Presidente della Gulf conferma le "regalie" a dei partiti italiani

Presidente della Gulf conferma le "regalie" a dei partiti italiani Intervista di Nicolò Pignatelli a un settimanale Presidente della Gulf conferma le "regalie" a dei partiti italiani (Dalla redazione romana) Roma, 20 gennaio. Sui finanziamenti dei petrolieri ai partiti politici italiani L'Espresso pubblica una lunga intervista con l'avvocato Nicolò Pignatelli, ex presidente della Gulf Italiana e attuale presidente della Gulf per l'Europa. Dopo aver confermato che la sua compagnia ha effettuato in Italia pagamenti politici, l'avvocato Pignatelli ne fornisce un quadro: «Nel periodo 1969-1972 -- dice Pignatelli — abbiamo pagato 627 mila dollari a società editrici controllate da partiti politici. Corrispondono a lire italiane: 392 milioni 219 mila 367 lire, divise in questo modo: 6 milioni 4 mila 45 lire a Mondo operaio; 134 milioni 672 mila 189 lire alla Pubbliprop, società della democrazia cristiana: 251 milioni 543 mila 143 lire aZZ'Avanti!, quotidiano del psi». Pignatelli sottolinea quindi che ì'Avanti! ebbe circa 180 milioni il 29 dicembre 1972, quando il psi, insieme con il pei, causò l'annullamento del primo progetto di legge sulla defiscalizzazione dei prodotti petroliferi. «La mia prova è irrefutabile: è la prova che la Gulf non ha fatto pagamenti per ottenere contropartite. Nel dicembre del 1972 c'era un governo di centrodestra, il psi era all'opposizione e si schierò rigorosamente contro disposizioni di legge che avrebbero dato benefici all'industria petrolifera». L'avvocato Pignatelli afferma quindi che la Gulf ha dato «contributi politici alla de e al psi perché questi partiti tenessero fermo il quadro politico e perché mantenessero un ambiente che fosse vivibile». In questo — secondo Pignatelli — non c'è niente d'illegale: «In assenza di una legge — precisa — tutti i contributi politici in Italia erano legali. Lo dice anche il comitato McCloy: l'Italia era un'area dove, per costume e per legge, i contributi politici da parte delle società erano un fenomeno ben riconosciuto». Pignatelli conferma quindi altri pagamenti fatti dalla Gulf in Italia per la raffineria di Ragusa: «Quelli di Ragusa — dice — sono contributi dati nel '61, '62 e '63, all'epoca della battaglia per l'autorizzazione alla raffineria di Ragusa. La somma totale era di 202 mila dollari, cioè circa 120 milioni di lire, nell'arco di 12 anni. Anche questi andarono a de e psi. Ai democristiani e ai socialisti di Ragusa e di Catania. Furono contributi locali». Per il pagamento (di 868 mila dollari) della Gulf a favore dell'Andergip, Pignatelli ha precisato che si trattò di un'operazione di «relazioni pubbliche di carattere stampa, di carattere ecologico, diciamo un'azione di supporto per l'autorizzazione alla raffineria di Bertonico». Quanto alle modalità dei pagamenti politici, Pignatelli ha osservato che esse sono spiegate nel rapporto McCloy; ed ha aggiunto: «Noi abbiamo dato poca roba perché avevamo solo il 3 per cento del mercato, ma la Esso ha pagato 30 milioni di dollari». Infine, Pignatelli smentisce che pagamenti politici della Gulf siano ancora in corso in Italia: «Per quanto ci riguarda non versiamo neanche una lira. Ma non escludo che si possa fare in futuro, per il semplice fatto che è legale».