Niente da fare contro gli olandesi

Niente da fare contro gli olandesi L'uno a uno dell'Olimpico non basta ai giovani azzurri pasticcioni Niente da fare contro gli olandesi I calciatori arancione ci hanno eliminati anche dal campionato europeo under 23 Impegno dei nostri giovani, ma la prova collettiva è stata deludente - Il peggiore Antognoni, Scirea in difficoltà, il più bravo Tardelli - Infortunio a Graziani al 17' (Dal nostro Inviato speciale] Roma, 14 gennaio. Il ciclo « olandese » degli azzurri del nuovo corso si chiude con una seconda eliminazione. Gli uomini di Knobel, commissario tecnico fortunato per II materiale di cui può disporre, ci hanno fatto fuori dal campionato d'Europa maggiore con la vittoria di Rotterdam e la sconfitta di misura ■ melinata > a Roma lo scorso novembre, ed ora anche dal corrispondente torneo «under 23» (vittoria per 3 a 2 nell'andata ad Hertoghenbosch e utile 1 a 1 oggi allo Stadio Olimpico, ritornato oasi di pace dopo la battaglia di domenica scorsa). Punteggi dì misura, partite che hanno fatto e fanno discutere se si entra nel merito delle situazioni di gio^i e delle occasioni spicciole, ma il divario fra il football d'Olanda e quello italiano è a nostro parere ben più marcato di quanto non indichino i gol. Lo dimostra del resto la serenità, si potrebbe dire la facilità, con la quale i giocatori in maglia arancione hanno realizzato il risultato necessario nelle due trasferte sul terreno romano. Naturalmente, pochi del nostri giocatori — nelle due occasioni — hanno ammesso una realtà che suona male alle loro orecchie: oggi soltanto Scirea, dopo aver detto con disarmante sincerità di aver deviato lui il tiro di Kist che ha beffato il Pulicl laziale, ha aggiunto giudizi ammirati sul gioco degli avversari, sulla facilità del loro tocco e di conseguen¬ za sulla efficacia dei « triangoli • contro il volonteroso pressing degli azzurri. Prima di parlare del gioco della squadra di Vicini, va proprio sottolineata la prova degli olandesi che presentavano cinque elementi della Nazionale A vista a novembre, ovvero Van KKraay, Peters, Thijssen, Willy e Rlk Van de Kerkhof, oltre a recuperare un elemento del valore di Wim Rilsbergen, lo stopper rivelazione degli ultimi campionati del mondo. Tolti di mezzo gli uomini del declinante Alax, quella odierna era una squadra forte come, se non di più, la nazionale maggiore. Ed ha iniziato con le stesse Intenzioni di melina: più che i fischi del pubblico l'ha obbligata a cambiare tattica la volontà degli azzurri, che hanno subito cercato di non dare respiro agli avversari sin nella loro zona di difesa. Forti di un triangolo di centrocampo semplicemente magnifico composto da Peters (Patrizio Sala), Thijssen (Antognoni) e Willy Van de Kerkhof (Peccl) gli olandesi hanno accettato la battaglia, uscendone spesso vittoriosi con palleggi stretti che confermavano piedi buonissimi e notevole preparazione fisica. Si rischia di essere monotoni, ma è certo che I nostri sono stati battuti anche sul piano atletico: la maggioranza dei takles e delle rincorse è stata per i • tulipani », certi recuperi difensivi erano improntati all'assoluta sicurezza. Giocando a uomo, anche se non rigidamente ma con scam¬ bi di consegne imposti dalle situazioni (ed ecco che sarebbe occorsa una intesa ancora maggiore che non quella possibile fra Sala e Peccl) I nostri centrocampisti hanno corso rischi grossi e, superati in palleggio, hanno a tratti posto la difesa in condizioni di lavorare con affanno. Di qui le incertezze della coppia centrale Scirea-Mozzini, ai quali va però il merito (che per altri osservatori è una colpa) di non aver mai cacciato via la palla alla meglio, ma di aver tentato sempre di costruire qualcosa, magari pasticciando. Vista in televisione, con lo schermo che inquadra solo I movimenti attorno al pallone, la partita è parsa certamente peggiore di quanto non sia stata (anche se, tolti i primi venti minuti, ha chiaramente deluso). Degli azzurri ha giocato benissimo Tardelli, soprattutto prima di ricevere un calcione al ginocchio che per fortuna non ha avuto conseguenze serie, su un piano di onesto rendimento Patrizio Sala (meglio il secondo tempo), buono Mozzini più in appoggio in avanti che in difesa, volonteroso Casarsa anche se protagonista di un episodio clamoroso che le note di cronaca sottolineeranno. La squadra ha dovuto fare a meno di Graziani dopo poco più di un quarto d'ora, quando la gara doveva ancora entrare nel vivo, e l'uscita dell'attaccante con il ginocchio formato melone è certo stata grave. A metà tempo. Pecci è stato sostituito da Boni: non che il granata avesse impressionato, ma era anche il solo a fermarsi quando un difensore si sganciava. Dopo la squadra è parsa più grintosa, ma si è mossa in piena anarchia, come dimostra il gol del pareggio subito. Due i personaggi che più hanno fatto discutere, Antognoni e Scirea. Per Knobel, il fiorentino è stato II migliore, per noi il peggiore o quasi: non certo sul piano dell'impegno (e qui nessuno ha demeritato) quanto per la deleteria propensione a portar palla sbilanciando la squadra. Scirea ha dato l'impressione più volte di trovarsi In difficoltà, ma spesso ha dovuto giocare palloni » sporchi », visto che tutti facevano giustamente di lui il punto di riferimento nei momenti di caos. Il calcio italiano non ha ancora uniformità di stile fra le varie squadre di club (come accade invece in Olanda) per cui spesso gli scambi sanno di improvvisato. La maggior prestanza fisica, come si è detto, fa il resto. Il football azzurro dovrà lavorare e molto per uscire da una crisi internazionale che a tratti il campionato, illudendoci, fa pensare in via di superamento. Oggi le avanzate di Tardelli, finalmente all'esordio azzuro a causa del forlait di Rocca, hanno creato altre illusioni, ma presto si è visto che la difesa olandese sapeva bloccare bene le nostre punte. Il gol è arrivato solo su rigore, al 23', con Graziani già in spogliatoio. Antognoni ha lanciato Casarsa sulla sinistra, e sul suo centro Arnz, perso il duello con Pulici, ha tolto con la mano la palla dai piedi dell'azzurro. Botta dello stesso Pulici e gol. Sullo slancio i nostri hanno insistito, Maldera è stato messo giù In area ma l'arbitro non se l'è sentita di dare un secondo penalty. Gli olandesi, segnato un gol in fuori gioco allo scadere del primo tempo, hanno pareggiato al 4' della ripresa: manovra Arnz-ThijessenKist e staffilata dell'attaccante; Pulici era sulla traiettoria, ma il bolide urtava contro II tacco di Scirea, si allargava ed entrava a filo di montante. I nostri si demoralizzavano (anche questa è una nostra prerogativa) ma nonostante tutto avevano e fallivano due occasioni clamorose. Pulici al 21', dopo un rilancio di testa di Mozzini che scavalcava Arnz, perdeva l'attimo per il tiro favorendo la difesa e quattro minuti dopo Patrizio Sala riceveva da Tardelli, lanciava in area dove gli olandesi, sbagliando il tempo del passo in avanti, lasciavano liberi ma in posizione regolare Casarsa e Pulici. Arbitro e guardalinee facevano cenni evidenti, ma il fiorentino — anche se dichiara di aver cercato il pallonetto — alzava storditamente la palla fuori porta con un tocco svogliato, convinto di essere in posizione irregolare. Avanzava anche Mozzini, un suo colpo di testa su angolo di Boni finiva di poco fuori allo scadere del tempo. Sarebbe stata almeno la vittoria, anche se non sufficiente a eliminare i fortissimi olandesi. Bruno Perucca Roma. Rljsbergen in tuffo anticipa D'Amico, Mozzini e Pulici sono pronti a intervenire (Tel.)

Luoghi citati: Europa, Hertoghenbosch, Olanda, Roma, Rotterdam