Lattuada: "Il cinema italiano teme l'assalto di Hollywood,,

Lattuada: "Il cinema italiano teme l'assalto di Hollywood,, Incontro-dibattito con il regista per l'Aiace Lattuada: "Il cinema italiano teme l'assalto di Hollywood,, Invitato dall'Aiace di cui ora è presidente onorario dopo esserlo stato effettivo per vari anni, il regista Alberto Lattuada ha, ieri pomeriggio, partecipato al cinema Eridano a un dibattito ch'è seguito alla proiezione del suo film II mafioso. L'incontro con un pubblico soprattutto studentesco è stato interessante per la vivace discussione cui ha dato luogo, passando da domande riguardanti il film proiettato a interrogazioni anche polemiche su quella che è la situazione attuale del cinema italiano. «Il nostro cinema — ha precisato Lattuada — non si trova più in quella situazione di privilegio goduta per vario tempo. Con il continuo e sensibile aumento dei costi di lavorazione, il prezzo del film finito viene a essere sempre più alto, con la conseguenza che il solo mercato interno basta sempre meno a remunerare adeguatamente il capitale investito. Di qui il ripiegamento, in certi casi, su produzioni a basso costo per le quali i cinema nazionali sono sufficienti al fine di raggiungere, insieme con gli abbuoni erariali, il recupero delle spese, con l'aggiunta d'un certo mar¬ gine di guadagno. Se si imposta invece il film di grosso impegno, con ricco cast, il costo è così rilevante da essere meno facile il coprirlo attraverso le proiezioni in una rete di cinema dove l'offensiva straniera, in special modo americana, si fa sentire in misura a volte massiccia». Lattuada a questo punto ha sottolineato la crescente aggressività del cinema d'oltre oceano, molto diverso da quello del tempo in cui vi primeggiavano le stars e le fatidiche marche delle case di produzione. «Oggi — ha detto il regista — sono i directors a essere in primo piano: uomini capaci, attenti ai fenomeni della vita moderna, spesso interessati in linea diretta alla produzione». Lo stesso Lattuada si è posto su questa via per il suo ultimo film., Cuore di cane, dal romanzo di Michaìl Bulgakov, d'imminente lancio in Italia (martedì ci sarà l'anteprima per la critica a Milano). Nella pellicola, sua sorella Bianca ha avuto le vere e proprie funzioni di un executive producer, e Lattuada stesso ha responsabilità che vanno al di là di quelle esclusivamente artistiche. Il film mostrerà Cochi «nel ruolo dell'uomocane», come dice una didascalia iniziale. Lattuada dopo aver sottolineato la perfetta adesione dell'attore alla parte soggiunge: «Avrò io per primo la possibilità di poter dire d'aver diretto la coppia Cochi e Renato, anche se in due pellicole del tutto diverse. Il mio prossimo film, Oh Serafina!, dal romanzo di Giuseppe Berto, sarà infatti interpretato da Pozzetto. a. vald. Don Cherry al Palasport — Domani alle 21 al palazzetto dello sport concerto di Don Cherry. Il musicista americano capofila del «free jazz torna a Torino dopo quattro anni d'assenza. Il concerto è organizzato dalla cooperativa Medianova e dal circolo culturale « Victor Jara ». Il calcio di Brera — Domani alle 21,15 al Circolo della stampa, corso Stati Uniti 27, presentazione del volume di Gianni Brera « Storia critica del calcio italiano >. Con l'autore interverranno Giovanni Arpino, Giglio Panza, Orfeo Pianelli, Renzo Righetti, José Altafini, Renato Zaccarelli, Roberto Bettega e Vittorio Caporale. I Solisti Aquilani — Oggi alle 17 al Conservatorio concerto dei Solisti Aquilani: direttore Vittorio Antonellini, flauto Giorgio Zagnoni, Violino Beatrice Antonioni. Saranno eseguite musiche di Scarlatti, Durante, Pergolesi, Fiorenza e Mercadante.

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