Ma che fine ha fatto il bimbo di Napoli?

Ma che fine ha fatto il bimbo di Napoli? Sedici mesi, rapito da due settimane I genitori di Vincenzino Guida sono in angosciosa attesa, ma i banditi non si fanno ancora vivi Ma che fine ha fatto il bimbo di Napoli? (Dal nostro corrispondente) Napoli, 17 gennaio. (a. I.) Nessuna notizia di Vincenzino Guida, il bambino di sedici mesi sequestrato da circa due settimane. I banditi non hanno risposto al disperato appello della madre, Concetta Gallozza: «Fatemi la carità — continua a invocare la donna — datemi mio figlio». Spera di suscitare sentimenti di pietà nei rapitori, di convincerli a prendere il denaro racimolato ed a restituire il bimbo. Nulla! Il telefono di casa Guida rimane muto, nessun messaggio alla famiglia. Un altro appello ai banditi è stato lanciato oggi, attraverso la rubrica radiofonica «Voi ed io», da un attore napoletano, Carlo Giuffrè, che ha letto una toccante poesia di Salvatore Di Giacomo sul dolore di una madre, puntando sui sentimenti dei rapitori, che pure sono uomini, figli o padri. E' stato un estremo • tentativo per indurii a farsi vivi, a porre fine ad una vicenda straziante. La commozione nell'opinione pubblica ha raggiunto in città il suo punto limite. Tutti vorrebbero adoperarsi con iniziative personali pur di re¬ stituire il bimbo alla madre. Oggi, il questore è dovuto intervenire personalmente per evitare che si organizzasse una pubblica colletta, che si raccogliesse denaro presso cittadini privati o enti in favore del piccino rapito. «Se creiamo questi precedenti — ha commentato il dottor Pasquale Colombo — è la fineLa delinquenza organizzata potrebbe colpire chiunque, far leva sull'ondata di commozione dell'opinione pubblica. Assolutamente dobbiamo dire di no». I familiari di Vincenzino hanno paura di collaborare con gli inquirenti, non vogliono che riprendano le indagini e chiedono comprensione. Magistratura e polizia sono costretti a segnare il passo e ad attendere. E' opinione degli inquirenti, comunque, che il rapimento è nato e maturato a Barra, il popoloso rione confinante con la zona industriale, dove il nonno del piccino, Salvatore Gallozza, ha un bar pasticceria e gode fama di possedere un favoloso conto in banca. Il padre di Vincenzino, invece, è impiegato all'Italsider, con uno stipendio di poco superiore alle duecentomila lire mensili.

Persone citate: Barra, Carlo Giuffrè, Concetta Gallozza, Salvatore Di Giacomo, Salvatore Gallozza, Vincenzino, Vincenzino Guida

Luoghi citati: Napoli