Quattro ragaui detenuti incendiano la cella per protesta e rischiano di morire soffocati

Quattro ragaui detenuti incendiano la cella per protesta e rischiano di morire soffocati Panico all'istituto minorile "Filangieri,, di Napoli Quattro ragaui detenuti incendiano la cella per protesta e rischiano di morire soffocati Ora sono ricoverati all'ospedale in prognosi riservata per ustioni in varie parti del corpo e asfissia Forse volevano richiamare l'attenzione delle autorità sul loro caso giudiziario - Aperta un'inchiesta (Dal nostro corrispondente) Napoli, 16 gennaio. Quattro giovani in attesa di giudizio nell'istituto di rieducazione per minorenni « G. Filangieri », dopo aver accatastato i materassi di resina espansa davanti alla porta della loro cella, vi hanno appiccato il fuoco rischiando di morire. Ora sono ricoverati nell'ospedale per ustioni diffuse di secondo grado al volto, alle mani, e al corpo, congiuntivite, sintomi di asfissia e choc. La prognosi è riservata. L'allarme è stato dato dai ragazzi delle celle attigue che sono stati salvati prima che il rogo divampasse con furia distruggitrice. Ora Domenico Belgiorno, 17 anni, Salvatore Riccio, 17, Roberto Ferone, di 18, e Gennaro Giannicoli, di 18, si trovano in una cameretta al quarto piano del reparto femminile dell'ospedale Pellegrini, piantonati dai carabinieri in attesa di essere interrogati dal giudice di sorveglianza appena le loro condizioni lo consentiranno. S'ignorano i motivi che hanno indotto i quattro ragazzi ad attuare la loro protesta. Le prime indagini hanno accertato che i giovani avevano consumato il rancio nel refettorio insieme agli altri reclusi ed erano tornati in cella — una cameretta di pochi metri quadrati con annessi servizi igienici — senza lasciar trapelare nulla di quanto avevano in animo di fare. « Erano apparsi tranquilli », ha riferito il sorvegliante di turno al magistrato inquirente. Nelle prime ore del pomeriggio il drammatico gesto: quando nell'istituto era momentaneamente assente il direttore, Giovanni De Marchi, i quattro hanno ammucchiato i materassi ed altre suppellettili davanti alla porta della loro cella, situata al secondo piano del secondo braccio dell'istituto di rieducazione, e vi hanno dato fuoco. Il fumo, filtrato attraverso la porta bloccata dall'interno, ha seminato il panico tra gli altri ragazzi che hanno temuto di rimanere prigionieri tra le fiamme. Le invocazioni di aiuto e le grida di spavento hanno suscitato enorme confusione nell'istituto Filangieri. E' accorso il maresciallo degli agenti di custodia Pasquale Mignoni, sono intervenuti gli agenti ed è stato chiesto l'aiuto dei vigili del fuoco. L'opera di soccorso è stata febbrile e la tempestività con cui è scattato l'allarme ha evitato che i quattro autori del clamoroso gesto rimanessero vittime del fuoco. I ragazzi ricoverati nell'ospedale sono tutti napoletani. Belgiorno e Ferone si trovavano al Filangieri dal luglio dello scorso anno, quando furono arrestati dai carabinieri per una rapina ad un benzinaio che fruttò loro 90 mila lire ed una macchina per scrivere; Gennaro Giannicoli è nell'istituto dai primi del dicembre scorso quando venne sorpreso a rubare in un negozio di Isernia; Salvatore Riccio, abitante al rione Don Guanella era stato fermato da una settimana, mentre forzava lo sportello di un'auto in sosta. La procura del tribunale ha disposto un'inchiesta. Secondo indiscrezioni i quattro giovanetti volevano richiamare l'attenzione sul loro caso in modo che il tribunale prendesse al più presto una decisione nei loro riguardi. a. 1.

Luoghi citati: Isernia, Napoli