"l miei alunni diranno che ero brava" ha scritto la maestra che si è uccisa

"l miei alunni diranno che ero brava" ha scritto la maestra che si è uccisa Perugia: s'è gettata dal muraglione della Rocca Paolina "l miei alunni diranno che ero brava" ha scritto la maestra che si è uccisa Aveva 48 anni ed era madre di tre figli - Era stata contestata dai genitori dei suoi allievi (Dal nostro inviato speciale) Perugia, 19 gennaio. «Così i miei alunni potranno dire che ero una bravissima maestra». In una paglietta scritta frettolosamente l'altra notte prima di lanciarsi a capofitto dal muraglione della Rocca Paolina, nel centro di Perugia, Paola Caloni, 48 anni, venticinque dedicati alla scuola, ha sfogato la sua amarezza di insegnante d'altri tempi, il disagio di non legare più con i suoi ragazzi, la paura, esasperata da una sensibilità morbosa, da una vita punteggiata di amarezze e, soprattutto, dalla morte prematura del marito, di un trasferimento. Un volo di oltre venti metri dopo avere scavalcato il muretto di cinta e la rete di protezione che delimita il viale Indipendenza. Sul selciato della strada sottostante, via Marzia, dove un giovane, Mauro Seppolini, ha scorto il cadavere sfracellato della donna, ci sono ancora tracce di sangue. Durante la notte di sabato, verso le 2,30, Paola Caloni ha deciso di togliersi la vita. Ha scritto una lettera con poche righe d'addio («Non avvertite direttamente i miei figli, ditelo a... Ci penseranno loro. Beneditemi, figli miei, benedicimi mamma»), trovata in una borsetta poco lontano dal cadavere. Quindi, dopo aver accertato che Patrizia, Gianluca e Marco dormivano, ha infilato il cappotto, ha chiuso nella borsa il suo disperato testamento ed è uscita di casa raggiungendo a piedi viale Indipendenza. All'altezza del giardino Carducci, si è lanciata nel vuoto. Il dottor Zampi ha redatto il referto di morte alle 4 del mattino, quando Mauro Seppolini, 21 anni, scoperto il corpo, ha chiamato il «113». Il sostituto procuratore Verrina dopo le formalità di rito, ha concesso il nulla osta per la rimozione del cadavere, trasportato su un carro funebre all'obitorio di Monteluce, dov'è stato messo a disposizione dell'autorità giudiziaria. Solo stamane, Patrizia, 19 anni, studentessa all'Università, Gianluca, 18 anni, terzo anno di liceo classico, e Marco Staffa, 12 anni, che frequenta la scuola media, hanno appreso dai giornali della morte della madre. Ieri un fratello della vittima li aveva informati che «la mamma aveva avuto un grave incidente». «Sta molto male — aveva spiegato ai nipoti —, per qualche giorno non potrete vederla». Una pietosa bugia per nascondere una tragedia che ha lasciato soli i tre ragazzi, ai quali la maestra, dopo la perdita del marito — Marcello Staffa, impiegato del Banco di Spoleto e presidente del Cai di Perugia, stroncato da un infarto all'età di cinquant'anni — si dedicava con grande dedizione. «Sono tre perle — amava ripetere —. Anche Marco, il più piccolo, è tanto bravo; così pure Gianluca nei suoi studi classici: poverino, dopo la morte del papà, ha avuto un forte esaurimento. Patrizia, nei suoi studi di agraria, va molto bene; fa anche qualche ripetizione per guadagnare un po' di soldi, e poi mi aiuta tanto in casa». Quest'estate, l'insegnante era andata a San Benedetto del Tronto: «Li ho tenuti un mese al mare — aveva spiegato ad una vicina di casa —. Mio marito non faceva mancare loro nulla, ed io non voglio costringerli ad affrontare un brusco cambiamento». Un anno fa il professor Ma- rio Castellani, direttore didattico del «Lombardo Radice», una scuola elementare nel centro di Perugia, aveva ricevuto delle lamentele da parte di un gruppo di genitori. «Qualcuno ha voluto travisare la portata di questa protesta — ha precisato il responsabile dell'istituto —. Non è vero che sia stato invitato ad allontanare la signora Caloni per i suoi scatti d'ira e il <mo comportamento. autoritario verso i ragazzi. Al contrario, la signora era di manica larga, fin troppo tollerante con gli allievi. Allora i genitori mi avvertirono che molti studiavano poco, erano distratti e che, in vista degli esami di quinta elementare, avevano paura che i figli non fossero I ben preparati. Una protesta, I la loro, che non ebbe seguito. I Pdsmtfmpapplsm dovuti to». Paola Caloni sotto il profilo didattico era impagabile e ha sempre compiuto scrupolosamente il suo dovere». «Una donna generosa e altruista — ha aggiunto il professor Castellani —, ma anche molto ansiosa. Aveva sempre paura di non dare abbastanza ai suoi ragazzi. Questa sua apprensione sì era andata sempre accentuando, tanto che l'anno scorso, dopo molte insistenze da parte mia, accettò di prendere un periodo di riposo per curare un esaurimento e riprendersi dopo un'operazione cui era stata sottoposta. Tornò a scuola in gran torma dopo tre mesi di convalescenza; sembrava avere superato lo choc e il vuoto alla morte del mariGiuseppe Fedi

Persone citate: Carducci, Castellani, Lombardo Radice, Mauro Seppolini, Verrina, Zampi

Luoghi citati: Perugia, San Benedetto Del Tronto