Aziende in crisi: lunga riunione a Roma Un progetto per salvare 10 mila lavoratori di Giancarlo Fossi

Aziende in crisi: lunga riunione a Roma Un progetto per salvare 10 mila lavoratori Incontro tra sindacati e i ministri dell'Industria e del Lavoro Aziende in crisi: lunga riunione a Roma Un progetto per salvare 10 mila lavoratori La Gepi sarebbe rifinanziata con 10 miliardi per creare un'azienda capace di assumere (a tempo determinato) i licenziati dalle società a prevalente capitale straniero - Oggi un incontro Confindustria-governo Roma, 21 gennaio. I ministri dell'Industria, Donat-Cattin, e del Lavoro, Toros, proporranno al presidente del Consiglio, Moro, dopo aver sentito domani la Confindustria, di rivolgere un «appello» a tutte le aziende private perché sospendano i licenziamenti in corso. Entro la fine della settimana preciseranno ai sindacati le modalità di attuazione di un «progetto di salvataggio» dei 9800 lavoratori più direttamente minacciati di licenziamento da aziende a prevalente capitale straniero. II progetto, che verrebbe realizzato attraverso un decreto-legge di immediata attuazione, prevede di rifinan ziare con dieci miliardi i fondi — attualmente esauriti — della Gepi, la finanziaria per interventi straordinari in favore di imprese in difficoltà. Con questi fondi verrebbe creata un'azienda che, per i prossimi sei mesi, prenderebbe a carico i lavoratori in via di licenziamento da parte di un gruppo di società multinazionali, assicurando così ad essi la possibilità di usufruire della Cassa integrazione guadagni. Sono questi i risultati di una lunga riunione svoltasi oggi al ministero dell'Industria tra i ministri Donat-Cattin e Toros e una delegazione della federazione Cgil - Cisl Uil composta dai segretari generali Lama, Storti e Vanni, dal segretario generale aggiunto della Cgil, Beni, dai segretari confederali della Cgil, Didò, e della Uil, Ravenna, dai segretari generali della Federazione metalmeccanici, Trentin, Bentivogli e Benvenuto, e dai dirigenti delle federazioni dei tessili e dei chimici, Masucci, Meraviglia e Trespidi. L'incontro è stato dedicato prevalentemente all'esame della situazione delle società Innocenti-Leyland di Milano, Singer di Torino, Ducati-Microfarad di Bologna e Pontinia, Angus di Napoli e Torrington di Genova. Sul tipo di salvataggio proposto dai due ministri la delegazione sindacale non si è dichiarata contraria, in via di principio: ha chiesto, però, un impegno che entro i prossimi sei mesi siano garantiti i livelli occupazionali dei lavoratori dipendenti dalle cinque società in chiusura e che il finanziamento dei 10 miliardi alla Gepi sia eseguito con un provvedimento di urgenza, cioè un decreto-legge, da proporre al Parlamento nonostante la crisi di governo dopo aver ottenuto il consenso delle forze di maggioranza e di quelle dell'opposizione. Lama, Storti e Vanni hanno ribadito la richiesta di una sospensione dei licenziamenti in tutte le aziende in crisi. Prima dell'incontro con i sindacati vi era stato un colloquio tra i ministri e il presidente della Gepi, Grassini. Donat-Cattin ha precisato in una dichiarazione i termini della proposta del governo. «La proposta del governo — ha detto — è una: un intervento-tampone per rilevare i dipendenti delle aziende, in attesa che si trovi una soluzione. Il blocco dei licenziamenti richiesto dai sindacati è impraticabile, perché non si può legiferare e perché vorrebbe dire bloccare anche le assunzioni e gli investimenti. Possiamo proporre solo un appello cercando di sensibilizzare domani la Confindustria sotto il profilo socio-politico. Con questi provvedimenti, comunque, non rinunciamo a trattare per ricercare soluzioni definitive alle singole ver lenze. Abbiamo solo bisogno di maggiore tempo». Toros ha comunicato che, dopo l'incontro di domani con la Confindustria, il governo farà un esame collegiale (si parla di un Consiglio dei ministri a brevissima scadenza, forse anche domani) e «correndo» si troverà una soluzione sia per le aziende multinazionali, sia per l'ap¬ pello da rivolgere a quelle private. A questo punto, però — ha aggiunto — è chiaro che la crisi di governo e la crisi monetaria «rendono la mappa delle aziende interessate di difficile individuazione». I dirigenti sindacali hanno insistito sul carattere temporaneo dell'operazione di salvataggio. Didò ha rivelato che, durante il colloquio con i ministri, è stata chiesta la sospensione del finanziamento di due miliardi e 200 milioni, concesso con la legge 464 all'azienda «Sair» di Varese che si è messa in liquidazione. Per la Innocenti-Leyland è confermato un nuovo incontro per martedì prossimo, preceduto da altre riunioni per esaminare i risultati delle indagini bancaria e tecnica sul «piano Fiat». Della vertenza Innocenti hanno discusso oggi la segreteria nazionale della Firn, le segreterie milanesi della federazione unitaria Cgil - Cisl - Uil e della stessa Firn e il consiglio di fabbrica della società. Hanno deciso di chiedere «una radicale revisione delle proposte finora presentate dalla Fiat». Giancarlo Fossi

Luoghi citati: Bologna, Genova, Milano, Napoli, Pontinia, Ravenna, Roma, Torino, Varese