Due accusati dell'omicidio Cerotto coinvolti nel rapimento di Lavagna?

Due accusati dell'omicidio Cerotto coinvolti nel rapimento di Lavagna? Due accusati dell'omicidio Cerotto coinvolti nel rapimento di Lavagna? Caggegi e D'Agostino visti, forse, presso la sede dell'impresa prima del sequestro - Altro fatto: libertà provvisoria per Mario Pavia (che resta in carcere) Giovanni Caggegi e Pietro D'Agostino, i due principali accusati del sequestro e dell'omicidio dell'industriale Mario Ceretto, di Cuorgnè, sono stati indiziati dal magistrato anche del rapimento di Renato Lavagna, l'impresario edile torinese rilasciato dopo 9 giorni di prigionia, il 15 marzo scorso, dietro versamento di un riscatto di 500 milioni. Di questo sequestro si occupano il giudice istruttore dott. Cuva e il sostituto procuratore dott. Pochettlno, il quale è anche pubblico ministero dell'inchiesta su Mario Ceretto, affidata al giudice Sorbetto. Cuva e Pochettino, interrogando alcuni collaboratori dell'impresa di Renato Lavagna, sono venuti a conoscenza di una circostanza che potrebbe rivelarsi importante. Un impiegato del condominio di corso Turati, dove la sera del 5 marzo un commando di banditi sequestrò il Lavagna, avrebbe detto, all'incirca, questo: « La sera prima del rapimento, ho notato aggirarsi davanti all'ingresso del condominio, due uomini dall'aspetto poco rassicurante. Si guardarono attorno, scambiarono qualche parola, poi, lentamente, si allontanarono. Quando a fine maggio è stato sequestrato l'industriale di Cuorgnè Ceretto, trovato ucciso pochi giorni dopo, mi pare di aver riconosciuto nelle fotografie di due " fermati " per il delitto, proprio le persone che avevo notato davanti all'impresa del costruttore Lavagna. Cioè Giovanni Caggegi e Pietro D'Agostino ». I due magistrati Cuva e lochettino ne hanno parlato col collega Sorbello, e hanno deciso di mettere a confronto il Caggegi e il D'Agostino con questo testimone. La ricognizione avverrà domani, In carcere. Come vuole la procedura, i due imputati dell'omicidio Ceretto sono stati indiziati del rapimento Lavagna. Un eventuale riconoscimento del teste, tuttavia, non significherebbe, di per sé, un elemento di prova contro Caggegi e D'Agostino. Ma solo un indizio. \ * Rimarrà in carcere l'ultimo federale fascista di Torino, Mario Pavia, anche se il giudice Istruttore di Roma ne ha ordinato la scarcerazione. L'anziano industriale coinvolto nell'inchiesta sulle «trame nere », è infatti imputato in due processi: uno, della magistratura romana, che indaga sul tentativo di golpe compiuto nel '70, sotto la guida di Valerio Borghese; l'altro, della magistratura torinese, sui finanziamenti a gruppi ever¬ sivi di destra, che avrebbero organizzato campi paramilitari. I difensori del Pavia, avv. Armando De Marchi e Franco Mariani di Roma hanno presentate due Istanze di scarcerazione a Roma e a Torino. La prima è stata accolta, sulla seconda, invece, deve ancora decidere la corte di Cassazione, dopo che la sezione istruttoria torinese l'ha respinta. Quindi, Pavia rimane in carcere; anzi, alle Molinette dov'è piantonato da parecchi mesi. Il processo di Torino è fissato per il 23 marzo prossimo, davanti alla Corte d'Assise.

Luoghi citati: Cuorgnè, Pavia, Roma, Torino