Ho già confessato l'uccisore di Casale Sparò per l'«onore» della sua raggila di Mario Verda
Ho già confessato l'uccisore di Casale Sparò per l'«onore» della sua raggila Lo spietato delitto davanti a un bar della città Ho già confessato l'uccisore di Casale Sparò per l'«onore» della sua raggila L'assassino è un carrozziere ventiduenne - Voleva vendicare una presunta offesa alla sua amica diciannovenne - L'arma che è servita per il crìmine non è stata ancora trovata (Dal nostro corrispondente) Casale, 21 gennaio. Salvatore Nicastro è vittima di un «delitto d'onore»: lo ha ucciso il carrozziere disoccupato Rocco Bonello, nato 22 anni fa a Pietraperzia (Enna) e residente col padre a Casale in via Fratelli Bandiera 12. L'assassino ha confessato questa notte dinanzi ai magistrati di Alessandria, ove poco prima lo avevano arrestato i carabinieri. Ecco l'antefatto del crimine e i motovi che hanno portato al feroce delitto di lunedì sera. Il Bonello era in relazione con la diciannovenne Emanuela Tiozzo, abitante a Morano Po, ma da qualche mese i rapporti tra i due si erano un po' raffreddati. Domenica la ragazza è venuta a Casale e si è recata a ballare al «Music-hall». Involontariamente ha urtato un individuo, forse un po' alticcio, facendogli rovesciare sui pantaloni parte di quanto stava bevendo. La giovane si è affrettata a chiedere scusa allo sconosciu- to e questi le ha risposto bru-scamente. E' intervenuto il Nicastro — che pur essendo completamente squattrinato girava sovente in auto e frequentava le sale da ballo —, il quale sembra corteggiasse da qualche tempo la Tiozzo probabilmente con la speranza di «soffiarla» al Bonello. «Non dar fastidio a mia sorella», ha detto il Nicastro, in tono minaccioso, allo sconosciuto. La ragazza è subito intervenuta: «Bada che non mi ha offesa. Sono io che l'ho urtato involontariamente». «Taci, tu», ha replicato il Nicastro alla giovane. Qualcuno ha riferito l'episodio al Bonello e costui, lunedì a mezzogiorno, ha telefonato alla Tiozzo. La ragazza ha confermato quanto era avvenuto cercando (dice) di minimizzare il fatto. Verso le 18 il Bonello ha nuovamente telefonato alla Tiozzo: «Vengo a prenderti a Morano questa sera e poi andiamo a cercare quel Salvatore». I due, con un'«Alfa 1750» chiara si sono recati in alcuni bar di Casale la cui clientela è formata quasi esclusivamente da immigrati meridionali. Erano appena giunti dinanzi al bar-trattoria «Mogol» di via Candiani di Olivola e il Bonello era sceso dall'auto (mentre la Tiozzo afferma di essere rimasta sulla vettura) quando dal locale è uscito il Nicastro. Con mossa fulminea, il Bonello ha estratto la pistola e ha esploso una raffica di otto colpi, quattro dei quali hanno raggiunto .1 bersaglio. Il giovane è caduto a terra fulminato mentre l'assassino è balzato sull'nAlfa» e, incurante delle grida di terrore della Tiozzo, è fuggito ad Alessandria, dove in via Palestra risiede sua madre, legalmente separata dal marito. Le indagini, assunte dai carabinieri, sono risalite al Bonello che risultava essersi allontanato da Casale la sera di lunedì subito dopo il delitto. L'omicida, dopo la confessione, è stato trasportato nelle carceri giudiziarie di Casale a disposizione della magistratura. Stamane sono giunti da San Michele Ganzeria (Catanzaro) i genitori e il fratello dell'ucciso. Oggi il Bonello doveva comparire in pretura in veste 1 di imputato per favoreggia- o , . mento personale. Era infatti stato sorpreso, tempo fa, mentre trasportava sulla propria auto una mondana già colpita da foglio di via e diffidata a non far ritorno a Casale. Il processo è stato rinviato per assenza dell'imputato, impegnato con i carabinieri a cercare l'arma del delitto che egli afferma di aver smontato e gettato sui due lati della statale Casale-Alessandria poco dopo la galleria di San Salvatore Monferrato. Finora la pistola non è stata ritrovata. Mario Verda Casale. Salvatore Nicastro (a sinistri) e l'omicida Rocco Bonello. In basso i genitori della vittima giunti dalla Sicilia
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