Riconversione industriale Come deve essere intesa

Riconversione industriale Come deve essere intesa Umberto Agnelli ad Alessandria Riconversione industriale Come deve essere intesa Occorre, anzitutto, porsi il problema di ricuperare piena consapevolezza dello sviluppo produttivo del Paese -1 punti principali Alessandria, 15 gennaio. In una relazione al Circolo di cultura economica di Alessandria sulla riconversione e sulla ripresa industriale, Umberto Agnelli, amministratore delegato della Fiat, dopo aver puntualizzato 1 significati che 11 termine « riconversione » ha avuto negli ultimi anni nel nostro Paese, ha precisato che si è venuta affermando una tesi, senza dubbio realistica, che considera la riconversione come ampliamento e riorganizzazione della base Industriale. Però « parlare di riconversione senza porsi il problema di recuperare piena consapevolezza dello sviluppo industriale, sarebbe velleitario e vera manifestazione di cultura preindustriale ». Infatti, a giudizio del relatore, in Italia occorre ricuperare una ideologia dello sviluppo che sia di supporto alle politiche economiche. Agnelli ha poi precisato il suo pensiero sulle forme attraverso le quali la riconversione dovrebbe concretamente attuarsi. Un primo, episodico modo sarà di interessare singole aziende verso produzioni diverse: ma non sarà certamente questa la via attraverso la quale si potranno raggiungere rilevanti successi economici. E' invece con la riorganizzazione dei settori produttivi che si potranno ottenere obiettivi più consistenti in termini di Incrementi del tasso di produttività e di efficienza. Cosi facendo, si realizzerebbe anche una moderna politica che assegni a ciascun settore traguardi di produttività, di penetrazione Intemazionale, di occupazione, di contribuzione al prodotto nazionale. Un terzo indirizzo di riconversione deve essere rivolto alla espansione della base produttiva. E' questo infatti il problema centrale e per risolverlo occorre ricreare 1 presupposti necessari a una ripresa del processo di industrializzazione. « In questa ottica — ha aggiunto Agnelli — mi sembra particolarmente urgente ricostituire un meccanismo di accumulazione; definire un più maturo rapporto tra scuola e industria; rendere meno conflittuali le relazioni industriali ». L'amministratore delegato della Fiat si è quindi soffermato sul «fondo di riconversione industriale » ed ha precisato che pur con i suoi caratteri di misura eccezionale, esso pub costituire un esperimento e un embrione di quella programmazione che finora in Italia non è mai riuscita a decollare. Esclusa qualsiasi utilità ad un impiego del fondo con interventi indiscriminati e « a pioggia », Agnelli ha affermato che molto più efficace sarebbe una articolazione per progetti riguardanti una precisa area territoriale, un comparto produttivo o infine un gruppo di industrie. La gestione per « progetti » del fondo va quindi intesa, secondo Agnelli, come una premessa ad una politica industriale programmata. « Da questo nuovo modulo di interventi e non dalle regalie, può essere stimolato quel rinnovamento del tessuto industriale italiano che è vitale alla piccola impresa prima ancora che alla grande ». La riflessione conclusiva dell'Intervento di Umberto Agnelli è stata dedicata all'auspicata ripresa economica del Paese. Se esso avrà un governo stabile e attivo, se le forze sociali avranno nuovamente consapevolezza delle leggi che regolano la vita dell'industria, se cioè si potranno ricreare le condizioni per una espansione industriale, allora anche l'Italia prenderà parte al rilancio dell'economia Internazionale. In caso contrario i vantaggi che potremmo trarne saranno minimi. (Ag. Italia)

Persone citate: Agnelli, Umberto Agnelli

Luoghi citati: Alessandria, Italia