Parchi, ricchezza sconosciuta

Parchi, ricchezza sconosciuta Intorno alla città avremo una cintura di verde pubblico Parchi, ricchezza sconosciuta L'intervento della Regione interessa 50 milioni di metri quadrati da Venaria a Stupinigi, Moncalieri, Santena e la collina - Il presidente Viglione: "Tutti debbono sentirsi impegnati in quest'opera, non possiamo regalare nulla" - Mercoledì a Roma si fisseranno con il ministro Spadolini i criteri dell'operazione Il ruolo che la Regione Piemonte intende assumersi nel recupero, tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali annunciato dal presidente della giunta, Viglione, giovedì scorso a Santena, come si collega con l'impostazione centralistica finora seguita dallo Stato? La « corresponsabilizzazione » di tutta la comunità regionale in quest'opera di recupero e rilan- ciò, anche sociale, come si collega con la mentalità corrente — anche in moltissime pubbliche amministrazioni — secondo la quale la Regione avrebbe la funzione dei « nostri » nei film western che - arrivano, ci liberano e ci consentono di vivere tranquilli »? Poniamo queste due domande allo stesso avv. Viglione che subito si accende sull'ultima, parte all'attacco. « Voglio essere preciso: noi non abbiamo allatto l'intenzione di "deresponsabilizzare" chicchessia; vogliamo, anzi, corresponsabilizzare tutti ». Che significa anche educazione. ■< Chi crede di andare alla Mandria a scorrazzare in moto con la ragazza sul sedile posteriore, se lo tolga pure subito dalla testa. Alla Mandria ci si andrà a piedi, le auto saranno vietate ». C'è la possibilità di farsi una passeggiata di trenta chilometri e sarà anche il modo di mettere alla prova chi continua a lamentarsi di questa « civiltà dei consumi che blocca tutto col cemento e le auto». Ma anche educazione degli enti locali a capire e accettare le proprie responsabilità. « Non vedo perché un Comune, per esempio, debba attendere che la Regione "lo liberi" dal peso di un palazzo. La Regione Interviene, si, ma vuole la cooperazione del Comune. Anzi, per estendere il discorso, la Regione pretenderà, per opere di interesse regionale, la collaborazione fattiva di tutti I Comuni, di tutti gli enti, dell'Università, di associazioni. Perché solo sentendosi tutti parte direttamente Interessata si potrà toccare un risultato positivo ». Insiste: « Noi non regaliamo nulla, perché in questa società nulla può più essere regalato ». E come la pensano questi chiamati in causa? Viglione fa l'esempio dei due enti ospedalieri San Giovanni e Maurlziano con i cui presidenti, geom. Martini e dott. Musso, ha in corso trattative da tempo. Il primo ospedale, oltre alla casa di piazza Cavour di cui abbiamo già parlato e per la quale si sta trattando, ha una proprietà In collina, con villa e parco di 50 mila metri quadrati che potrebbe benissimo avere una destinazione pubblica. Inoltre ha a Lucento un terreno di 500 mila metri quadrati circa, sui quali è progettato un ospedale specialistico di 300 letti. « Questo ospedale, se si farà, se risponderà alle esigenze emerse dal piano ospedaliero — dice Viglione — occuperà comunque una parte minima del terreno, l'altra potrà essere affittata dalla Regione e adibita a zona pubblica ». Anche per Stupinigi la proposta è di affitto, trentennale. ■ Noi garantiamo all'Ordine Maurlziano, proprietario, la forestazione, il taglio del bosco, la tutela delle tenute agricole e delle case coloniche, potremo anche assumere alle nostre dipendenze il personale di I custodia della palazzina e museo. lItlil lEUIMIlBtil MllilSMÌ EltlllII!HllSiIII1lllll1II ma intendiamo avere la disponibilità pubblica del bene ». Torniamo alla »rivitalizzazione». all'Impegno culturale, alla « riaggregazione » dei cittadini disaggregati dalla vita di oggi. Viglione fa un esempio che può anche apparire banale, ma non lo è: « Le mense studentesche, con I giovani che fanno la coda, dove si deve mangiare In pochi minuti per far posto agli altri sono un esemplo di disaggregazione. Ma se, per ipotesi, facciamo una mensa nel palazzo di piazza Cavour, decorosa, dove ci siano anche delle sale per incontrarsi e discutere dopo aver preso il caffè, ecco che facciamo opera di riaggregazione. Ce n'è più bisogno di quanto si pensi ». Ancora i parchi. Garantire la forestazione di Stupinigi è indispensabile. Ma La Mandria? Questa tenuta è non solo parco nel quale vivono liberi oltre 250 cervi (che si riproducono spaventosamente creando problemi alle colture), dai¬ ni, caprioli, ma anche azienda agricola, anzi complesso di aziende agricole, e luogo di allevamento di selvaggina, con possibilità di oltre 300 mila capi l'anno. Cioè, un vero e proprio « modo di vita » che va conservato. La Regione ha già pronto, per tutti questi problemi, un progetto di azienda per la gestione dei parchi. Il personale, tecnico e qualificato, non manca, basta pensare ai funzionari dell'Ispettorato delle foreste. Occorrerà qualcosa di analogo anche per i palazzi, beni storici, musei, archivi. Facciamo un salto nel futuro. Chi andrà alla Mandria potrà anche visitare, secondo i progetti, il castello, la Galleria di Diana che è dieci metri più lunga di quella di Versailles e dalle cui 44 finestre il sole entra con meravigliosi giochi di luce. Chi andrà a Santena potrà ammirare, nel salone centrale del castello, gli stucchi più belli che ci siano in Piemonte; ma ci vorrà qualcuno che sovrintenda a tutto questo, una dmpudcpc direzione unica che badi alle minime necessità della manutenzione. Come ci vorranno custodi che impediscano furti e vandalismi, sul tipo dei buchi fatti negli occhi di un principe sabaudo solo perché davanti alla tela del ritratto non c'è il vetro. Quali sono i poteri della Regione? Questo è l'argomento che il presidente tratterà mercoledì col ministro Spadolini. Regione significa decentramento, ministero significa il contrario, anche se la persona del ministro e il suo comportamento lasciano sperare nel superamento del contrasto. « Non sappiamo nemmeno noi, perché non è mai stato fatto un censimento, quanti beni abbiamo in Piemonte. Come la a saperlo Roma? E come fa a sapere se è necessario intervenire per una grondaia (esempio, di Palazzo Reale] o per un pavimento fessurato? ». Solo localmente si possono avere queste conoscenze; ma incanto bisogna pensarci. Ecco per,ché uno dei punti sui quali Viglione intende impegnarsi nel prossimo futuro è il censimento dei beni, poi una decisione sulle scelte prioritarie. Per esempio: è opportuno fare un intervento conservativo su tutte le opere in pericolo, rifacendo i tetti, oppure agire globalmente su pochi monumenti per un recupero totale e rinviare il resto? Stando alle disposizioni date per Santena (« Cominciamo con la manutenzione in modo da impedire qualsiasi ulteriore guasto ») lascia pensare che la prima ipotesi sarà quella scelta. E ancora: dopo il censimento e le priorità, individuare, in un piano di programmazione, quali sono i beni più importanti sui quali intervenire e decidere sulla loro destinazione. Che comunque dovrà sempre avere come punto di riferimento la « crescita sociale e culturale » della comunità piemontese. Domenico Garbarino Stupinigi: dietro la Palazzina di caccia, una foresta a disposizione dei torinesi La « cintura di verde » che dovrà racchiudere citta

Persone citate: Domenico Garbarino, Spadolini, Viglione