Scirea: "Avversari forti e anche molta sfortuna» di Mario Bianchini

Scirea: "Avversari forti e anche molta sfortuna» Scirea: "Avversari forti e anche molta sfortuna» "La mia deviazione ha sorpreso Pillici" - Tardelli: "Nella ripresa tutta la squadra ha accusato la fatica" - Antognoni: "Un calo psicologico" Roma, 14 gennaio. Tardelli è stato uno dei migliori in campo. Il riconoscimento gli giunge dalla critica e dallo stesso commissario tecnico olandese Knobel. « Era da molto tempo — dice II difensore juventino — che aspettavo il momento di poter vestire una maglia azzurra. Non voglio montarmi la testa. Però cercherò di andare sempre più avan- ti. £' chiaro che la maggiore aspirazione è la Nazionale A. Se dovesse arrivare mi sembrerà di toccare il cielo con un dito ». Sulla ripresa un po' In sordina, Tardelli precisa che è stata l'impostazione tattica, con l'inserimento di Boni, a frenare le puntate offensive e quindi la sua manovra è sembrata meno appariscente: » Avevo preso anche un brutto colpo — aggiunge il terzino — però non mi piace fare del vittimismo. Forse tutta la squadra ha accusato la fatica accumulata nel primo tempo. Il gol olandese, inoltre, ha influito sul nostro morale togliendoci la necessaria lucidità'. « Se devo essere sincero — interviene Scirea — non è andata come avevamo previsto. Speravamo almeno in una vittoria di prestigio. Non bisogna dimenticare, però, che abbiamo incontrato una squadra fortissima in ogni reparto, composta da uomini che praticano un lootball ad alto livello. Se non bastasse ci si è messa anche la sorte a giocarci un brutto scherzo. Mi riferisco al gol segnato dai nostri avversari. Sul tiro di Kist ho alzato istintivamente il piede. Purtroppo la palla ha colpito i tacciiettl e ha mutato direzione sorprendendo Pulici. Forse, senza , o quella deviazione, il nostro portiere non sarebbe stato battuto. In sostanza è stata un'autorete ». Felice Pulicl fuma nervosamente una sigaretta. Allarga sospirando le braccia e conferma la versione di Scirea: « Purtroppo è andata proprio cosi — commenta il portiere laziale —. Forse dalla tribuna qualcuno ha pensato che mi fossi gettato in ritardo. Le cose sono andate invece diversamente. Il tiro era torte ma io l'avevo visto in tempo e mi preparavo ad intervenire, la traiettoria della palla si è allargata improvvisamente rendendo vano il mio tuffo. Dalla mia posizione ho potuto osservare bene la squadra. Ho visto dei giovani molto interessanti. Giocando più spesso insieme potranno dare molSìamo stati eliminati, ma non parte soddisfazioni alla nazionale, lereì di crisi. Abbiamo avuto anche la possibilità di battere gli olandesi, che tuttavia hanno ribadito di essere fra i più forti in campo Internazionale ». Antognoni non ha notato grandi differenze fra il gioco italiano e quello olandese. « La partita è stata più facile per loro — aggiunge — perché potevano contare sul vantaggio di due reti a zero. Forse, quando ci hanno aggrediti, avremmo dovuto rispondere con passaggi di "prima". Il nostro calo è stato soprattutto di natura psicologica per il gol subito e per quello mancato da Casarsa ». Il sostituto di Graziani è amareggiato per l'occasione sciupata. Si difende mettendo in risalto il momento particolare in cui è avvenuta l'azione: • Ero deconcentrato — dice il giocatore viola — perché al momento di calciare la palla mi è sembrato che il portiere olandese, sicuro forse del fuori gioco, losse rimasto fermo aspettando il fischio dell'arbitro. Ho tirato ugualmente ma senza convinzione. Ho avuto anche la sfortuna di colpire male la sfera, che se ne è andata sul fondo. Quando ho visto che per il direttore di gara era stato tutto regolare, non ho potuto fare a meno di mettermi le mani fra I capelli ». Mario Bianchini Roma. Il caicio di rigore tirato molto abilmente da Paolo Pulici (Telefoto]

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