funivie Val Veny — ma i sassi e l'erba non mancano; unica zona ancora bene innevata è quella dello Youla e il nuovo "domarne skiable " del Pian de la Gabba, però con un fondo molto duro. Fortunatamente durante le vacanze di Natale la neve non è mancata per cui abbiamo ancora superato dell'S per cento quel totale di presenze registrato l'anno scorso e che credevamo intoccabile ». Nota ormai da secoli come centro di villeggiatura estiva, Courmayeur ha scoperto soltanto da pochi anni le proprie vocazioni di stazione invernale: i comprensori dello Chécrouit e della Val Veny sono in grado di accogliere parecchie migliaia di sciatori (anche se si è ormai molto prossimi alla saturazione) ma i terreni sciabili non raggiungono il foniovalle per cui sono necessari impianti di arroccamento da usare sia in salita che in discesa: conseguenza inevitabile le code di anche due ore nelle giornate di punta. Per ovviare a questi inconvenienti si è pensato di smantellare la funivia e la cabinovia in partenza dal centro del paese, ormai vecchie e con portata ridotta e costruire una funicolare da Dolonne (sull'altro versante della valle) fino a Pian Chécrouit. Il « trenino » è un mezzo di trasporto montano sconosciuto in Italia mentre in Svizvera e Austria ne esistono a decine e se ne continuano a costruire: ha soltanto il difetto di costare molto contro i vantaggi di una grande portata oraria, facilità di trasporto anche di oggetti ingombranti (tipo attrezzature per riprese televisive), sicurezza, insensibilità alle condizioni atmosferiche avverse, e tutto questo intaccando ben poco il paesaggio perché non ha necessità di piloni e cavi aerei. « Comune e Regione non si sono ancora espressi sulla nostra proposta — continua Canestrini — per cui nel prossimo inverno sarà impossibile dotare Courmayeur del nuovo impianto e ci ritroveremo con le solite code; la pista di rientro della Val Veny ha un po' decongestionato quella zona evitando a molti sciatori di riprendere la funivia anche per tornare a valle, ma sono soltanto palliativi: temo che un brutto giorno il pubblico ci lasci per altre stazioni meno belle ma in cui non si fanno code ». In questi giorni Courmayeur pare una città abbandonata, non una metropoli della neve: sole sfolgorante sulle cime, tanta polvere in paese, quasi nessuno per le strade; eppure i dati sull'affluenza turistica sono sbalorditivi. «Il 1974 era già stato un anno buono — dice Felice Rolla, presidente dell'azienda di soggiorno — con un totale di 820 mila presenze, ma l'anno scorso siamo passati a 939 mila con un aumento del 15 per cento; massiccia anche la crescita degli ospiti stranieri con 48 mila presenze contro 40 mila, in grande maggioranza francesi e svizzeri, mentre la campagna pubblicitaria in Germania non ha dato i risultati sperati. Sono cifre incoraggianti, ma è indubbio che litri posti letto alberghieri o para-alberghieri necessitano specie nei periodi di punta e che un nuovo mezzo di risalita come il trenino è indispensabile per arginare l'affluenza degli sciatori. Anche nello sviluppo edilizio Courmayeur ha raggiunto dimensioni ottimali; infatti ora non vi sono nuove costruzioni in corso ma si lavora soltanto a qualche ristrutturazione. E' da verificare se bisognerà in futuro bloccare i nuovi insediamenti o procedere con il contagocce: penso comunque che un altro massiccio piano di costruzioni snaturerebbe le caratteristiche del nostro paese ». Domenica scorsa, malgrado la poca neve, sugli impianti erano presenti 4 mila persone, eppure tutti gli appartamenti erano vuoti: non è una novità che un forte sviluppo edilizio, con i proprietari di alloggi che non pagano né la tassa di soggiorno né l'Ilor, è un grave onere per le amministrazioni dei comuni mon¬ tani, ma anche gli alberghi non contribuiscono certo ad arricchirli. « Le tariffe delta tassa di soggiorno sono immutate da 27 anni — continua Rolla — tanto che un cliente di un albergo di seconda categoria versa all'azienda 80 lire al giorno e quello di un campeggio dieci lire: sono cifre fuori dal tempo, con cui diventa impossibile gestire il territorio. L'anno scorso abbiamo incassato 17 milioni: se non ci fosse un contributo regionale non avremmo neppure potuto pagare gli impiegati, altro che propagandare in Italia e all'estero l'immagine del Monte Bianco ». Gigi Mattana LOCALITÀ' CERVINIA MACUGNAGA ALAGNA BIELMONTE PILA COURMAYEUR BARDONECCHIA iKS SAUZEd'OULX SESTRIERE SANSICARIO CLAVIERE PRATO NEVOSO LIMONE R'« NEVE in cm min. I max 20 • 100 DURA 10 • 140 DURA 0 • 120 DURA 10 • 40 DURA 40 • 150 DURA 5 «200 DURA 5 • 80 DURA 0 • 30 DURA 30 • 40 DURA 25 • 50 DURA 25 • 55 DURA 60 • 70 DURA 70 • 110 DURA TEMPO min. I max -13 • -1 NUVOLOSO -3 • 0 SERENO -7 • +2 SERENO -2 »+12 SERENO -3 • +3 NUVOLOSO -6 » -2 SERENO +4 • +15 SERENO -7 • 0 SERENO -6 • -2 SERENO -4 «+10 SERENO -5 • +4 SERENO -5 • +8 SERENO -4 • +9 SERENO STRADE ASCIUTTE ASCIUTTE ASCIUTTE ASCIUTTE ASCIUTTE ASCIUTTE ASCIUTTE ASCIUTTE ASCIUTTE ASCIUTTE ASCIUTTE ASCIUTTE ASCIUTTE

Persone citate: Canestrini, Felice Rolla, Gigi Mattana, Rolla, Silvio Canestrini