E' morto Virgilio Lilli di Virgilio Lilli
E' morto Virgilio Lilli A ZURIGO, DOV'ERA RICOVERATO E' morto Virgilio Lilli (Nostro servizio particolare) Roma, 16 gennaio. Virgilio Lilli, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, è morto nel pomeriggio all'ospedale cantonale di Zurigo, dove era ricoverato da oltre un mese. Colpito nell'autunno scorso da un male improvviso, rivelatosi poi incurabile, le sue condizioni oggi si sono aggravate: si è spento per insufficienza polmonare mentre al capezzale erano la moglie Maria Sofia e le figlie Laura e Marina. La salma sarà traslata a Roma, dove mercoledì prossimo si svolgeranno le esequie. Virgilio Lilli era nato a Cosenza 68 anni or sono da padre romano e da madre veneta. Trascorsa l'infanzia e la giovinezza nelle Marche e in Emilia, Lilli si laureò in giurisprudenza e matematica pura e cominciò la carriera giornalistica nel 1930 alla « Tribuna », quotidiano politico del pomeriggio di tendenza liberale. Poco dopo passò come inviato al Corriere della Sera, dove rivelò uno stile nuovo: studiava uomini e avvenimenti sociali-politici inquadrati nelle situazioni di cui sono, al tempo stesso, causa ed effetto. Fu uno dei primi inviati che non si limitarono alla cronaca e al commento del fatto, ma che si preoccuparono di analizzarlo e inquadrarlo in una più vasta realtà. Segui per il Corriere la guerra di Spagna e al termine delle ostilità pubblicò un libro che lo impose nel mondo letterario. Nell'ultima guerra mondiale fu corrispon. dente su tutti i fronti. Dopo la Liberazione diresse a Roma La domenica del Popolo, quindi lavorò al Tempo, alla tages) gli meritarono i con sensi di pubblico e criti ca. L'estro naturale lo portò alla pittura, dove si distinse, facendosi notare con apprez zate « personali » a Milano e a Roma. Scrisse anche due saggi teatrali: Inchiesta su un adulterio e II figlio del laboratorio. Aperto e sensibile ai problemi dei giornalisti, nel 1968 fu eletto consigliere nazionale dell'Ordine e nel 1972 diventò presidente del massimo organo rappresentativo della categoria. Difensore dei principi nei quali credeva, era però aperto alla mutevole realtà del presente, alle esigenze del futuro. Anche per questo credeva alla nuova figura del giornalista moderno, non più — come egli diceva — « gazzettiere al servizio di vari interessi, ma uomo libero e consapevole, impegnato nella ricerca e nella divulgazione della verità ». Il presidente della Repubblica Leone ha fatto pervenire alla signora Maria Sofia Lilli il seguente telegramma: « Virgilio Lilli è scomparso, ma la sua opera di scrittore e di giornalista vivrà ancora a lungo in mezzo a noi. La bellezza delle sue narrazioni, la poetica malinconia di certe immagini, le sue vive e profonde intuizioni e sensazioni sulla vita e sulla morte, consegnate in un recente libro che può considerarsi un messaggio religioso, sono presenti al nostro ricordo e testimoniano la nobiltà della sua ispirazione poetica ». Leone così conclude: « La sua scomparsa è una grave perdita per la cultura italiana e per il giornalismo. Esprimo ai suoi familiari il mio più vivo e profondo cordoglio ». r. s. Stampa e fu direttore del Giornale della Sera, quotidia- no politico della capitale. Poi rientrò al Corriere della Se- ra, cominciò i suoi viaggi ed estese la collaborazione a di- versi periodici. I suoi libri (si cimentò anche con la narrativa oltre che con i repor- Virgilio Lilli
Persone citate: Maria Sofia, Maria Sofia Lilli, Virgilio Lilli
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