E' una speranza, ma i tifosi romani potrebbero non gradire l'esclusione di Boni a favore di Sala - Anche Rocca in dubbio Knobel: "Non faremo melina" di Giulio Accatino
E' una speranza, ma i tifosi romani potrebbero non gradire l'esclusione di Boni a favore di Sala - Anche Rocca in dubbio Knobel: "Non faremo melina" E' una speranza, ma i tifosi romani potrebbero non gradire l'esclusione di Boni a favore di Sala - Anche Rocca in dubbio Knobel: "Non faremo melina" Roma, 13 gennaio. Vicini sceglie II blocco del Torino. Manda Boni In panchina e promuove titolare Patrizio Sala, lascia tra le riserve Danova e chiama in campo Mozzini. Mozzini e Patrizio Sala completano il « pokerlsslmo granata », con Graziani, Pecci e Paolino Pulici. E' una scelta coraggiosa, tecnicamente giustificata dalla necessità di avere in gara uomini abituati a giocare assieme, ma è una scelta pericolosa per la possibile reazione del pubblico romano. Boni, con Rocca, è l'idolo delle folle giallorosse. Qui amano i « corridori ». Rocca e Boni corrono sempre. Patrizio Sala, oltre alla difficoltà dell'esordio, potrebbe incontrare anche l'ostilità del pubblico di fede romanista. A rendere più difficile la situazione psicologica permane la possibilità di un forfait di Rocca. Il trainer azzurro annuncia il terzino giallorosso in formazione, ma Rocca scuote la testa e dice: - Non me la sento. Vedremo domattina. Se chiudo gli occhi sento dolore, non posso colpire di testa ». E mostra la fronte color prugna e notevolmente gonfia. Se la nazionale « Under 23 » dovesse presentarsi senza un romanista e con due laziali (il portiere Pulici e D'Amico) si potrebbero registrare reazioni inconsulte. Vicini non si scompone. E' convinto della bontà delle sue deci- sioni e le spiega ai giornalisti: » Rocca mi ha assicurato di poter giocare. Quindi non ho dubbi. Casomai lardelli è pronto a sostituirlo. La rinuncia a Boni è dolorosa. Boni ha sempre fatto il suo dovere In nazionale ed è una Ingiustizia lasciarlo fuori. Ma lo devo attenermi alle regole del gioco: non c'è possibilità di disputare una partita-prova. Pertanto devo sfruttare al massimo I blocchi. Ho dato la preferenza al gruppo del Torino. La squadra granata sta giocando un buon calcio, viene elogiata da tutti, è tra le primissime in classifica ». E' un ragionamento validissimo, che si contrappone però alla passione dei tifosi. Vicini accetta l'osservazione e risponde: « Tuffo dipenderà dal risultato ». Boni apprende dai giornalisti la sua esclusione. E' triste. Dichiara a mezza voce: - Almeno poteva dirmelo, lo ho sempre fatto il mio dovere » vorrebbe aggiungere qualcosa di più, ma la prudenza lo consiglia al silenzio. Parla Invece Patrizio Sala. Sembra ancora un bambino, ma è già « nazionale ». Afferma: « Non credevo alla promozione. Boni è più esperto di me, si vede che ha giocato a mio favore la teoria dei blocchi. Sono in forma, non ho esperienza, ma non mi emozionerò. Ne sono certo ». Vicini accetta il discorso con i giornalisti. Si parla della formazione, si discute della partita. Dice il tecnico: « SI tratta d'una gara difficile. Gli olandesi hanno rinforzato la squadra, noi abbiamo cercato di imitarli. Ne guadagnerà lo spettacolo. Noi dobbiamo vincere con almeno due gol di scarto. Cercheremo di giocare all'attacco senza scoprirci troppo ». Nel pomeriggio arrivano gli olandesi. Li guida, come sempre, mister Knobel. Il selezionatore degli ospiti prima di comunicare la formazione della sua squadra vuole conoscere lo schieramento degli italiani. Alla notizia della probabile rinuncia di Rocca si lascia sfuggire una frase significativa: « Meno male ». Vuol sapere il nome del sostituto. Lo annota nelle sue carte segrete. Poi sciorina l'elenco dei suoi: c'è Rijsbergen, libero fisso della nazionale maggiore e ci sono cinque titolari della squadra che in novembre giocò a Roma contro la nostra nazionale: A. Van Kraay, W. e R. Van De Kerckof. Thijssen e Peters. Knobel è assolutamente tranquillo. Gli chiediamo se teme di affrontare il pubblico romano dopo gli incidenti di Roma-Juventus. Risponda: - Non so niente ». Gli parliamo dei fattacci dell'Olimpico. L'olandese ride dì cuore: « Ma è scoppiata una nuova guerra nel calcio? Vuol dire che la guerra continuerà domani dopo la vittoria della nazionale olandese ». Il tono è nettamente scherzoso. La battuta sta a significare che Knobel non teme i rischi di incidenti. Non possiamo dimenticare la « melina » che irritò i tifosi italiani in occasione della gara del 22 novembre. Knobel promette: • Non ripeteremo la stessa tattica. Anzitutto perché è pericolosa, e poi perché in Olanda la nostra prova è stata aspramente criticata dalla stampa e dal pubblico ». In serata sì svolge in prefettura un vertice per discutere dell'agibilità dello stadio Olimpico. Il dott. Di (ìiacomoantonio, capo dei servizi di sicurezza allo stadio, dichiara: • La polizia agirà sempre per assicurare l'ordine pubblico ». Rimane argomento di contrasto la costruzione di un tunnel che porti i giocatori dal campo direttamente negli spogliatoi. Il Coni tergiversa, le autorità di polizia insistono. Chi vincerà il braccio di ferro? Giulio Accatino
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